In Italia la produzione di latte bovino si attesta ad oltre 6,2 miliardi di euro

La Cooperativa Assegnatari Associati Arborea, specializzata nella raccolta e trasformazione di latte vaccino e caprino e presente nel mercato dei prodotti di capra con il brand Girau, con l’aiuto degli esperti  stila la carta d’identità dell’oro bianco tra origini, nuovi trend e consigli golosi

Si è svolto lo scorso 1 giugno  il World Milk Day, ovvero la giornata mondiale del latte. La data stabilità è sempre il 1° Giugno ma perchè è stata scelta questa data?

La giornata mondiale è stata istituita nel 2001 ma in realtà molte nazioni dedicavano già un giorno all’anno per questa bevanda. La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha deciso quindi di scegliere una giornata Mondiale da dedicare e festeggiare tutti insieme.  

L’obiettivo è quello di valorizzare un prodotto che ormai sta perdendo la sua diffusione e promuovere quelle che sono le sue qualità a livello nutrizionale.

Progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea

In Italia la produzione di latte bovino si attesta ad oltre 6,2 miliardi di euro

In Italia la produzione di latte bovino, sulla base di un report dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) riferito al 2022, si attesta ad oltre 6,2 miliardi di euro e rappresenta quasi il 10% del valore generato dall’agricoltura nel suo complesso (+28% rispetto al 2021 a causa del forte aumento dei prezzi). La fase di trasformazione detiene invece il primato nell’ambito dell’industria agroalimentare nazionale con un fatturato pari a 17,9 miliardi di euro (+7% rispetto al 2021) e un’incidenza di poco meno del 10% sul totale industria agroalimentare nazionale.

Le consegne di latte vaccino in Italia hanno sfiorato i 13 milioni di tonnellate nel 2022 (+7% rispetto a cinque anni fa, -1,3% al 2021).

La produzione è concentrata maggiormente nel Nord: quattro regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte) che rappresentano quasi l’80% del latte vaccino complessivamente consegnato in Italia. Nel 2022 sono censiti 24.515 allevamenti a orientamento produttivo latte con una consistenza complessivamente pari a 2,6 milioni di capi. Negli ultimi dieci anni il numero di allevamenti di bovini da latte si è ridotto di oltre 8 mila unità, a un ritmo medio annuo del 3%.
Lo studio evidenzia che la filiera lattiero casearia italiana si caratterizza per l’elevata incidenza delle produzioni Ig: infatti, quasi la metà del latte vaccino nazionale (46%) è destinato infatti a formaggi Dop-Igp. Alla produzione di latte alimentare fresco è destinato il 9% della materia prima proveniente dagli allevamenti nazionali.

La nota della Cooperativa Assegnatari Associati Arborea

Può essere garanzia di sopravvivenza nel deserto, a lunga conservazione, proteico per la Gen Z: ecco il latte e due ricette veloci ma buone per gustarlo  

Dal latte di cammella utilizzato dalle tribù nomadi passando a quello caprino, fino alle preferenze più recenti e alle alternative proteiche naturali: Arborea dipinge trend e abitudini di un ingrediente base della nostra dieta

 

Sono 3 le porzioni di latte da assumere giornalmente secondo le linee guida italiane per una sana alimentazione. Ma quante sono le cose che non sappiamo o che diamo per scontate di questo alimento che da tempo ci fa compagnia e non solo a colazione, ma anche come base di comfort food e dolci indimenticabili? Cooperativa Assegnatari Associati Arborea, specializzata nella raccolta e trasformazione di latte vaccino e caprino, terzo player nazionale nel latte UHT e presente nel mercato dei prodotti di capra con il brand Girau, con l’aiuto degli esperti  stila la carta d’identità dell’oro bianco tra origini, nuovi trend e consigli golosi. 

  1. Anche se di solito si parla di latte al singolare, quasi sempre riferendosi al latte vaccino, sono diversi i tipi di latte che possono essere utilizzati nell’alimentazione umana. Oltre al latte dei bovini, predominante, viene consumato anche (e non solo) latte di bufala, di capra, di pecora e di cammella, alla base dell’alimentazione delle tribù nomadi del deserto, essenziale per la sopravvivenza durante lunghi spostamenti. 

  1. Gli ovini, insieme alle capre, furono i primi animali addomesticati dall’uomo per essere allevati, preceduti nell’addomesticazione solo dal cane. L’allevamento come attività è nato oltre 10.000 anni fa in Mesopotamia, l’attuale territorio tra Iraq, Iran e Siria, per diffondersi in seguito nel bacino del Mediterraneo.

  1. Nelle regioni mediterranee, in assenza di possibilità di refrigerazione e con temperature elevate, il latte veniva frequentemente conservato e consumato sotto forma di yogurt e formaggio. Da questo punto di vista, il latte di pecora risultava particolarmente vantaggioso: il maggior contenuto, rispetto ad altri tipi di latte, di materia secca (proteine, minerali e grassi) lo rende infatti più adatto alla trasformazione in formaggio. 

  1. Nel tempo, i metodi di conservazione si sono affinati: il latte UHT, oggi tra i più utilizzati proprio per la comodità, può durare circa 3 mesi, mantenendo le caratteristiche nutrizionali pressoché inalterate. 

  1. Il latte vaccino è un alimento di grande importanza prima di tutto per il suo elevato apporto di calcio in forma facilmente assorbibile ed utilizzabile oltre che di proteine di elevata qualità, vitamine (in particolare B2, B12 e A) e altri minerali quali il fosforo, ai quali si accompagnano gli zuccheri (soprattutto lattosio) e i grassi.

  1. Il latte di capra è oggi conosciuto e apprezzato per le elevate proprietà nutritive, per la digeribilità e per la presenza di acidi grassi a catena corta, che inibiscono il consumo del colesterolo. Ma da dove viene? Secondo quanto rilevato da Istat nel 2023, in Italia la Sardegna è la regione con il primato per la produzione di latte caprino (57,9%). 

  1. Ma c’è un altro trend che si sta affermando, soprattutto tra i giovani: quello del proteico. Secondo alcuni dati rilevati da GFK per Arborea nel 2023, i fan degli alimenti proteici in Italia sono circa 10 milioni di persone, il 20% della popolazione di età superiore ai 14 anni. Gli amanti dei pasti proteici sono perlopiù giovani adulti, spesso vivono in nuclei familiari di nuova costituzione e hanno un percorso professionale ancora in divenire. Uno stile di vita sano e legato a un concetto di alimentazione competente li distingue una volta seduti a tavola. Il consumo di cibi arricchiti in proteine non è però l’unica opzione per chi vuole puntare su un menu di questo tipo. Il settore latte, infatti, propone valide alternative naturali: Arborea ha studiato ad esempio un latte ad alto contenuto proteico ottenuto grazie alla concentrazione delle proteine del latte, che viene sottoposto a ultrafiltrazione, quindi completamente naturale.

UN’IDEA ANTISPRECO E CROCCANTE

Il pani indorau è una ricetta semplicissima per recuperare il pane raffermo e ha il profumo della Sardegna. Per realizzarlo basta sbattere delle uova in una ciotola e salarle, contemporaneamente versare del latte in un’altra ciotola e bagnarvi il pane raffermo a fette, imbevendole da entrambi i lati, per poi fare lo stesso passaggio nell’uovo. A questo punto, basterà farle saltare nell’olio d’oliva caldo, finché non saranno dorate, o appunto, “indorau”. Una versione dolce e altrettanto facile prevede di sostituire il sale con lo zucchero.

MILKSHAKE CON LATTE DI CAPRA

Una merenda o anche una colazione fresca, divertente e veloce da preparare con un frullatore e gli ingredienti preferiti a portata di mano.  Questa ricetta con il latte di capra può assumere connotati ancora più healthy. Per iniziare, occorre versare l’ingrediente base, il latte, nel bicchiere del frullatore, con qualche cubetto di ghiaccio e del gelato, quindi frullare finché il composto non sarà soffice. A questo punto, si può personalizzare il milkshake con gli ingredienti più amati; il gusto persistente del latte di capra, ad esempio, è l’ideale per bilanciare elementi dolci, come il miele o il caramello. Una volta aggiunti, frullare di nuovo e versare nel bicchiere, completando con il topping. 

La Cooperativa Assegnatari Associati Arborea

Arborea è una cooperativa di 155 aziende agricole, presente nel mercato lattiero-caseario nazionale con i marchi Arborea e Girau. La società è specializzata nella raccolta e trasformazione di latte vaccino e caprino ed impiega mediamente (considerando anche i lavoratori stagionali) circa 370 dipendenti negli stabilimenti di Arborea (Oristano), Capannori, Roverè della Luna (Trento) e presso i centri distributivi. 

Nel 2023 la Cooperativa ha registrato una produzione complessiva di circa 181 milioni di litri di latte, mentre il fatturato nel 2023 è stato di 232 milioni di euro, in crescita rispetto al 2022, quando il fatturato era di 217 milioni.

La Cooperativa gestisce e presidia tutte le fasi della filiera produttiva, seguendo un percorso di qualità orientato al benessere degli animali, alla valorizzazione del produttore e alla salvaguardia dell’ambiente, tutelando così il territorio e il patrimonio agroalimentare e assicurando ai consumatori un latte di qualità 100% italiano.