Oggi riprendiamo il disegno del Concorso “Un Vino per Borsellino” svoltosi il 19 luglio 2018 presentando l’etichetta ideata da Selene, oggi collaboratrice di Gustoh24
Sono le 16.52 del 19 luglio 1992. Il magistrato Salvatore Borsellino è con la sua scorta in via d’Amelio. L’esplosione è di una violenza inaudita. Manuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Caludio Traina muoiono per mano della mafia insieme all’uomo che stavano proteggendo. Un solo agente, Antonio Vullo, sopravviverà.
Anche in questo 2023, per il 31simo anniversario della strage di via D’Amelio, la città di Palermo, si prepara a vivere il ricordo di quel 19 luglio 1992, con un cartellone di manifestazioni messe in campo dalle “Agende Rosse” di Salvatore Borsellino, dall’Arci, dal Centro studi “Paolo e Rita Borsellino”, dall’Agesci e dalla rivista “Antimafia duemila”. Quattro giorni di iniziative per ricordare Paolo Borsellino, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Più avanti presentiamo tutti gli appuntamenti di questa giornata 2023, ora vi vogliamo presentare il ricordo di un concorso, “Un vino per Borsellino”, che si è svolto il 19 luglio 2018 a Messina.
Premiazione e Mostra del Concorso “Un Vino per Borsellino”
Il 19 luglio del 2018 era stato promosso un concorso di idee “con una grafica che sia espressione del messaggio di impegno civile contro la criminalità organizzata, rappresentato dall’operato del magistrato Paolo Borsellino” per l’etichetta di “Un vino per Borsellino”, concorso lanciato dall’Associazione Nazionale Magistrati di Marsala in collaborazione con il Comune e dell’associazione Libera di Don Luigi Ciotti.
La giuria aveva classificato al primo posto l’etichetta denominata “Mustazzo” di Antonella Trainito.
Tra le finaliste l’etichetta di Selene Baldassarri
La motivazione dell’etichetta ideata da Selene
Molto significativa la motivazione della finalista Selene Baldassarri. Con queste parole Selene, che oggi è una collaboratrice di Gustoh24, aveva allora spiegato la sua etichetta dedicata al Concorso “Un Vino per Borsellino”:
“Questa etichetta è stata realizzata a mano utilizzando la tecnica della china e degli acquerelli. Il polpo simboleggia la mafia che con i suoi tentacoli cerca di avvinghiarsi a qualsiasi cosa per poi distruggerla e farla diventare sua, ma a fronteggiare questo male vi è un cavaliere. Questo cavaliere, con il suo destriero, non ha paura del mostro e lo fronteggia con coraggio, perché lui è il simbolo della lotta alla mafia, lui è Borsellino, lui è ogni uomo che ha alzato la testa e ha lottato per la libertà, alla quale il cavaliere punta con la propria lancia e vuole raggiungere non solo per se stesso, ma per tutti gli uomini che devono sopportare questi soprusi. In alto a destra, la vite che simboleggia le terre sottratte alla mafia e utilizzate per produrre vino, cerca anch’essa di fermare uno dei tentacoli del polpo perché, pur non avendo annientato questo male, grazie a dei grandi uomini si è riusciti a indebolirlo e ferirlo. In passato i cavalieri dovevano lottare contro mostri possenti e feroci come i draghi, ma nell’epoca moderna questi mostri si sono fatti più subdoli ed infidi, perciò il polpo è diventato il drago odierno”. Selene Baldassarri
Nella giornata del ricordo si è svolto anche un convegno: “Combattere la corruzione e la mafia con la cultura – Giornata in ricordo di Paolo Borsellino e delle vittime di mafia”, registrato a Messina giovedì 19 luglio 2018. L’evento è stato organizzato da Università degli Studi di Messina.
Erano intervenuti: Salvatore Cuzzocrea (rettore dell’Università degli Studi di Messina), Daniela Rupo (direttore generale dell’ Università degli Studi di Messina), Giovanni Moschella (professore), Emanuele Crescenti (magistrato), Maurizio De Lucia (magistrato), Luigi Chiara (professore), Giuseppe Giordano (professore), Liliana Todaro (magistrato), Vittorio Alberti (filosofo, direttore della rivista on-line Sintesi Dialettica).
Qui il video del dibattito ripreso da radio Radicale.
Oggi Giornata del ricordo
Domenica 19 luglio 1992 un’autobomba esplose in via Mariano D’Amelio a Palermo uccidendo il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e cinque agenti della polizia di Stato che lo scortavano. Oggi ricorre il 25simo anniversario della strage mafiosa, su cui ancora non si conosce tutta la verità.
La giornata di oggi dopo 31 anni
Mercoledì 19 luglio 2023, via D’Amelio al mattino sarà “colorata” dai bambini della città. Alle 14,30 prenderà il via il corteo (si parte dall’ Albero Falcone in Via Notarbartolo) “Basta Stato Mafia” organizzato da Our Voice, Attivamente, Officina del Popolo, Sindacati Studenteschi “Regina Margherita” e “Kiyohara Parlatore”, Collettivi studenteschi “Rutelli” e “Fa.Se”, Cgil, Arci, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Associazione Radio Aut, Sunia, USB, Voci nel silenzio.
Alle 15, davanti all’albero della pace, lì dove Borsellino e la scorta vennero ammazzati interverranno i parenti degli agenti che difendevano il magistrato e Antonio Vullo, l’unico sopravvissuto alla strage.
Alle 16,50 il minuto di silenzio preceduto dalle parole del fratello Salvatore e seguito dalla lettura della poesia “Giudice Paolo” di Marilena Monti e dalla rappresentazione del gruppo “Teatro dell’anima” del Convitto nazionale “Giovanni Falcone” di Palermo in collaborazione con la Rete Antimafia.
Alle 17.15, sempre in via D’Amelio, interverranno Stefano Mormile, presidente dell’ associazione Familiari vittime della Falange Armata; Sonia Zanotti dell’associazione Familiari strage stazione Bologna, Scarpinato, l’avvocato Fabio Repici. In serata alle 20 la fiaccolata del “Forum 19 luglio” con partenza da piazza Vittorio Veneto e alle 21.45 Via D’Amelio “Un viaggio simbolico in un mare di guai, tra mafia, P2 e falange armata…” a cura del Centro Giovani di Cornaredo (Milano).