Indiscrezioni sulla proposta di Bruxelles che verrà resa pubblica oggi: “Non servirà indicarlo in etichetta”

Secondo la bozza della Commissione Europea che verrà resa pubblica oggi, 5 luglio, sui nuovi Ogm, le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia come Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), secondo indiscrezioni riportate dal Centro internazionale Crocevia, Ong che da anni difende i diritti degli agricoltori nel futuro un consumatore europeo potrebbe trovarsi ad acquistare un prodotto modificato geneticamente senza venirlo a sapere dall’etichetta (purché le variazioni siano un massimo di 20). 

La posizione di Crocevia

Se il 5 luglio la Commissione Europea avanzerà pubblicamente questa proposta, nuovi OGM non testati, tracciati o etichettati  ma protetti da brevetto industriale – potranno fare il loro ingresso nel mercato europeo. Come Centro Internazionale Crocevia, giudichiamo questo documento una dichiarazione di guerra all’agricoltura contadina e ai diritti degli agricoltori alle sementi. Le istituzioni comunitarie e nazionali stanno offrendo a un pugno di imprese multinazionali l’accesso ai campi degli agricoltori europei, a costo di mettere fine all’agricoltura biologica”, “Le forze che in Italia supportano questa deregolamentazione, (riporta il Salvagente) come il CREA e le principali organizzazioni professionali, otterranno solo briciole da questa frantumazione del principio di precauzione che danneggia tutti. Per un piatto di lenticchie, i soggetti più influenti del mondo agricolo e un pugno di ricercatori pubblici stanno vendendo a interessi ben più consolidati l’ultimo baluardo di un’agricoltura in crisi: il fregio di essere libera da Ogm”.

Alzare il livello di mobilitazione”

È tempo per gli agricoltori, i consumatori e le organizzazioni della società civile di alzare il livello della mobilitazione. È altrettanto urgente -scrive Crocevia- portare allo scoperto tutti i conflitti di interessi e le connessioni pericolose fra ricerca pubblica, organizzazioni agricole e industria sementiera e agrochimica. Sono questi i soggetti che in Italia tirano la volata alla deregolamentazione delle NGT per la coltivazione e il consumo alimentare. Sono questi soggetti che hanno tradito l’interesse collettivo. Sono questi soggetti che vogliono negare agli agricoltori il diritto alle sementi e ai consumatori la libertà di scegliere cibo non Ogm”.

Vedremo oggi cosa prevede la proposta europea, intanto pubblichiamo le varie posizioni, favorevoli e contrari.

L’Europa riapre il dossier Biotech: Mercoledì 5 luglio 2023. 

Quasi al termine della legislatura Ue oggi 5 luglio verrà presentata la proposta della Commissione europea sulle nuove biotecnologie agricole.

In Italia il Si passa col decreto siccità

Dopo le votazioni a maggioranza nelle commissioni Agricoltura e Ambiente di Camera e Senato a fine maggio, il decreto recante disposizioni urgenti per il contrasto alla siccità è stato blindato in aula con voto di fiducia l’8 giugno, da oggi l’Europa riapre il dossier sulle Biotecnologie e in Italia il governo è in prima linea.

L’Italia dà l’ok alla sperimentazione in campo dei nuovi Ogm

“Una svolta epocale” la definisce il governo. Forte opposizione delle associazioni ambientaliste e del Bio

Facciamo il riepilogo delle ultime scelte. L’Italia ha aperto all’utilizzo in agricoltura delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea), in inglese New genomic techniques (Ngt), definite in gergo nuovi ogm. La sperimentazione in campo aperto da parte degli scienziati ha avuto il via libera nelle commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente con l’approvazione  di un emendamento al decreto siccità.

In questo modo si invalida la sentenza esecutiva della Corte di Giustizia Europea del 2018 che equipara le “New genomic techniques (Ngt)” ai vecchi Ogm e spuntare così l’autorizzazione a coltivarle in campo aperto per fini scientifici

Netto NO de “La Coalizione Italia libera da Ogm” 

Secondo le associazioni della coalizione, i nuovi Ogm, come i vecchi, metterebbero a rischio la biodiversità e il ruolo degli agricoltori.

La Coalizione Italia Libera da OGM

Acu, Agorà, Aiab, AltragricolturaBio, Ari, Asci, AssoBio, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Centro Internazionale Crocevia, Civiltà Contadina, Coltivare Condividendo, Coordinamento Zero OGM, Cub, Deafal, European Consumers, Egalité, Equivita, FairWatch, Federbio, Firab, Fondazione Seminare il Futuro, Greenpeace, Isde, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Ries – Rete Italiana Economia Solidale, Ress, Terra!, TerraNuova Onlus, Transform! Italia, Navdanya International, Seed Vicious, Slow Food, Usb, Vas, WWF.

Leggere tutto l’appello su Gustoh24

Commento. Cosa c’entra la liberalizzazione delle nuove biotecnologie vegetali con il decreto siccità? L’inserimento della clausola sulle Tea si pone in netta discontinuità con decenni di norme rigorose adottate in Italia per limitare la sperimentazione in campo aperto e l’uso degli Ogm, una strategia che in passato è stata condivisa trasversalmente proprio in virtù della speciale qualità e tradizione delle filiere del cibo made in Italy.

Male hands carefully holding little sprout. Concept of GMO in genetic engineering for crop modification.

Il SI di Euroseeds, l’associazione dell’azienda sementiera europea

Euroseeds, l’associazione dell’azienda sementiera europea a cui si riferisce anche l’italiana Assosementi manifesta apprezzamento per l’intervento annunciato dalla Commissione europea, ma evidenzia che la bozza di regolamento contiene «disposizioni aggiuntive che rischiano di creare una terza categoria di prodotti, una via di mezzo tra materiale propagativo convenzionale e Ogm che mal si adatta agli aspetti pratici dell’agricoltura». Che sia necessario sviluppare queste tecnologie lo sostiene anche l’eurodeputato Paolo De Castro, che ha spiegato come a differenza degli Ogm, le Tea si basano sulla combinazione di geni intraspecie per velocizzare processi che avverrebbero comunque in modo naturale.

Il No di Aiab, AssoBio e FederBio

Per Aiab, AssoBio e FederBio la norma approvata dalla Camera dei deputati è “una deregulation pericolosa per i consumatori e per i prodotti biologici” per scavalcare la normativa in vigore e tagliare le gambe al settore. Una deregulation pericolosa per i consumatori e per i produttori biologici. La Camera ha approvato a colpi di voto di fiducia la norma contenuta nel decreto governativo sulla siccità che rende possibile la coltivazione in campo, per ricerca e sperimentazione, dei cosiddetti TEA – Tecniche di evoluzione assistita – senza nessuna limitazione. La ratio della norma approvata è definire i prodotti delle NGT/TEA non equiparabili agli OGM ma assimilabili a varietà derivate da mutazioni naturali o selezioni tradizionali. Tutto ciò per scavalcare la normativa attualmente in vigore nel nostro Paese che vieta la sperimentazione in campo aperto degli OGM senza attendere le disposizioni europee in materia.

Crocevia: “Follia suicida”

La pensa così anche il Centro internazionale Crocevia che si occupa di sviluppo e sovranità alimentare, secondo cui è “Una follia suicida per un paese che dovrebbe andare verso l’agroecologia. Investire sui Tea non risolverà alcun problema di adattamento dell’agricoltura alla crisi climatica, ma ingrasserà le multinazionali che non aspettano altro che vendere nuovi Ogm brevettati. Il mondo della ricerca si spartisce con le imprese questa torta preparata a colpi di privatizzazione della biodiversità agricola, fingendo di ignorare le grossolane imprecisioni e mutazioni collaterali di queste biotecnologie. In Italia l’avidità assume i contorni della farsa, perché a noi resteranno le briciole: il Crea infatti, non ha competenze né soldi per sviluppare massivamente le Ngt. Eppure è tra i primi supporter di una loro deregulation”.

Coldiretti: sì alla proposta Ue

«Per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare – ha detto il presidente Ettore Prandini – la ricerca agraria ha oggi a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione Tea. Tecniche che non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta». Gli agricoltori, sostiene la Coldiretti, hanno bisogno di alternative efficaci per ridurre gli input chimici e l’impatto sulle risorse naturali: «Negare questa possibilità – ha aggiunto Prandini – obbligando allo stesso tempo gli agricoltori a una netta riduzione degli strumenti di difesa dalle fitopatologie, significa mettere a repentaglio la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nella Ue e nel mondo e aumentare le importazioni da paesi terzi che non rispettano le nostre stesse norme in termini di sostenibilità ambientali e sociali, nonché di sicurezza alimentare e benessere animale».

Esulta il Crea…

Secondo Carlo Gaudio, presidente del Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea), Per il mondo della ricerca, e per il Crea in particolare, l’approvazione della norma che autorizza la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le tecniche di evoluzione assistita (Tea) rappresenta un momento decisivo, perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri Centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere “alla prova” in campo”, “La ricerca è vitale per il progresso, per l’innovazione e per lo sviluppo della conoscenza, e mai come ora in agricoltura, in uno scenario di cambiamenti climatici cosi preoccupante, l’innovazione genetica è indispensabile a garantire la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole nazionali”.

e Confagricoltura

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, “L’approvazione all’unanimità dell’emendamento al Dl Siccità sulle tecniche di evoluzione assistita è un grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico. Tuttavia, senza un inquadramento europeo, le Tea resteranno a livello sperimentale”. “Ora – afferma Giansanti – è necessario lavorare per la presentazione della proposta di regolamento sulle tecniche genomiche da parte della Commissione UE, e per la successiva approvazione in tempi brevi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, altrimenti si rischia di bloccare l’iter del dossier. Eventuali slittamenti fermerebbero infatti la procedura di adozione per un ulteriore anno, in considerazione delle elezioni europee del 2024 per il nuovo Parlamento e dell’insediamento della Commissione. “Le tecniche di evoluzione assistita – aggiunge Confagricoltura – sono una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla popolazione in crescita”. Ma, a dire il vero, anche i vecchi Ogm erano stati presentati come una soluzione che avrebbe portato alla riduzione della chimica, e a decenni di distanza, le cose non sono affatto andate in quella direzione.

Il Coordinamento dei Biodistretti del Lazio chiede il ritiro immediato dell’emendamento al dl siccità che libera la sperimentazione in campo dei nuovi Ogm

 

Cambiano i nomi, non cambia la sostanza: le sementi TEA sono i nuovi OGM, prodotti di laboratorio a beneficio di pochi che distruggono la qualità dei territori e contaminano il biologico.
Gli OGM, dove introdotti, non hanno ostacolato la fame nel mondo, non hanno dato soluzioni miracolose contro la siccità, hanno inquinato, hanno compromesso la biodiversità agricola, hanno impoverito i contadini che li hanno utilizzati e hanno permesso a pochissime multinazionali sementiere di fare extra-profitti.
Gli OGM di ieri, oggi vengono chiamati TEA (tecniche di evoluzione assistita), cambia la forma, ma la sostanza è la stessa. Le Commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato hanno approvato un emendamento – con il consenso generale e forse scarsamente consapevole – al Decreto Siccità che apre alla sperimentazione in campo dei nuovi OGM.
Si tratta di varietà vegetali ottenute con biotecnologie di nuova generazione denominate NGT (New Genomic Techniques), in Italia rinominate, nel tentativo di creare una nuova narrativa, TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), che la Corte di Giustizia UE, in una sentenza del 2018, ha equiparato a tutti gli effetti agli organismi geneticamente modificati.
Ancora una volta si tenta di introdurre nelle nostre campagne sementi prodotte in laboratorio che contaminano irrimediabilmente le aziende biologiche, minano la già compromessa biodiversità agricola italiana, senza alcuna reale valutazione di impatto ambientale e favoriscono le 4 multinazionali che controllano già oltre il 60 per cento del mercato mondiale delle sementi. In questo modo si impoveriscono sempre più in contadini, si inquina natura ed agricoltura e non si dà alcun vantaggio all’umanità.
I Biodistretti che oggi comprendono il territorio di oltre 100 comuni nella Regione Lazio, per loro legge costitutiva, non possono ammettere gli OGM (art. 2 comma C / Legge Regionale 11/2019) e quindi non possono accettare sui propri territori l’introduzione di queste sementi anche in fase sperimentale, si   impegneranno, quindi, a promuovere discussioni ed iniziative per contrastare questo nuovo pericolo e per sottolineare i benefici che proprio l’agricoltura biologica rappresenta per l’agricoltura, l’ambiente e i consumatori. I Biodistretti hanno dimostrato con le loro pratiche e con le loro proposte di essere una opportunità importante, una strategia seria per contrastare il cambiamento climatico, e per affrontare seriamente la drammatica questione idrica.I nostri modelli produttivi agroecologici basati sulla vera biodiversità agricola non solo garantiscono il cibo necessario, qualità per i consumatori e un reddito per i produttori, ma sono la vera garanzia per recuperare quell’equilibrio ambientale ed ecologico che è essenziale, perché non sia compromesso il futuro di noi tutti.
La ricerca va sempre sostenuta e finanziata, rispettando il principio della salvaguardia dell’ambiente sancito dall’articolo 9 della costituzione e  serve più ricerca per sostenere i modelli agroecologici che oggi sono l’avanguardia dei territori, e riconosciuti come living lab e che sono la vera risposta ad un futuro incerto caratterizzato da cambiamenti climatici.
Con la nostra iniziativa noi chiediamo che nelle sedi parlamentari si apra un dibattito serio sulle questioni che abbiamo sollevato, che il Parlamento cancelli l’emendamento al decreto siccità, che l’agricoltura torni al centro dell’attenzione politica, che il cibo sia considerato un diritto per tutti e non occasione di interessi e profitti privati.
Il Coordinamento Biodistretti del Lazio
Biodistretto Alto Lazio Terra Viva
Biodistretto Castelli Romani
Biodistretto Colline dell’Amaseno
Biodistretto Etrusco Romano
Biodistretto Lago di Bolsena
Biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa
Biodistretto Terre dei Colonna: Genazzano/Paliano
Biodistretto Valle di Comino
Biodistretto Via Amerina e delle Forre

Roma ospiterà a luglio un vertice sui sistemi alimentari

Si tratta del secondo Summit dell’Onu sui sistemi alimentari Food Systems Stocktaking Moment, dopo il Food System Summit del settembre 2021