Dall’iconico vaso di Amarena Fabbri al Murales di Borgo Panigale, il rapporto di Fabbri 1905 con il mondo dell’arte si arricchisce con un nuovo riconoscimento, che premia la capacità dell’azienda di valorizzare la sua storia e la sua identità con un linguaggio universale
Un nuovo riconoscimento nel segno dell’arte per Fabbri 1905: l’azienda bolognese, entrata nell’immaginario collettivo grazie al suo celebre decoro a faentini blu, è stata infatti insignita a Roma del Corporate Heritage Art Award “per la capacità di valorizzare la storia e l’identità organizzativa attraverso l’arte in tutte le sue forme”. La premiazione, che ha visto la partecipazione di Carlotta Fabbri, Digital Sales & Marketing Director di Fabbri 1905, si è svolta nell’ambito dei Corporate Heritage Awards, iniziativa promossa e organizzata da Leaving Footprints, spinoff accademico dell’Università degli Studi del Sannio e dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, quest’anno incentrata proprio sul legame tra impresa e mondo dell’arte.
Un rapporto che per l’azienda bolognese rappresenta un elemento distintivo e fondativo: fu infatti il fondatore, Gennaro Fabbri, a legare per sempre il nome di Fabbri con quello del buon gusto e del design, commissionando a un ceramista d’arte, Gatti di Faenza, il celebre vaso bianco e blu di Amarena Fabbri, divenuto negli anni icona del brand ma anche dello stile italiano nel mondo ed esposto persino al MoMa di New York.
“Da allora – si legge nella motivazione del Premio – l’impresa ha sempre coltivato e rafforzato il proprio legame con l’arte attraverso diverse iniziative volte a rappresentare e valorizzare il patrimonio storico e culturale dell’azienda, prima fra tutte il Premio Fabbri per l’Arte, giunto alla settima edizione”.
Un Premio che nasce nel 2005, in occasione del centenario dell’azienda, ma che affonda le sue radici alla fine degli anni ’50 quando, tra le prime imprese in Italia, Fabbri esordì nel mondo della pubblicità televisiva con il Carosello e il mitico spot di Salomone il Pirata Pacioccone, grande pancia e baffi all’insù. Creato dal disegnatore Ebro Arletti e dall’autore e regista Guido De Maria, è stato reso intramontabile dalle menti geniali di due giovani e squattrinati artisti quali Franco “Bonvi” Bonvicini e Francesco Guccini.
Il fiuto per il talento artistico porta poi l’azienda a ideare un “Pittore alla settimana”, una serie di filmati pubblicitari in cui artisti emergenti, tra i quali anche un giovanissimo Guttuso, oltre a Capogrossi, Gentinili, Levi, Cagli, vengono ripresi nell’intento di creare le loro opere. Una vocazione che si rinnova nel tempo assumendo connotati moderni proprio con il Premio Fabbri per l’Arte, competizione dedicata a nuovi talenti nel campo dell’arte a tutto tondo. E’ infine del 2022 l’imponente Murales che l’azienda ha commissionato allo street artist Cheone con l’intento di condividere la sua passione con tutti gli abitanti di Borgo Panigale (Bologna).