La grande Festa delle singolarità territoriali del Po e di altre vie d’acqua il 16 e 17 settembre 2023
Omaggio alla Trattoria Cantarelli di Samboseto (frazione di Busseto) fino agli anni Ottanta la migliore trattoria d’Italia, bis-stellata Michelin
Il direttore della Gazzetta di Parma, Claudio Rinaldi svolgerà un intervento dedicato a Gianni Brera, sublime e inimitabile narratore sportivo eraffinato gourmet
Il Grande fiume ha rapito nel corso degli anni il cuore di studiosi, viaggiatori, intellettuali e artisti che ne hanno raccontato le meravigliose suggestioni. Il 16 e 17 settembre 2023 a Sacca di Colorno, antica frazione di Colorno situata sul Po, a soli pochi minuti dalla prestigiosa Reggia, torna Padus Mirabilis. Festa delle singolarità territoriali del Po e di altre vie d’acqua, la manifestazione che punta i riflettori sulle eccellenze enogastronomiche, sulle tradizioni, la cultura, la storia eil patrimonio immateriale di questo territorio attraversato dal fiume Po.
La candidatura dei cibi di una volta, quelli che hanno fatto grande la cucina italiana”, a Patrimonio Immateriale dell’Unesco“ è la presa d’atto di come il cibo sia cultura” e “lo specchio della società” e come sia strettissimo il rapporto tra uomo, cibo e ambiente.
Padus Mirabilis è riscoperta della vita all’aria aperta e del valore dell’acqua come fonte di vita e ispirazione: i visitatori potranno seguire percorsi e laboratori, esplorare il mercato di prodotti enogastronomici di qualità, ma anche prendere parte a degustazioni e cooking show, incontri culturali, laboratori e divertenti attività per tutta la famiglia.
Inoltre si potrà navigare domenica 17 settembre sul fiume a bordo della motonave Stradivari, capitanata dal comandante Giuliano Landini e assistere nel pomeriggio all’esibizione della Daniela Bassi Band, che eseguirà un repertorio di liscio.
L’ itinerario di visita sul fiume potrà essere arricchito cambiando punto di osservazione: a Sacca sarà possibile ammirare questo territorio grazie a una mongolfiera che praticherà ascensioni frenate nelle ore del tramonto, mentre nel resto della giornata si trasformerà in set scenografico e sarà a disposizione per visite guidate. Un viaggio lento in perfetta linea con l’idea di slow tourism di Padus Mirabilis a fini benefici. Il ricavato dei biglietti infatti sarà devoluto all’ Ospedale dei bambini Pietro Barilla di Parma.
La manifestazione, organizzata da Bi&Bi Eventi a cura di Vitaliano Biondi (Arvales Fratres), ha il patrocino di Comune di Colorno, Provincia di Parma, MAB Unesco Po Grande e il sostegno dell’Autorità di Bacino del Po. Sponsor Iren S.p.A. Ingresso 3 euro. Gratuito fino ai 12 anni.
Informazioni sul sito ON LINE www.padusmirabilis.com/ (tel.0521313300; info@biebieventi.com; Facebook – Instagram @biebieventi)
Il tema di questa terza edizione è legato alla nostalgia, già narrata da Cesare Zavattini riguardo agli scenari offerti dal Po e intesa come quel sentimento di mancanza verso una cosa che nel passato aveva recato gioia, come le balere che hanno tanto segnato la storia del nostro territorio. Quest’anno a Padus Mirabilis sarà possibile fare un tuffo nel passato nella zona vintage a cura dell’associazione Vinilistyc di Parma “Ti sblocco un ricordo” con una selezione musicale con i vinili dell’associazione Vinilistyc di Parma.
Percorrere un viaggio lungo il Po è anche addentrarsi nelle storie nate dai miti, dai volti e dai personaggi che hanno abitato e raccontato questo tratto di fiume. Lo sapeva bene Mario Soldati, quando 65 anni fa conduceva il primo reportage sull’enogastronomia italiana per Rai: “Viaggio nella valle del Po”, inaugurando quello che oggi viene definito come turismo enogastronomico. Con il suo programma Soldati riuscì a costruire un vero e proprio romanzo a puntate in cui il cibo e il territorio erano i veri protagonisti, dando vita a un nuovo modo di vivere capace di coniugare tradizione e innovazione, qualità e sostenibilità attraverso le proprie scelte alimentari.
L’incontro Padus Turisticus vedrà autorità locali, esperti e studiosi succedersi per confrontarsi proprio sui temi legati al valore e alle potenzialità del Po nel rilancio di un turismo di prossimità; per comprendere, invece, meglio l’importanza del fiume Po sarà possibile riflettere con Sandro Piovani sulle parole di importanti scrittori quali Gianni Brera, Giovannino Guareschi, Corrado Govoni, Guido Piovene, Ermanno Rea, Paolo Rumitz, Alberto Bevilacqua, Cesare Zavattini, Giorgio Manganelli.
Padus mirabilis è un viaggio: attraverso le meraviglie che lo scenario naturale del Po può offrire, attraverso i sapori, la storia, la cultura, le tradizioni, le parole, la musica. Andrà in scena così in questa splendida location “Essere fiume. Un racconto Possibile”, in musica del filmmaker Fabio Pasini, del giornalista e scrittore Luca Ponzi e del gruppo dei Mé, Pék e Barba, band che porta il dialetto ormai in tutta Italia. Nata quasi per gioco nel 2003 dalla passione per la musica folk di un gruppo di amici di Roccabianca nella Bassa parmense, oggi la band conta all’attivo 20 anni di musica durante i quali ha pubblicato diversi album di inediti e un cd/dvd live.
La manifestazione sarà anche teatro per incontri con autori e presentazioni di libri. Il direttore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi (domenica 17 settembre) svolgerà un intervento dedicato a Gianni Brera, sublime e inimitabile narratore sportivo degli anni Sessanta-Ottanta del secolo scorso, raffinato gourmet e sopraffino conoscitore della cucina regionale italiana e padana.
Enrico Maletti presenterà Le parole abbandonate (1977), un repertorio dialettale emiliano, una sorta di “catalogo di parole” raccolto da Luigi Malerba, (pseudonimo di Luigi Bonardi, Berceto, Parma, 1927 – Roma 2008) nella media valle del Taro (in provincia di Parma), piccola porzione di terra già scenario dei racconti della Scoperta dell’alfabeto e luogo d’origine. Malerba restituisce la voce ai contadini che popolavano questa campagna isolata e diffidente, almeno fino all’avvento della televisione, persino nei confronti della lingua italiana che identificava i forestieri e le autorità costituite. In quei tempi anche i parroci parlavano, oltre che in latino, in dialetto per farsi comprendere dai loro parrocchiani.
Conservare e conoscere il dialetto ricco di peculiarità fonetiche e lessicali, e gli aspetti antropologici della nostra cultura equivale ad assicurare la sopravvivenza della nostra identità storica. A Sacca non mancherà una accesa sfida tra territori diversi a colpi di dialetto emiliano.
Alla kermesse verrà poi dedicato uno spazio anche al cinema di qualità, in particolare attraverso spezzoni di capolavori del passato ambientati sul Grande fiume. Ricordiamo ad esempio Il mulino del Po di Lattuada (1948), Gente del Po di Antonioni (1943) o la 11° puntata di Viaggio nella valle del Po di Mario Soldati che riguarda un singolare e famoso locale la Trattoria Cantarelli a Samboseto (frazione di Busseto) fino agli anni Ottanta la migliore trattoria d’Italia, bis-stellata Michelin.
Chiusa dal 1983, la trattoria gestita dai coniugi Cantarelli fu una tappa imprescindibile per i gourmet italiani e non, scrittori, attori, poeti, registi, intellettuali e famosi imprenditori come Soldati e Zavattini, Ungaretti, Guareschi, Bernardo Bertolucci o addirittura Robert De Niro che era appassionato di minestre e fece tappa dai Cantarelli quando dovette mettere su peso per interpretare Jake LaMotta nel film Toro scatenato. Durante la manifestazione verrà raccontata la storia di questa incredibile trattoria, soffermandosi in particolare su un piatto iconico di Mirella Cantarelli: la faraona alla creta.
Nella due giorni le tradizioni enogastronomiche costituiranno uno dei punti salienti della manifestazione, da piatti più noti a storie pressoché sconosciute: un esempio è il curioso caso della Repubblica di Bosgattia di cui si parlerà con Paolo Rigoni. Fondata nel 1946 a Panarella di Papozze in Veneto, nel Polesine al confine con l’Emilia-Romagna, dal linguista Luigi Salvini, lo stato autonomo la “Repubblica di Bosgattia” che si dissolse nel 1957, alla morte del suo fondatore, era una comunità aperta a contatto con la natura, senza regole se non quelle del rispetto e della solidarietà reciproca. La pesca era l’unica attività per il sostentamento. Le regole da rispettare erano poche: per avere accesso all’isola bisognava disporre di un lasciapassare rilasciato dal Consiglio in cambio della cattura di un pesce gatto, era consentito il baratto.
A Sacca si parlerà in modo particolare della cucina e delle ricette della Repubblica di Bosgattia, come la zuppa di pesci del Po, lo storione in umido, o le alborelle fritte, piccoli pesciolini di fiume che vanno consumati tra ottobre e maggio, rigorosamente caldissimi e accompagnati da una fettina di limone.
Costituirà un altro interessante appuntamento l’analisi del libro dei menù redatto a Parma alla Corte di Maria Luigia D’Asburgo, in particolare per il riferimento al “Tortél Dóls”, un primo piatto dal ripieno agrodolce che la nobile era solita a offrire ai barcaioli di Sacca al suo servizio lungo le sponde del fiume Po.
Oltre alla cucina tradizionale, verranno approfonditi altri aspetti legati alla cucina del territorio, con una riflessione sulla cucina ebraica in occasione delle celebrazioni del Rosh hashanà, il Capodanno civile ebraico.
La kermesse costituirà l’occasione perfetta non solo per conoscere ma anche per degustare le specialità della cucina parmense, come il famoso Tortél Dóls che pare sia stata la stessa Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma e Piacenza, ad avere introdotto nella cucina parmigiana. Si narra infatti che Maria Luigia era solita offrire ai barcaioli di Sacca di Colorno, un tortello dal cuore dolce, chiamato in gergo dialettale “torél dóls”. Il tipico piatto consiste in una pasta farcita con un ripieno agrodolce, retaggio esclusivo del suo luogo d’origine, Colorno, composto di mostarda di frutti antichi (mele cotogne, pere nobili e cocomero bianco) e vino cotto. Il tortello sarà presentato dalla Confraternita del Tortél Dóls di Colorno, importante istituzione nata del 2008 che ha il compito di salvaguardare e tramandare la ricetta della Confraternita di questo singolare primo piatto.
Ci sarà la possibilità di assaggiare questa specialità della Bassa parmense, oltre che durante Padus Mirabilis, anche a Colorno sabato 7 e domenica 8 ottobre nella splendida cornice della Reggia di Colorno, residenza dell’Imperatrice Maria Luigia D’Austria,in occasione della quindicesima edizione del Gran galà del Tortél Dóls. Al centro del programma, che comprende iniziative e la mostra – mercato, la domenica la sfida fra dieci ‘Rezdóre’ dei Comuni del comprensorio di produzione del Tortél Dóls (Colorno, Mezzani, Sissa-Trecasali, Torrile) per eleggere il miglior tortello dell’anno, grazie a una giuria altamente qualificata, composta da esperti enogastronomici di tutta Italia.
In programma anche imperdibili cooking show, come quello proposto dallo chef Enrico Bergonzi del ristorante Al Vèdel di Colorno, nonché presidente di Parma Quality Restaurants, che presenterà la faraona in creta e dal ristorante Stendhal, storico locale di Parma, situato da oltre 70 anni a Sacca di Colorno e gestito dallo chef Francesco Ambrosini, che darà ai visitatori la possibilità di assaggiare una ricetta molto antica: lo storione, cucinato secondo il ricettario della Repubblica di Bosgattia. Si annuncia di particolare interesse anche il cooking show di Nicole Zerbini del ristorante La Porta a Viarolo.
Anche gli studenti dell’istituto di formazione per operatori nella ristorazione IAL di Viadana saranno presenti alla kermesse, dando un assaggio dei diversi modi in cui cucinare il pesce di fiume. A Sacca con l’azienda agricola Parizzi Elicicoltura di San Secondo Parmense ci sarà anche l’occasione di carpire i segreti dello sviluppo e crescita della lumaca e della preparazione delle lumache alla Bourguignonne, quale omaggio a Cesare Zavattini, inconfondibile uomo della bassa a cui piacevano le rane, le lumache, i tortelli di zucca, il lambrusco.
Inoltre, si avrà la possibilità di gustare pesciolini di fiume fritti, salumi tradizionali del territorio, l’ anolino morbino di Mezzani, pregiati vini del territorio e non solo con Matteo Pessina, docente di enografia italiana e sommellerie presso Alma Wine Academy – Alma – Scuola internazionale di cucina italiana (Colorno) e prodotti da forno con Gianluca Borlenghi di Colorno, maestro dell’arte bianca, impegnato nel recupero di grani antichi, oltre a gelato preparato al momento.
A Padus Mirabilis si darà spazio anche agli animali di bassa corte con Alessio Zanon dell’Università di Bologna che parlerà di polli ornamentali e della gallina padovana.
Il pubblico potrà conoscere inoltre il sapido raccontino di Aldo Palazzeschi, “Il pollo al diavolo”, in cui rievoca le trattorie del contado intorno a Firenze, quando tra fine ‘800 ed inizio ‘900 occorreva un viaggio, disagiato per raggiungerle in diligenza, e l’oste proponeva una paio di piatti, fra i quali “il pollo al diavolo”; non alla diavola, eh!, accompagnato da un fiasco di Chianti, in una sorta di elegia del vitto a chilometro zero.
A Sacca ci sarà anche accanto al ballo della tradizione, un luogo silenzioso “L’isola che non c’è” per vivere il benessere fra musica a 432 hz, yoga, sezioni olistiche, corner e aperitivi a cura di Indaco.
Non mancheranno attività specifiche per i più piccoli come i laboratori creativi a cura del Museo del Bijou di Casalmaggiore, rivolti ai ragazzi ed alle famiglie. Il museo conserva oggetti d’ornamento e accessori prodotti dalle diverse fabbriche di Casalmaggiore tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’70 del Novecento.
Spazio anche agli amici dell’uomo con “Cani in passerella”, passeggiata con cane a cura di Elena Visioli-Playdog Mileo di Casalmaggiore (CR).