Cia, dopo ok Consiglio Ue a revisione, avanti su modifiche nazionali
Il Consiglio Europeo oggi ha adottato formalmente una revisione mirata di alcuni atti di base della Pac. Una revisione che nasce come risposta alle preoccupazioni espresse con veementi proteste dagli agricoltori negli ultimi mesi e che tiene conto dell’impatto degli sviluppi geopolitici, come le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, e degli eventi meteorologici estremi.
La legge sarà ora firmata dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo. Verrà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, entro la fine di maggio. Gli agricoltori potranno applicare retroattivamente alcune delle nuove norme relative alle condizionai ambientali per l’anno di dichiarazione 2024.
David Clarinval, vice primo ministro belga e ministro per i lavoratori autonomi, le PMI e l’agricoltura, le riforme istituzionali e il rinnovamento democratico, spiega che “questa revisione mirata della Pac è un risultato concreto dei nostri sforzi volti a ridurre la burocrazia e garantire la semplificazione per gli agricoltori. L’adozione avviene solo due mesi dopo la presentazione della proposta da parte della Commissione. Ciò dimostra chiaramente che stiamo mantenendo le promesse fatte agli agricoltori europei”.
Cia: lavorare su Piano strategico per rendere effettive ed efficaci le misure di semplificazione per le imprese agricole
Il via libera definitivo da parte del Consiglio Ue alla revisione della Pac risponde in tempi stretti alle istanze di semplificazione e sburocratizzazione chieste a gran voce dalle aziende agricole. Queste -in una nota stampa- le parole del presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, secondo cui “ora bisogna essere altrettanto tempestivi e, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, cominciare a lavorare alla modifica del Piano strategico nazionale” per un miglior funzionamento della Politica agricola rispetto alle condizioni geopolitiche, climatiche e di mercato.
“Grazie anche al pressing della Confederazione -ricorda Fini- adesso gli Stati membri potranno introdurre elementi di flessibilità nei Psn aprendo la strada a una Pac meno ingessata. Inoltre, non ci sarà più l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni a riposo e sarà possibile concedere deroghe temporanee a specifici requisiti di condizionalità. Molto importante pure la retroattività a partire dall’inizio del 2024”.
È chiaro, conclude il presidente di Cia, che “questo è solo l’inizio di un percorso necessario per riformare la Pac dalle fondamenta e garantire la sostenibilità prima economica e poi ambientale delle imprese del settore. A partire anche dal riequilibrio del valore lungo la filiera con gli agricoltori al centro”.
La sintesi dei punti salienti della PAC è riportata sul sito del Consiglio Europeo a questo link