Il mondo dell’agroecologia si è incontrato a Roma. Per discutere di biodiversità e sostenibilità degli allevamenti e delle coltivazioni, senza nuovi ogm e pesticidi.

Il documento finale con l’obiettivo di attuare il Green deal europeo

Il 30 e il 31 marzo 2023 si è svolto a Roma il 3° Convegno nazionale di Agroecologia organizzato dall’Associazione Italiana di Agroecologia e dalla Coalizione Cambiamo Agricoltura (coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, dei consumatori e del biologico italiane, vi aderiscono oltre 90 sigle della società civile). Sessanta esperti e oltre 500 partecipanti, tra accademici e rappresentanti degli attori sociali ed economici dei sistemi agroalimentari italiani si sono confrontati sul futuro dell’agricoltura nel nostro Paese e sul ruolo dell’agroecologia nell’attuazione delle Strategie del Green Deal europeo. Scopo degli incontri era di raccogliere idee e contributi per arrivare a definire una roadmap per l’agroecologia in Italia, in grado di contribuire in modo concreto ed efficace a raggiungere gli obiettivi di una vera sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’agricoltura nazionale.

Gli organizzatori

«Abbiamo lanciato un messaggio chiaro ai decisori politici, alle associazioni agricole e a tutti gli attori economici e sociali dei sistemi agricoli e alimentari italiani – dichiarano gli organizzatori del convegno – un appello a spingere l’acceleratore della transizione agroecologica in Europa e in Italia, non ostacolando le proposte e le iniziative della Commissione europea per l’attuazione del Green Deal europeo. Ci preoccupano, infatti, i tentativi di ostacolare l’approvazione di importanti Regolamenti già in discussione al Parlamento europeo, come il Regolamento Sur per la riduzione dell’uso dei pesticidi e il Regolamento per il restauro della natura, e di altre proposte legislative già annunciate dalla Commissione, come la Direttiva quadro sui Sistemi alimentari sostenibili, il Regolamento sulla tutela del suolo, la normativa europea sui nuovi ogm e il Regolamento sulle sementi».

Per essere vera agroecologia deve essere dal «campo alla tavola», come cita la Strategia europea.

CONVEGNO NAZIONALE DI AGROECOLOGIA Roma, 30 marzo – 1 aprile 2023

DOCUMENTO FINALE

L’agroecologia è una disciplina scientifica che si concentra sullo studio dei processi ecologici che avvengono nei sistemi agricoli. Comporta l’applicazione di principi e pratiche ecologiche alla progettazione e alla gestione di sistemi agricoli sostenibili che siano socialmente giusti, economicamente sostenibili ed ecologicamente validi. L’agroecologia integra i principi dell’ecologia e le conoscenze degli agricoltori locali per sviluppare pratiche agricole che promuovano la biodiversità, conservino le risorse naturali e aumentino la resilienza dei sistemi agricoli di fronte alle sfide ambientali come il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse.

Questo approccio è sintetizzato in 13 principi, che coprono sia aspetti agro-ambientali che socio-economici legati alla sostenibilità dei sistemi agro-alimentari. Alcuni dei principi chiave dell’agroecologia includono la promozione della diversità delle colture e del bestiame, la riduzione dell’uso di fertilizzanti e pesticidi sintetici, l’aumento della fertilità del suolo attraverso l’uso di materia organica, la riduzione al minimo dei rifiuti e la massimizzazione dell’uso delle risorse, nonché la promozione di sistemi alimentari locali e regionali. Nel complesso, l’agroecologia è un approccio olistico all’agricoltura che cerca di bilanciare le esigenze delle persone, dell’ambiente e dell’economia.

Nelle 7 sessioni del Convegno Sono stati discussi temi strategici per una vera transizione agroecologica della nostra agricoltura, attraverso interventi dei maggiori esperti nazionali di Agroecologia e tavole rotonde tematiche per un confronto tra i principali attori sociali ed economici dei sistemi agro-alimentari del nostro Paese.

La finalità del convegno nazionale era raccogliere idee e contributi per arrivare a definire un vero e proprio Piano di Azione per l’Agroecologia nel nostro Paese, in grado di contribuire in modo concreto ed efficace a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e gli obiettivi indicati dalle Strategie europee Farm to Fork e Biodiversità 2030.

Le  conclusioni in sintesi delle 7 sessioni del convegno:

SESSIONE 1 |L’agroecologia verso il futuro: stato dell’arte e prospettive per il lavoro

Moderatore: Matthias Lorimer | Let’s Liberate Diversity!

I giovani dell’agroecologia d’oggi sono per dato di fatto coloro che operano ed hanno bisogno di realizzarsi lavorativamente per costruire un futuro che corrisponda sempre di più alle necessità del cambiamento verso la transizione agroecologica. L’agroecologia lavora per il ridisegno degli schemi e dei sistemi agricoli che negli anni hanno causato gli squilibri dell’agroecosistema e del contesto socio-politico su cui si muove il sistema agro-alimentare. Quindi l’agroecologia verso il futuro “non può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato”. Necessariamente sono i giovani che con le loro esperienze e prospettive verso il cambiamento hanno lanciato i punti chiave delle loro esperienze: serve più contatto fra teoria e pratica come più dialogo fra le policy e le reali necessità del campo. I giovani sono pronti al ricambio generazionale nonostante l’attuale sistema di domanda ed offerta appaia confuso. Le prospettive per il miglioramento di questo sistema seguono l’attuale necessità di cambiamento e maggiore consapevolezza socio-culturale per una reale transizione agroecologica in tutti i settori della società.

SESSIONE 2 | Agroecologia e agricolture di tipo biologico

Moderatrice: Maria Grazia Mammuccini | FederBio

Rapporto tra agroecologia e agricoltura biologica Gaio Cesare Pacini | Università di Firenze

L’Agroecologia e l’Agricoltura Biologica nelle loro manifestazioni più recenti, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, nascono da movimenti di persone, agricoltori, scienziati, agronomi, organizzazioni della società civile che condividono la necessità di cambiare il modello di agricoltura proposto dalla rivoluzione verde, basato su un elevato utilizzo di input esterni, non sostenibile e incapace di soddisfare i bisogni alimentari del pianeta. I pilastri dell’Agroecologia sono dichiaratamente scienza, pratiche e movimenti sociali. L’agricoltura biologica come metodo di produzione promuove l’applicazione di un approccio ecosistemico, la conservazione e il miglioramento della fertilità dei suoli e dell’agro-biodiversità. L’agricoltura biologica, biodinamica e altre forme quali la permacoltura, l’agricoltura sinergica, l’agricoltura organica rigenerativa rappresentano le pratiche agricole più diffuse basate sui principi dell’agroecologia. Nella sessione “Agroecologia e agricolture di tipo biologico” sono stati affrontati in modo particolare i temi di uno sviluppo del settore sementiero che sia in linea con le richieste delle aziende biologiche e che promuova la biodiversità, e l’importanza dei processi sociali nella costituzione di sistemi agro-alimentari sostenibili. L’Agricoltura Biologica offre modelli di successo per l’intensificazione ecologica, anche presenti nella sessione e al convegno. L’Agroecologia intende sviluppare ed espandere questi modelli per trovare percorsi comuni di cambiamento profondo, necessario per affrontare le attuali sfide.

SESSIONE 3 | Global Health

Moderatore: Francesco Romizi | ISDE Rapporto fra agroecologia e salute

Stefano Bocchi | Università Statale di Milano

Le politiche Europee, in accordo con Agenda 2030 e con l’ultimo rapporto UN Healthy Planet Healthy People, ci invitano a considerare la salute individuale, quella degli ecosistemi e quella dell’intero sistema terrestre come indissolubilmente legate. Non possiamo pensare di rimanere in salute all’interno di un Pianeta ammalato. La salute dei suoli coltivati e il nostro benessere sono collegati. Questi legami, non sempre evidenti, si manifestano alle diverse scale, dalla micro alla macro: dai microbiomi ai paesaggi. Un microbiota sano del terreno coltivato testimonia una gestione agroecologica attenta agli equilibri e con questo determina la qualità di alimenti che, a sua volta, si riflette sugli equilibri del nostro microbiota intestinale e quindi sulla nostra salute. E’ un fronte di ricerca-azione e innovazione considerato strategico dalla UE e quello dell’agroecologia è l’approccio più efficace e diretto in grado di cambiare le attuali condizioni.

SESSIONE 4 | Riduzione degli input per la transizione agroecologica

Moderatore: Franco Ferroni | WWF Come sostenere la produzione agricola riducendo l’impiego di glifosato

Stefano Carlesi | Scuola Superiore Sant’Anna

L’Agroecologia offre già una pluralità di metodi e approcci con valide alternative all’uso dei pesticidi, fertilizzanti chimici e antibiotici. È necessario però investire nella ricerca scientifica per perfezionare e rendere più efficienti ed efficaci le tecniche agronomiche già proposte dall’agroecologia e svilupparne di nuove, in particolare nell’ambito del biocontrollo dei parassiti e patogeni. Essenziale inoltre garantire una adeguata formazione, informazione ed assistenza tecnica alle aziende agricole per facilitare la loro transizione dai modelli di produzione convenzionali, dipendenti dalla chimica di sintesi, ai modelli agroecologici. Le innovazioni tecnologiche digitali dell’agricoltura 4.0 possono fornire un utile contributo ma solo nell’ambito di un sostanziale cambio di paradigma verso sistemi agricoli ed alimentari agroecologici. I riferimenti prioritari restano i metodi più avanzati dell’agricoltura biologica e biodinamica, che possono offrire soluzioni economicamente sostenibili, rifiutando il miraggio delle nuove biotecnologie (NBT/TEA).

SESSIONE 5 | Molti approcci, un obiettivo: mitigare i cambiamenti climatici con l’agricoltura

Moderatore: Damiano Di Simine | Legambiente Agroecologia per il contrasto dei cambiamenti climatici

Maria Vincenza Chiriacò | Centro Mediterraneo Cambiamento Climatico – CMCC

L’agricoltura mediterranea detiene un potenziale sia di mitigazione che di assorbimento netto delle emissioni di CO2eq. Per questo occorre garantire la circolarità dei nutrienti a livello di ogni distretto rurale, adottando pratiche rispettose dell’ecologia del suolo. Perché i benefici diventino misurabili occorre una transizione ecologica dell’intero sistema agroalimentare, affinché i paesaggi dell’agrozootecnia specializzata lascino il posto a composite articolazioni colturali, che garantiscano la massima autosufficienza sia per gli approvvigionamenti alimentari che per la restituzione al suolo dei nutrienti, minimizzandone le perdite e valorizzando gli output alimentari, ma anche per quelli di energie rinnovabili che possono essere generate in modo integrato alla produzione agricola.

SESSIONE 6 | Biodiversità e paesaggio

Moderatrice: Federica Luoni | Lipu Rapporto tra agroecologia, biodiversità e paesaggio

Simona Bonelli | Università di Torino

Conservare la biodiversità a tutte le scale deve essere un principio chiave ed imprescindibile nell’approccio agroecologico. Essa fornisce servizi ecosistemici non sostituibili, sia di tipo materiale – tra cui la fertilità del suolo, l’impollinazione, la lotta biologica, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici – ma anche immateriale. Solo preservando le componenti naturali si potrà garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. Ma oggi conservare non basta più, è necessario realizzare un ambizioso programma di ripristino della Natura, in particolare per gli agroecosistemi. Per questo la politica si deve impegnare a garantire la conservazione e il ripristino della natura e dei paesaggi, nonché a monitorarne le diverse componenti, azione imprescindibile per apportare i cambiamenti necessari in tempi rapidi.

SESSIONE 7 | I sistemi locali del cibo come laboratori di agroecologia

Moderatrice: Adanella Rossi | Rete Semi Rurali Rapporto tra agroecologia e nuovi modelli di consumo

Roberto Spigarolo | AIDA

La ricostruzione dei sistemi agroalimentari su scala locale, come risposta alle criticità e vulnerabilità del sistema agro-alimentare globale, è fortemente affine e funzionale alla transizione agroecologica. Come l’agroecologia, la riterritorializzazione dei sistemi del cibo è un modello fondato su una visione integrata e sistemica degli ambiti e dei processi coinvolti. È un modello che tiene insieme il necessario cambiamento delle pratiche di produzione, distribuzione e consumo, la costruzione e condivisione di nuovi, adeguati sistemi di conoscenza, nonché una ripoliticizzazione delle questioni del cibo, una loro nuova collocazione negli spazi dell’agire collettivo e della democrazia. Sono co-artefici e co-responsabili di questi processi tutti gli attori: economici, sociali e pubblici. Questi ultimi in particolare sono chiamati a creare adeguati spazi di governance, alle diverse scale, e un contesto politico favorevole affinché i sistemi locali del cibo possano esprimere il loro potenziale di laboratori di transizione agroecologica.

Al Governo italiano: “EFSA estenda le competenze dell’Efsa alla qualità e alla sostenibilità del cibo”

Lettera inviata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai ministri e sottosegretari di Ambiente, Salute e Agricoltura. E’ firmata da Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la Sicurezza alimentare del Ministero della salute e in  passato uno dei tredici padri fondatori nel 2022 dell’ Efsa a Bruxelles; Carlo Gaudio, presidente del Crea,  il  principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari vigilato dal ministro dell’Agricoltura; Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di UniVerde, già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura; Donato Troiano, del comitato scientifico di Nuova Verde Ambiente e direttore di Gustoh24 e Stefano Zuppello, Presidente nazionale di VAS

«Estendere i poteri e le competenze dell’Efsa anche alla qualità e alla sostenibilità del cibo per una corretta e sana alimentazione». È questo il titolo della lettera appello. Leggere su Gustoh24