L’economia cresce nonostante le difficoltà. Bene gli investimenti
Si è svolto a Palazzo Soragna l’incontro “Analisi congiunturale dell’Economia Parmense” organizzato dall’Unione Parmense degli Industriali. Guarda le interviste a Gabriele Buia, presidente dell’Upi, a Pier Lugi Marchini del del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma e a Gustavo Piga, Ph. D. in Economia presso la Columbia University di New York e Professore ordinario di Economia Politica presso Università di Roma Tor Vergata.
L’incontro, moderato dal giornalista della Gazzetta di Parma Aldo Tagliaferro, parte dalla presentazione dei risultati dell’indagine congiunturale relativa al 2023, realizzata dall’Ufficio Studi dell’Unione Parmense degli Industriali, a cura di Valentina Ruberto di UPI, di seguito un focus sugli investimenti strategici che le imprese stanno realizzando da parte di Pier Luigi Marchini. Gustavo Piga ha allargato quindi lo sguardo sul contesto nazionale e sulle prospettive dell’economia italiana. L’intervento conclusivo è stato cura di Gabriele Buia.
Ecco i principali risultati
Analisi dei dati
I dati sono il risultato dell’elaborazione di un questionario, condiviso con il Centro Studi Confindustria Emilia-Romagna, a cui ha risposto un numero significativo di aziende associate dell’Unione Parmense degli Industriali nei mesi di gennaio e febbraio 2024.
Nel secondo semestre del 2023 un’azienda su due segnala ordini in crescita, anche se gli ordini esteri, rispetto al periodo precedente sono segnalati in contrazione. Le giacenze, che dopo le difficoltà di approvvigionamento avevano acquisito entità rilevanti, sono risultate in calo per un’impresa su quattro.
Secondo l’indagine realizzata sulle aziende associate, la produzione industriale è cresciuta in media nell’anno 2023 dell’1,5% rispetto all’anno precedente, mentre il fatturato totale registra una variazione media del 5%, rafforzata dalla dinamica dei prezzi e quindi dall’inflazione. Nel corso del 2023 il fatturato estero prodotto dalle imprese parmensi, secondo i dati recentemente pubblicati da Istat, si è contratto del 4% ma se il valore viene epurato del contributo della farmaceutica (che nel 2023 ha contratto in modo significativo come risposta fisiologica ad un 2022 fortemente espansivo) diventa pari a +7%.
I settori presentano andamenti eterogenei: per quanto riguarda la tipologia di beni prodotti, rispetto all’anno 2022 la produzione è positiva per alimentare, impiantistica alimentare, costruzioni (quest’ultime hanno rivestito un ruolo importante anche per effetto dell’imminente chiusura del Superbonus). Cala invece nella meccanica, plastica e vetro.
La dinamica dell’occupazione si conferma di segno positivo come dimostrato dall’incremento del 2,4% registrato dalle imprese. Anche i dati dell’Osservatorio Regionale del Mercato del lavoro attribuiscono all’industria il maggior contributo in termini di nuove assunzioni e l’Istat stima per il 2024 un tasso di disoccupazione in calo e pari al 4%.
A gennaio 2024, i dati raccolti evidenziano per l’Industria Parmense un miglioramento congiunturale del giudizio portafoglio ordini (insieme degli ordini in attesa di esecuzione) rispetto a luglio 2023, miglioramento a cui hanno contribuito prevalentemente le aziende più strutturate, con più di 50 dipendenti.
Le previsioni per il 2024
Quanto alle previsioni sul 2024, la produzione è attesa in crescita per il 37,0% degli imprenditori intervistati, con un saldo (differenza tra ottimisti e pessimisti) di 24 punti percentuali. Un terzo delle imprese prevede un incremento della domanda totale, percentuale lievemente inferiore per l’incremento della domanda estera.
’occupazione è prevista in crescita dal 35% delle imprese, mentre il 60% è orientata alla stazionarietà.
Dal confronto dei saldi aumento-diminuzione rispetto a luglio 2023, si evince un peggioramento delle aspettative degli ordini totali ed esteri mentre viene confermato un clima di fiducia positivo per l’occupazione.
Focus investimenti
L’indagine rivolta alle imprese ha dedicato anche un approfondimento alla tematica degli investimenti effettuati nel 2023 e previsti nel 2024, con alcuni focus sulle strategie che le aziende stanno realizzando per la tutela ambientale, il risparmio energetico e la digitalizzazione.
I risultati confermano la vivacità del sistema industriale locale: nel 2023 l’86% delle imprese interpellate ha realizzato investimenti con una spesa pari al 5% del fatturato, per un totale di 392 milioni di Euro investiti nel territorio.
Se si scorporano i dati per dimensione aziendale, si evidenzia come anche nelle aziende con meno di 50 dipendenti la percentuale di investimento rimane alta e pari al 4,9%, a conferma dello sforzo che anche le Pmi compiono a tutela della propria competitività.
Nel 2023 le imprese intervistate hanno concentrato gli investimenti in formazione, ICT, linee di produzione, R&D e tutela ambientale.
Nel 2024 le imprese che investiranno sono il 91% del totale. In particolare, le strategie di sviluppo vedono un incremento maggiore verso la tutela ambientale e nuovi immobili per fare spazio alla crescita.
Nel 2023 le imprese parmensi del campione hanno indicato come principali freni allo sviluppo degli investimenti la sussistenza di tassi di interesse e costi energetici elevati, le pesanti difficoltà amministrative e burocratiche e la mancanza di alcuni profili professionali sul mercato del lavoro.