Antonio Zaccardi, abruzzese, classe ‘78, è uno chef creativo, visionario e istintivo.
Studia e fa esperienza in Italia e all’estero fino ad arrivare a Carlo Cracco e a diventare sous-chef di Enrico Crippa al Piazza Duomo di Alba, esperienze grazie alle quali acquisisce e affina tecnica, gusto, stile e personalità.
Si distingue per istinto e naturalezza del gusto e per la sua cucina contemporanea che guarda al mondo stuzzicando la sua intuizione e mettendo in campo ingegno dirompente. Attualmente dirige la cucina del Pashà di Conversano, dove i suoi piatti non possiedono definizione, ma solo sorprese.
Domanda: Qual è il suo concetto di cucina?
Risposta: Innanzitutto amo il mio lavoro, mi piace cucinare. L’incontro fortunato con tante persone, con grandi professionisti con i quali ho collaborato e affiancato, hanno reso il mio bagaglio professionale foriero di cose belle e importanti. Il lavoro del cuoco, per me è una missione.
Far da mangiare per gli altri è un regalo bellissimo ed entusiasmante. La cucina è una cosa personale, dove la creatività e l’innovazione si intrecciano perfettamente, senza dimenticare la tradizione da cui è partita.
Qual è la miscela esplosiva per la sua creatività?
I miei piatti nascono e trovano ispirazione da un ricordo, da una forma, da un colore, dalle note di una canzone, dalla fotografia, dalla moda, finanche ammirando un’auto sportiva. Le mie creazioni lanciano dei messaggi, lasciano segni distintivi nello spirito degli altri, è un gesto d’amore come quando la mia mamma preparava qualcosa per me. Una cucina senza fronzoli, come un abito firmato, bianco o nero, dalla stoffa pregiata ma lineare, semplice e autentica.
Ritiene fondamentale avvalersi di materie prime di qualità?
Per me è fondamentale l’utilizzo delle materie prime italiane di qualità.
Tutti nel nostro piccolo, dovremmo pensare a proteggere e a trovare il modo migliore per sfruttare quello che offre il mercato italiano. Dare valore al lavoro dei piccoli produttori e dei contadini che con grande impegno ci regalano prodotti straordinari.
Andare a raccogliere le erbe spontanee nelle campagne circostanti è qualcosa di unico e speciale. La natura rigogliosa e prospera di beni primari e la facoltà di poterli adoperare in cucina, mi consente di dar vita a piatti originali, colorati e indimenticabili.
Qual è il suo piatto preferito?
Ricci, gelato alle mandorle e caffè è un piatto che attrae per il sapore salmastro e dolciastro della sua anima, per la sua avvolgenza morbida del gelato alle mandorle e al caffè, donando al palato un trionfo di squisita finezza e raffinatezza. Ricorda la freschezza e l’eleganza del mare.
Espressamente creato e dedicato alla Puglia, alle sue bellezze, abbracciata dai due Mari. Ho un legame forte con questa terra, mia moglie, con la quale lavoro assieme da anni, è pugliese di nascita e al Pashà è dedita alla pasticceria. Un altro piatto al quale sono legato è il Risotto alla Marinara, ricorda per i profumi e per i sapori la pizza alla marinara. E’ passato un anno da quando il primo DPCM ha modificato le abitudini di vita quotidiana.
Come sono cambiate le sue abitudini?
Ho riscoperto il fascino della semplicità, il piacere del tempo per sé. Il piacere di cucinare e mangiare a casa, di dedicarmi a quello che più amo fare. Si tratta di un aspetto prezioso da custodire.
La ristorazione è uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Covid-19 in Italia.
Come si immagina la ripartenza, quando sarà realmente possibile?
Si sente la necessità di ricominciare tutto daccapo, di riscoprire le emozioni. Di dare vita ad un mondo nuovo, trovando la forza per un cambiamento positivo.
Per riuscire a riconquistare lo spazio perduto, bisognerebbe proporre e rilanciare la cucina in maniera diversa.
La cucina di Antonio Zaccardi è una combinazione globale di semplicità, ricercatezza ed eleganza. Essenziale è solleticare e deliziare non solo il palato, ma altresì la vista e comunicare attraverso un messaggio il piacere dato da un piatto.
Siamo nell’era della comunicazione, dei social network e sappiamo bene quanto siano potenti questi strumenti per veicolare informazioni, dati e immagini.
Il Diario di Antonio su Instagram, social media molto popolare soprattutto tra i giovani, fa proprio questo. Possiamo definirlo un Diario di bordo, di vita vissuta e rappresenta, in maniera smisurata e singolare, la sua personalità ecclettica e la sua creatività, non solo in cucina.
Uno storytelling semplice e lineare ma allo stesso tempo ricercato, che va dritto al cuore di chi legge e di chi osserva le immagini. Esso è una forma d’arte in cui esaltare le peculiarità della genialità, della tecnica e dell’amore di Antonio Zaccardi per questo appassionante mondo. Un mondo raccontato di colori, forme e geometrie, uno stile singolare e accattivante.
Se in ciò che fai ci metti il cuore, il segno che lasci sarà indelebile.
Titti Dell’Erba
Bio di Titti
Mi definisco viaggiatrice del gusto. Intraprendere un viaggio e raccontare di luoghi, di uomini e di donne del mondo enogastronomico, delle eccellenze del Made in Italy, mi emoziona costantemente.
Sommelier AIS. Tecnico ed esperto di oli vergini ed extra vergini d’oliva e Donne del Vino – Puglia
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