Le nuove regole saranno applicabili dal 1° gennaio 2023
La nuova PAC rafforza la biodiversità, riserva il 10% dei pagamenti diretti alle piccole e medie aziende agricole, stabilisce una riserva di crisi permanente in caso di prezzi o mercati instabili e sanzioni per chi viola le norme sul lavoro
Il 23 novembre 2021, il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alla nuova politica agricola dell’UE, più verde, più equa, più flessibile e trasparente, con oltre il 65% dei voti a favore del regolamento sui Piani strategici e il 70% a favore del regolamento Orizzontale e del regolamento sulla Organizzazione comune dei mercati.
Durante i negoziati sul pacchetto di riforma legislativa, i deputati hanno insistito sul fatto che il rafforzamento della biodiversità e il rispetto delle leggi e degli impegni ambientali e climatici dell’UE saranno fondamentali ai fini dell’attuazione della nuova politica agricola comune (PAC), che entrerà in vigore nel 2023. Mentre la Commissione valuterà se i piani strategici nazionali sono in linea con questi impegni, gli agricoltori dovranno conformarsi a pratiche rispettose del clima e dell’ambiente. I paesi membri dovranno garantire che almeno il 35% del bilancio per lo sviluppo rurale e almeno il 25% dei pagamenti diretti siano destinati a misure ambientali e climatiche.
Più sostegno a piccole aziende agricole e giovani agricoltori
I deputati hanno ottenuto che almeno il 10% dei pagamenti diretti sia utilizzato a sostegno delle piccole e medie aziende agricole e che almeno il 3% del bilancio della PAC vada ai giovani agricoltori. Hanno anche insistito per creare una riserva di crisi con una dotazione annua di 450 milioni di euro (a prezzi correnti) per aiutare gli agricoltori in caso di instabilità dei prezzi o del mercato.
Più trasparenza e un maggiore rispetto delle norme sul lavoro
Su pressione del Parlamento, aumentano il monitoraggio delle norme europee sul lavoro nel settore agricolo e le sanzioni per le infrazioni, in virtù della cooperazione tra gli ispettorati del lavoro nazionali e gli organismi pagatori della PAC.
Le informazioni sui beneficiari finali del sostegno dell’UE saranno più trasparenti grazie a uno strumento europeo di estrazione dei dati, a cui avranno accesso i paesi membri. Servirà a identificare il rischio di frode mediante un controllo incrociato delle informazioni delle banche dati pubbliche.
Il “regolamento sui piani strategici della PAC” è stato approvato con 452 voti favorevoli, 178 contrari e 57 astensioni.
Il “regolamento orizzontale” con 485 voti favorevoli, 142 contrari e 61 astensioni.
I “regolamento sull’organizzazione comune dei mercati” con 487 voti favorevoli, 130 contrari e 71 astensioni.
I commenti
“La Politica agricola comune che oggi presentiamo ai cittadini europei e che accompagnerà i nostri agricoltori dal 2023 al 2027, è frutto di un negoziato durato tre anni, e rappresenta un equilibrio ambizioso tra i tre livelli di sostenibilità – economica, sociale e ambientale – del nostro sistema agricolo“. Così Paolo De Castro, coordinatore del Gruppo S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, al termine delle votazioni.
“Senza la spinta del Parlamento, punti qualificanti di questo accordo non avrebbero mai visto la luce. A partire dal risultato storico sul fronte dei diritti dei lavoratori: per la prima volta, abbiamo inserito infatti un sistema di condizionalità che eviterà che fondi pubblici finiscano nelle tasche di chi non rispetta i diritti dei lavoratori, ponendo fine alla concorrenza sleale di quegli imprenditori che lucrano a discapito della tutela dei diritti dei lavoratori. Per questo – prosegue De Castro – voglio ringraziare la collega Pina Picierno e tutto il team negoziale del Gruppo S&D, che ha reso possibili questi risultati. Vogliamo un’agricoltura ancora più forte e competitiva – sottolinea l’europarlamentare PD – capace di garantire la sicurezza alimentare dei nostri cittadini. Per questo, il sostegno al reddito rimarrà un elemento essenziale, accompagnato da misure rafforzate di gestione dei rischi, e da maggiori fondi per il supporto dei giovani agricoltori e per gli aiuti accoppiati ai prodotti in situazioni di mercato meno favorevoli, come pomodoro, barbabietole o riso. In più, coltivazioni emblematiche del Made in Italy, dall’ortofrutta, al vino, all’olivo di oliva, continueranno a essere supportate tramite interventi settoriali ad hoc. Senza dimenticare il sistema delle Indicazioni geografiche e dei consorzi di tutela, che potranno finalmente gestire l’offerta di prodotto e meglio rispondere alle fluttuazioni di mercato. Sono serviti anni di negoziato – conclude De Castro – ma ne è valsa la pena per una futura politica agricola forte e davvero comune, più equa e più sostenibile”.
Il relatore del “Regolamento sui piani strategici” Peter Jahr (PPE, DE) ha detto: “Approvando la riforma della PAC, garantiamo una pianificazione sicura non solo per i Paesi dell’Unione, ma soprattutto per i nostri agricoltori europei. Abbiamo fatto in modo che questa PAC fosse più sostenibile, trasparente e stabile. Il nuovo modello di consegne ridurrà il peso burocratico della politica agricola sui contadini. Il voto di oggi ha dimostrato che intendiamo sostenere e promuovere le aziende agricole familiari, coloro che mantengono e preservano il nostro paesaggio rurale“.
La relatrice del “Regolamento orizzontale” Ulrike Müller (RE, DE) ha commentato: “La giornata di oggi segna un momento storico per la nuova PAC, un giorno in cui avanziamo verso una politica agricola più ambiziosa dal punto di vista ambientale, più socialmente consapevole e più orientata ai risultati. Il nuovo modello di erogazione garantirà che la PAC si concentri maggiormente sul raggiungimento degli obiettivi e meno sulla semplice conformazione alle regole. Inoltre, abbiamo fatto in modo che i pagamenti della PAC siano più trasparenti e che gli interessi finanziari dell’UE siano protetti maggiormente. Questa PAC sarà davvero un successo“.
Il relatore per il “Regolamento dell’organizzazione comune dei mercati” Eric Andrieu (S&D, FR)ha detto: “Per la prima volta in oltre 30 anni, grazie all’organizzazione comune del mercato nella riforma della PAC, le revisioni approvate oggi porteranno a una maggiore regolamentazione del mercato, piuttosto che a una sua deregolamentazione. Possiamo essere orgogliosi della strada che abbiamo percorso, perché i progressi ottenuti sono importanti per gli agricoltori, per il settore e per i consumatori. L’organizzazione comune dei mercati è certamente un primo passo nella giusta direzione“.
«Dopo tre anni di negoziato – dichiara Salvatore De Meo (Membro della Commissione agricoltura e sviluppo rurale)-, si è raggiunto un compromesso su un testo che coniuga esigenze della produzione e degli agricoltori con le sfide della transizione verde. Questa è una riforma che punta tutto sul cambiamento, riconoscendo agli agricoltori maggiori strumenti per poter compiere i notevoli sforzi che serviranno per aumentare ulteriormente la qualità delle produzioni e allo stesso tempo difendere clima e natura. Su questo aspetto è previsto che il 25% degli aiuti diretti ed il 30 % dei fondi per lo sviluppo rurale sarà destinato agli agricoltori che metteranno in atto azioni e pratiche produttive ad alto valore ambientale. La nuova Pac prevede anche una migliore distribuzione degli aiuti a favore delle PMI e soprattutto delle aziende di giovani. Abbiamo votato questa riforma – continua De Meo – perché crediamo che l’agricoltura sia un settore fondamentale dell’Unione europea che ha dimostrato la sua resilienza nel periodo della pandemia e può dimostrare concretamente le sue azioni a favore della lotta contro i cambiamenti climatici. Nell’insieme esprimo un giudizio positivo, ma non sono completamente soddisfatto della modifica al Regolamento OCM – conclude l’eurodeputato – perché avrei preferito un’esclusione totale dei vini dealcolati sui quali, come già fatto in una specifica interrogazione con tutta la delegazione di Forza Italia, continueremo a sollecitare l’attenzione nella fase degli atti delegati alla Commissione affinché vengano identificati in modo distinto e separato dai vini tradizionali».
“La nuova riforma della Pac –scrive Yael Pantzer di Slow Food su Il Manifesto– non affronta adeguatamente i problemi urgenti che riguardano il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la mancanza di equità nella distribuzione dei sussidi; favorisce al contrario un modello agricolo industriale che premia gli ettari piuttosto che le pratiche sostenibili. Il contenuto di questo compromesso politico è molto deludente e a pagarne il conto saranno ancora una volta le piccole aziende agricole, l’ambiente e il clima”.
Le prossime tappe
Le attuali regole della PAC sono state prorogate dopo il 31 dicembre 2020 e sostituite da regole transitorie fino alla fine del 2022. Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio UE, le nuove regole saranno applicabili dal 1° gennaio 2023.
Fonte: Parlamento europeo, i testi adottati disponibili qui.