Fondi per un miliardo di euro e disposizioni specifiche per tutto l’agroalimentare
Il 31 maggio 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Made in Italy, il disegno di legge contenente “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy” . «Le nuove norme intervengono al fine di sostenere lo sviluppo delle produzioni nazionali d’eccellenza e promuovere la tutela e la conoscenza delle bellezze naturali, del patrimonio culturale e delle radici culturali nazionali, in Italia e all’estero, alla valorizzazione dei mestieri e al sostegno dei giovani. Si stabilisce che le misure di promozione e incentivazione siano coerenti con il principio di sostenibilità ambientale della produzione, con la transizione dei processi produttivi verso la digitalizzazione nella salvaguardia delle peculiarità artigianali, con l’inclusione sociale e la valorizzazione del lavoro femminile e giovanile e con il principio di non discriminazione tra le imprese».
Sostegno alle filiere strategiche nazionali
Oltre a valorizzare le produzioni di qualità in ogni settore – dalle bellezze storico-artistiche all’agroalimentare – il ddl punta a combattere la contraffazione.
Il ddl prevede misure specifiche a sostegno delle filiere strategiche nazionali (legno-arredo, tessile, nautica, ceramica), incentivi per servizi di consulenza per la brevettazione, l’approvvigionamento di forniture di qualità e l’informazione dei consumatori sulle fasi di produzione della pasta.
Perché l’idea si trasformi in azione concreta occorre una disponibilità economica: a tal fine il disegno di legge prevede l’istituzione di un fondo sovrano italiano, il Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy, con una dotazione iniziale di un miliardo di euro.
Molto positiva l’attenzione al potenziamento dell’autoimprenditorialità e dell’imprenditorialità femminile, a cui il ddl dedica un fondo di dieci milioni di euro. Tra le forme di “protezione” della proprietà industriale previste dal disegno di legge ci sono quelle relative alle eccellenze produttive e culturali, anche grazie alla tutela dei domini internet registrati.
Il Liceo del Made in Italy
Il ddl istituisce inoltre il Liceo del Made in Italy di taglio multidisciplinare – di cui la premier Giorgia Meloni aveva dato l’annuncio nel corso dell’ultima edizione di Vinitaly a Verona – «per promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana».
L’istituzione della Fondazione “Imprese e competenze per il Made in Italy” ha invece l’obiettivo di «promuovere il raccordo tra le imprese e i licei, di favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro e di gestire l’Esposizione nazionale permanente del Made in Italy».
Il ddl prevede inoltre che i datori di lavoro possano stipulare contratti con i lavoratori pensionati affinché siano i tutor dei nuovi assunti.
Il 15 aprile di ogni anno, in coincidenza con la nascita di Leonardo da Vinci, si istituisce la Giornata del Made in Italy per celebrare la creatività e l’eccellenza italiane.
Le misure del ddl Made in Italy per l’agroalimentare
Il disegno di legge introduce «misure finalizzate alla promozione, valorizzazione e tutela del patrimonio culturale e del turismo». Tra queste, in particolare, sono previste misure specificamente dedicate all’agroalimentare:
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«la promozione del sistema NutrInform Battery quale sistema di etichettatura nazionale per il corretto utilizzo delle indicazioni nutrizionali dei prodotti alimentari;
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la certificazione di qualità a favore della ristorazione italiana all’estero. Questa norma è stata molto criticata perchè le regola già esistono;
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l’istituzione del fondo per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande;
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la valorizzazione della biodiversità, delle pratiche tradizionali e del paesaggio rurale, attraverso il sostegno di programmi di miglioramento genetico mediante l’istituzione di specifici fondi, tra i quali quello per i distretti del prodotto tipico italiano».
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La tutela dei prodotti, tracciabilità e lotta alla contraffazione
In materia di tutela dei prodotti, il ddl propone anche interventi a livello penale:
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«si adotta un contrassegno ufficiale di attestazione dell’origine italiana delle merci, apponibile, su base volontaria, dalle imprese sui beni prodotti sul territorio nazionale;
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si effettua una ricognizione dei prodotti industriali e artigianali tipici, radicati in una specifica zona geografica, e si adottano disciplinari di produzione con la costituzione di associazioni di produttori per la valorizzazione dei prodotti oggetto dei disciplinari;
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si prevede l’uso delle nuove tecnologie per la tracciabilità dei prodotti tramite l’istituzione di un catalogo nazionale con i requisiti fissati dall’European Blockchain Service Infrastructure (EBSI);
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si riorganizzano le competenze degli uffici giudiziari per garantire la specializzazione dei magistrati in materia di lotta alla contraffazione e la loro formazione in materia;
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si aumentano le sanzioni amministrative pecuniarie per gli illeciti di acquisto e introduzione di prodotti contraffatti;
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si modificano il Codice penale e il Codice di procedura penale, per punire anche coloro che detengono per la vendita prodotti contraffatti e per velocizzare e semplificare le operazioni di distruzione della merce contraffatta sequestrata;
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si estendono le disposizioni in materia di operazioni sotto copertura ai reati di contraffazione;
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si valorizza la collaborazione prestata dallo straniero nel corso delle indagini per l’identificazione dei produttori e dei distributori delle merci contraffatte».
Coldiretti: «Importanti le misure di contrasto al falso Made in Italy agroalimentare»
Per il nuovo ddl per la tutela e la valorizzazione del Made in Italy sono arrivate parole di approvazione anche dalla Coldiretti: «Sono importanti le misure di contrasto al falso Made in Italy agroalimentare che nel mondo vale 120 miliardi, il doppio delle esportazioni di cibo e bevande tricolori. Con il settore agroalimentare che rappresenta la perfetta sintesi di economia, lavoro, salute, cultura, storia e ambiente, è giusto sostenere lo sviluppo e la valorizzazione del Made in Italy anche sul fronte scolastico con corsi di studio mirati. Dietro ogni prodotto alimentare 100% italiano c’è un territorio, una storia, una tradizione culturale, una abilità che bisogna sapere raccontare e difendere».