Con i Vini delle Donne del Vino, Delegazione Lombardia, il 6 ottobre

Un evento “speciale e diverso”, “ad occhi chiusi”, il prossimo 6 ottobre, che si terrà presso la storica sede dell’ l’Istituto dei Ciechi, in via Vivaio 7 a Milano, alle ore 18,30.

“Speciale e diverso”, perché?

Il degustatore non vedente, ormai molto noto, Luca Boccoli illustrerà al pubblico vedente ma ad occhi coperti da una mascherina le caratteristiche emozionali prima che tecniche dei 6 Vini posti davanti a loro. Dolci note di un organo antico creeranno un’atmosfera particolare. Brindisi finale con i Vini delle Donne del Vino di Lombardia.

La parola a Pia Donata Berlucchi e Luca Boccoli

Ho incontrato alcuni anni fa, per un corso Assaggiatori Vino dedicato ai Ciechi, ancora in atto oggi e tenuto dall’ONAV“, dice Pia Donata Berlucchi, coordinatrice di questo evento lombardo, “questi Amici che vedono col cuore, con l’anima, con la mente, a differenza di noi che vediamo banalmente con gli occhi. La leggerezza con cui affrontano questo enorme problema, l’allegria, la gioia e la semplicità di vivere che mi hanno trasmesso, mi hanno davvero incantata. Ho così coinvolto Le Donne del Vino lombarde, per tradizione aperte a tutti gli aspetti più difficili della vita, l’ONAV, storica associazione vitivinicola italiana, e, con l’approvazione e l’aiuto fondamentale del Presidente Istituto Ciechi di Milano, Dr. Rodolfo Masto, abbiamo studiato questa serata . Vorrei venisse capita dagli ospiti come un nostro omaggio emozionato e grato a chi riesce a vedere la vita con occhi diversi e straordinari”.

“Ho tenuto molte degustazioni nella mia carriera”, ci racconta Luca Boccoli, “ma, tre anni fa, la mia vita è cambiata. Con la perdita della vista ho compreso come ci siano altri modi di assaggiare il vino e come la vista sia solo uno dei parametri. Degustare al buio è un processo intimo, molto personale e profondo, che permette alla persona di ritrovare sé stessa e non essere distratta da tanti input. Proporrò ai partecipanti una degustazione cieca con occhi bendati in abbinamento a brani musicali, che coinvolgerà anche un senso che si ritiene poco considerato nell’assaggio del vino: l’udito.”
Grandi e rare emozioni ci aspettano il 6 ottobre prossimo all’Istituto Ciechi di Milano: peccato non esserci!

La storia

L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino – che oggi conta oltre 900 iscritte – nasce nel 1988 per iniziativa di Elisabetta Tognana insieme ad altre tre professioniste del settore, due delle quali lombarde: Maria Luisa Ronchi e Gigliola Gaviglio, titolari di due storiche enoteche milanesi.

Anno dopo anno l’Associazione cresce al punto da rendere opportuna la suddivisione in regioni: la Delegazione Lombardia Le Donne del Vino prende dunque forma nel 2000 e rappresenta oggi una delle più numerose.

La prima Delegata Lombarda è Pia Donata Berlucchi, che dal 2003 al 2010 è stata anche Presidente Nazionale dell’Associazione. La carica di delegata è successivamente ricoperta da Maddalena Bersi Serlini, Cristina Inganni, Giovanna Prandini, Elena Miano, Maria Cristina Francescon. Oggi la delegazione è guidata da un gruppo di socie, 3 gruppi di socie in cui la Lombardia dalle grandi distanze è stata divisa. Il coordinamento lombardo guidato da Pia Donata Berlucchi ed altre socie di Lombardia, Giovanna Prandini, Veronica Massussi, Camilla Guiggi, Adonella Palladino, Sara Bellani ed altre.

Le associate

Le Donne del Vino di Lombardia sono attualmente 76. Se nel resto delle regioni italiane la rappresentanza delle socie produttrici è fortemente prevalente, la Lombardia si distingue per essere più equamente ripartita tra diverse professionalità del settore.

Vi sono sicuramente molte rappresentanti del mondo produttivo: alcune donne enologhe e ben 27 titolari di aziende vinicole che portano in delegazione l’importantissima voce di diversi territori lombardi come la Franciacorta, l’Oltrepo Pavese, il Garda Bresciano, la Valcalepio e la Valtellina.

Ci sono poi le rappresentanti del mondo legato alla mescita, alla vendita e al consumo del vino: ristoratrici, enotecarie e sommelier, impegnate quotidianamente nella diffusione di questo meraviglioso prodotto della nostra terra.

Accanto a loro vi sono le 23 giornaliste specializzate, sempre in prima linea nel mestiere di raccontare il vino al grande pubblico, e infine numerose altre professioniste che a diverso titolo si occupano di marketing, comunicazione, management, formazione, export e distribuzione, sempre in quest’ambito.

Le finalità e i principi ispiratori

La delegazione delle Donne del Vino di Lombardia condivide la ragion d’essere e le finalità dell’Associazione Nazionale che sin dalla fondazione si impegna per promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e nella società. Oltre alle iniziative inerenti al proprio comparto economico, le Donne del Vino di Lombardia si sono sempre distinte per le attività di charity e per le azioni finalizzate allo sviluppo sostenibile dei territori agricoli e alla salvaguardia del patrimonio dei vitigni autoctoni.

Analogamente la delegazione delle Donne del Vino di Lombardia condivide i principi ispiratori dell’Associazione Nazionale:
• il rispetto del paesaggio, del territorio, la sua tutela e valorizzazione,
• il rispetto del valore etico, tradizionale, culturale e simbolico del vino,
• il rispetto del consumatore, con l’educazione alla moderazione e la promozione della conoscenza del vino e del suo utilizzo corretto come componente della dieta.

Gli eventi e le iniziative realizzate

Sono numerosissime le attività e le manifestazioni di cui le Donne del Vino Lombarde si sono fatte promotrici o alle quali hanno preso parte da protagoniste in tutti questi anni.

Tra le tante ricordiamo:
1) Violenza contro le Donne: di Veronica Massussi, con Adonella Palladino, Marida Benedetti
Veronica si sta concentrando sui cav (centri antiviolenza) del territorio di appartenenza, Brescia e Franciacorta per ora, con un obiettivo, la destinazione di un posto di lavoro, quando possibile, ad una donna vittima di violenza, seguita da un cav della Lombardia. Adonella farà una ricognizione per avere una lista dei cav, che poi verrà messa a disposizione delle DDV. Marida fa presente il Centro nazionale con chiamata immediata

2) “Memoria” della Delegazione Lombarda: di Sofia Rocchelli Sofia ha lanciato il Progetto di creare una Cartella Stampa delle Donne del Vino Lombarde in cui raccontare, chi siamo, quante siamo, cosa facciamo, cosa è stato fatto in passato ecc. mettendo in luce le nostre particolarità e il bello dei nostri diversi territori, utilissima da offrire alla Stampa durante gli eventi lombardi. Sofia Rocchelli divide con Adonella Palladino i compiti fra lo scritto e la parte fotografica da alternare.

3) Filmatini socie, di Camilla Guiggi: siamo a 10 piccoli filmati di 3/4 minuti dove la Donne del Vino che ha accettato di partecipare, parla del suo lavoro, non solo produttrici, ma enotecaria, giornalista e quant’altro, musica ad intervalli e Camilla che chiude con una degustazione veloce ma intensa su uno dei vini prodotti o preferiti dalle socie stessa.

4) Marketing Webinar, “Idee Liquide” di Sara Bellani: Sara ha lanciato un Webinar di largo respiro sul tema sempre attualissimo del Marketing in 5 serate fra aprile e maggio dove, Sara Bellani sarà la Relatrice, Veronica Massussi la Conduttrice, Camilla Guiggi la Coordinatrice della massa incredibile di partecipanti e Paola Bosani, preziosa, dalla segreteria, dietro le quinte, manovrerà la complessa macchina informatica…

5) “Steamiamoci”, di Giovanna Prandini: Giovanna ha preso contatto con gli uffici di Assolombarda a seguito di una mail inoltrata da Camilla Guiggi da parte delle fondatrici del progetto che si rivela di estremo interesse e vivacità. Giovanna e Camilla hanno partecipato ai lavori su alcuni “tavoli” virtuali, di tipo tematico promossi per raccogliere idee e progetti di rete fra i diversi partner sui seguenti temi: Borse di Studio, Internazionalizzazione, Leadership, Arte e Musica, Sport, Comunicazione.

6) Unione Italia Ciechi di Milano, di Pia Berlucchi: palazzo storico settecentesco in via Vivaio 7: il Sommelier cieco Luca Boccoli, terrà, nella loro straordinaria Sala con balconata, una serata speciale, rivolta al pubblico milanese fornito di mascherina nera sugli occhi, degustando tecnicamente Vini de Le Donne del Vino, nonostante la sua situazione di cecità… (quando la pandemia ce lo permetterà !!!)

La Lombardia del vino in sintesi

In Lombardia ci sono oltre 20 mila ettari di vigneto, più di 3 mila imprese vitivinicole e una produzione di circa 1.3 milioni di ettolitri. Circa il 90% della produzione di vino in Lombardia è costituita da vini di qualità grazie a 5 Docg – Franciacorta, Scanzo, Oltrepo Pavese Metodo Classico, Sforzato di Valtellina, Valtellina Superiore -21 Doc e 15 Igt.

La produzione di vini in Lombardia è realizzata per l’85% in due provincie: Pavia (e più specificamente nell’Oltrepo Pavese) e Brescia (particolarmente in Franciacorta). Sono però molte altre le zone vinicole di pregio:

• Garda e Garda Bresciano, Botticino, Capriano al Colle, Cellatica, Valtenesi (in provincia di Brescia)
• Valtellina (in provincia di Sondrio)
• Valcalepio, Scanzo e Colleoni (in provincia di Bergamo)
• Lambrusco Mantovano e Garda Colli Mantovani (in provincia di Mantova)
• San Colombano al Lambro (nelle provincie di Milano, Lodi e Pavia)

In Lombardia si producono tutte le tipologie di vini: bianchi, rossi e rosati sia fermi che mossi così come vini passiti, ma un particolare rilievo ha sicuramente la vocazione spumantistica. Appartengono infatti alla Lombardia due tra le più famose denominazioni italiane di Metodo Classico: Franciacorta Docg e Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg, i cui disciplinari prevedono, in entrambi i casi, l’utilizzo delle uve internazionali tipiche di questo metodo produttivo, come chardonnay e pinot nero. Non mancano inoltre gli spumanti prodotti con vitigni autoctoni, di cui si trovano espressioni di pregio in ogni altra zona vinicola lombarda, dalla Valtellina al Lago di Garda.

La ristorazione e la cucina in Lombardia

All’ampia varietà di vini lombardi corrisponde un’offerta gastronomica regionale altrettanto importante: secondo la Guida Michelin la Lombardia si conferma anche nel 2021 la regione con la più forte presenza di ristoranti stellati, con tre ristoranti a 3 stelle, sei a 2 stelle e 49 con una stella.

L’altissima cucina dei grandi chef convive splendidamente con quella più classica e tradizionale, sempre ricca e variegata, ma molto legata ai prodotti del territorio e quindi prevalentemente di terra. Ricordiamo di seguito alcuni piatti tipici:

Le paste – i Casoncelli bresciani e bergamaschi, gli Agnolotti dell’Oltrepo Pavese, i Tortelli di Zucca del mantovano, i pizzoccheri della Valtellina.
I risotti – il risotto alla milanese con zafferano, il risotto con le rane, il risotto con il pesce persico dei laghi. E sempre tra i primi piatti: la polenta taragna della Valtellina, la zuppa pavese.

I secondi – l’ossobuco, la cotoletta alla milanese, la cassoela, gli affettati di bresaola della Valtellina, i Salami brianzoli e di Varzi, quelli d’oca di Mortara, il bollito misto, i numerosi formaggi.

I dolci – il classico Panettone milanese, la torta Paradiso di Pavia, la Sbrisolona Mantovana, le Ofelle.