Il consiglio dei ministri accoglie le richieste di Coldiretti per sostenere un settore strategico
Un importante strumento per sostenere la ripresa del settore turistico con 24mila agriturismi da nord a sud della Penisola che intercettano visitatori da tutto il mondo e rafforzare la leadership italiana nel turismo enogastronomico e ambientale. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per il varo del nuovo decreto legge per l’attuazione del Piano di Nazionale di Ripresa e Resilienza nel quale è stato inserito un pacchetto di aiuti alle imprese del settore turistico, compresi gli agriturismi.
“Una misura che abbiamo sostenuto e che – afferma Prandini – va incontro alle esigenze delle aziende impegnate in prima linea per uscire dalla pandemia e riportare in Italia milioni di visitatori alla scoperta delle nostre campagne” afferma il presidente Coldiretti nel sottolineare che “va dato merito al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro del Turismo Massimo Garavaglia e a quello delle Politiche agricole Stefano Patuanelli di aver individuato gli strumenti più adatti da impiegare per il rilancio del settore”.
Se tre italiani su quattro tra coloro (75%) che sono andati in vacanza hanno visitato uno dei quasi 5.500 piccoli borghi presenti in Italia, a mancare quest’anno nelle campagne sono state ancora le presenze degli stranieri che in alcune aree rappresentavano la maggioranza degli ospiti negli agriturismi. A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete composta da 24mila strutture agrituristiche con 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola.
Nel decreto in particolare è previsto il riconoscimento di un credito di imposta, a favore, degli agriturismi, delle imprese alberghiere, degli stabilimenti termali e balneari, dei porti turistici, dei parchi tematici, delle fiere e dei congressi. Il credito di imposta sarà riconosciuto nella misura del 80% delle spese sostenute, in relazione a interventi conclusi entro il 31 dicembre 2024, per lavori finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Sarà possibile utilizzare il credito d’imposta in compensazione nel Modello F24 per il pagamento di imposte e contributi. In alternativa, il contributo potrà essere ceduto a terzi. È inoltre previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 40.000 euro, che potrà essere incrementato di ulteriori 30.000 euro qualora gli interventi per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica delle strutture turistiche coprano almeno il 15% dell’investimento complessivo. L’incremento è invece fissato a 20.000 euro per l’imprenditoria femminile e giovanile (under 35) e a 10.000 euro per le imprese operanti nel Mezzogiorno.
Il Ministero del Turismo ha previsto anche la creazione di una sezione speciale del Fondo di garanzia PMI appositamente dedicata ad agriturismi e alle altre imprese del settore e di un fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo.
Le risorse destinate alla sezione speciale del Fondo di garanzia PMI saranno riservate: per il 40% alle imprese del Sud; per il 30% alla creazione di nuove attività da donne e giovani under 35. Viene poi istituito anche un fondo di rotazione che garantirà il 35% delle spese e dei costi ammissibili nel limite di 40 milioni di euro per il 2022 e il 2023 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi, con una riserva del 50% degli interventi a supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale.