Presentato nello stand del Consorzio del Parmigiano Reggiano il volume “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene” di Pellegrino Artusi
E’ stato tradotto in francese, giapponese, inglese, olandese, polacco, portoghese, russo, spagnolo, tedesco e ora anche cinese e nella giornata inaugurale di Cibus 2024 è stato presentato nello stand “goloso” del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Parliamo del volume “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” conosciuto con il nome dell’autore, “L’Artusi”, è il manuale pratico che forma le famiglie alla semplicità e al buongusto della cucina italiana.
A fare gli onori di casa il direttore generale del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti, e Simone Ficarelli responsabile ufficio esteri. Hanno partecipato all’incontro anche il presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Gian Luca Bagnara, il presidente e il direttore di Fondazione Casa Artusi, rispettivamente Laila Tentoni e Chiara Galbiati.
Cofanetto rosso, copertina verde e pagine bianche (a richiamare la bandiera italiana), l’edizione cinese dell’Artusi faceva bella mostra sul tavolo insieme ad uno spicchio di Parmigiano Reggiano: il libro di cucina per eccellenza insieme ad una eccellenza che fanno parte ambedue della migliore cultura gastronomica italiana.
Tutti i partecipanti hanno sottolineato che con l’Artusi portiamo nel mondo il bello e il buono dei nostri prodotti. Il libro dell’Artusi non è solo un ricettario ma è parte integrante della storia italiana, da sempre apprezzate anche all’estero.
Il volume tradotto in cinese ha già avuto il suo battesimo nel novembre scorso, in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, presso l’Ambasciata italiana di Pechino dove è stato presentato alle Autorità e alla stampa locali.
L’edizione “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”
La nuova, pregiata edizione è stata pubblicata da Hunan Fine Arts Publishing House con Casa Artusi, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Forlimpopoli (di cui era originario il famoso gastronomo), dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto italiano di cultura di Pechino, e dell’Aife, l’associazione italiana foraggi essiccati.
A curare la traduzione è stato il professor Wen Zheng, responsabile del dipartimento di Lingua italiana presso l’Università di Lingue straniere a Pechino, oltre che accademico della Crusca, che negli anni ha tradotto importanti scrittori italiani, da Boccaccio a Calvino, a Umberto Eco.
Nell’edizione cinese il manuale dell’Artusi è stato definito come “La Bibbia della cucina mediterranea”. Nato a Forlimpopoli nel 1820 e morto a Firenze nel 1911, Pellegrino Artusi pubblicò il suo manuale nel 1891 e ne curò personalmente le prime quindici edizioni, fino alla sua scomparsa. È stato il primo a raccogliere e organizzare ricette provenienti da ogni regione d’Italia, contribuendo a creare un linguaggio comune per la cucina italiana: la prima edizione comprendeva 475 ricette, l’ultima arrivò a 790, con fritture, ripieni, umidi, minestre, salse, arrosti, lessi, gelati e conserve.
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