L’azienda racconta come è riuscita a conciliare la riduzione dell’impatto ambientale con gli interessi dei consumatori e di tutta la filiera, attraverso un percorso lungo 30 anni e la sottoscrizione del Manifesto del Grano Duro Barilla
In occasione della Giornata mondiale della Terra, svoltasi ieri 22 aprile, Barilla, leader nel mercato globale della pasta, ha richiamato l’attenzione pubblica sul tema della sostenibilità, presentando il proprio progetto di breve, medio e lungo termine per la riduzione dell’impatto ambientale – proprio e dei consumatori – e per la valorizzazione della filiera agro-alimentare italiana.
Un caso esemplare, i cui risultati si devono a 30 anni di ricerca, progetti e azioni concrete volti ad armonizzare gli impatti ambientali, economici e sociali della produzione. Alla base del successo “un obiettivo chiaro, investimenti in ricerca per innovare prodotti e processi, e soprattutto, una buona dose di pazienza, perché i risultati si ottengono in tempi lunghi” spiega l’Harvard Business Review, che ha dedicato all’azienda e al progetto della nuova pasta Grano Duro 100% italiano “Nata sotto il cielo d’Italia” un ampio servizio e la copertina del numero di aprile.
“L’obiettivo – scrive la rivista – era aumentare la qualità del prodotto, riducendo al contempo gli acquisti di grano duro dall’estero e gli impatti ambientali. Il tutto creando valore per sé e per tutta la filiera. A distanza di qualche decennio (il progetto si innesta in un percorso che muove i primi passi dalla fine degli anni ’80) si può dire che l’azienda sia riuscita nel suo intento”.
Con 143 anni di attività, oltre 1 milione di tonnellate di pasta prodotto ogni anno, Barilla negli ultimi anni si è resa protagonista di importanti cambiamenti, con il raggiungimento di traguardi notevoli in termini di sostenibilità: la sua filiera produttiva, che vede coinvolti oltre 8.000 agricoltori in accordi di filiera per la produzione del Grano Duro, dal 2010 al 2019 ha riscontrato una riduzione del 25% di gas ad effetto serra e un risparmio del 21% nei consumi di acqua per ogni tonnellata di pasta prodotta. Pratiche sostenibili implementate negli scorsi anni con il lancio, avvenuto nel 2020, della nuova Pasta 100% Grano Duro italiano e che trovano sintesi nel Manifesto del grano Duro Barilla, che vanno dallo sviluppo di innovative tecniche agricole allo studio dei migliori packaging – sostenibili e riciclabili nella filiera della carta –, all’attenzione al benessere del suolo.
Guido Barilla, Presidente del Gruppo Barilla spiega: “Oggi una delle maggiori sfide è quella della sostenibilità, da intendersi in senso molto ampio, economico, ecologico e sociale innanzitutto. La Pasta Grano Duro 100% italiano è un perfetto esempio di progettualità di lungo periodo che lavora su tutti questi assets per produrre cambiamenti reali e importanti”.
“Non è sufficiente adottare processi meno inquinanti a livello aziendale, così come non basta che singoli consumatori modifichino i propri comportamenti” aggiunge Elena Tabellini, Vice President Marketing Barilla Italia. “L’obiettivo è evolvere insieme, come ecosistema, dai primi livelli della filiera, con la coltivazione e lavorazione del grano, fino alle scelte di logistica, distribuzione e infine, importantissimo, di consumo, da parte di tutte le famiglie d’Italia e del mondo.