La cittadella del buono e del bello d’altissima qualità chiude i battenti negli spazi del MiCo
Identità Milano, 19ª edizione, si chiude nel clamore assordante di un normalissimo lunedì lavorativo. Mentre la città fuori ruggisce, negli spazi del Mico si spengono le luci e si abbassano le musiche di sottofondo, consumando così la celebrazione di un’edizione da record come numero visitatori e ospiti internazionali.
Lo spazio congressi per 3 giorni si è trasformato in una cittadella del buono e del bello d’altissima qualità, mostrando a tutti gli operatori di settore, ancora una volta, che soltanto con il gioco di squadra si possono raggiungere grandi obiettivi e che, in un momento difficile come questo, di bonaccia del mercato e di scolorimento delle linee guida, è possibile trasformare gli aspetti negativi in possibilità creative.
Come? Disobbedendo, travalicando gli schemi, pensandola diversamente
Ecco che quindi nella giornata di chiusura, dopo i saluti in diretta dal “più grande di tutti” Bottura, sui palchi delle varie aule congressuali si sono alternati parecchi disubbidienti di primissima fascia: Riccardo Camanini che ha illustrato le novità del suo Lido 84, Alain Ducasse, Antonia Klugmann, Niko Romito, Chiara Pavan, Davide Guidara e Francesco Brutto, il pasticcere Corrado Assenza ed il maestro pizzaiolo Franco Pepe. Grande pubblico anche in sala blu, per identità di pesce, dove il mitico Moreno Cedroni si è sbizzarrito eseguendo 3 piatti decisamente fuori dagli schemi attingendoli dalla storia quasi quarantennale del suo ristorante. Infine per identità cocktail si sono succedute masterclass internazionali, tra le quali spicca senz’altro quella di Shingo Gokan, al 14º posto dell’Asia’s 50 Best bars. Beh, ora che il congresso è finito, nell’attesa del lancio di altre novità che casa identità golose a stretto giro ci proporrà, non mi resta che ringraziare tutti gli organizzatori di questa splendiada rassegna, gli operatori, i tecnici, le maestranze, i numerosissimi ospiti e voi lettori che mi avete seguito con attenzione in questi giorni.
Non v’è da esser tristi perché è finita, ma felici perché è successo.
Benvenuti disobbedienti! Parte l’edizione n. 19 del Congresso
Il Sindaco di Milano Beppe Sala ha respinto al mittente le accuse di coloro che definiscono Milano un “eventificio” a cielo aperto, “un evento come questo è un momento culturale e sociale per la collettività”. La prima giornata con il Parmigiano Reggiano protagonista di Identità di Formaggio e con gli abbinamenti con prestigiosi scotch whisky scozzesi
“Grazie!” questa è la parola magica, semplice ma sentita, che Paolo Marchi ha voluto rivolgere al pubblico in apertura della diciannovesima edizione del congresso di Identità Milano, al Mico Milano. Chi meglio di lui, dopotutto, e di Claudio Ceroni, i due visionari disubbidienti e pragmatici che un giorno di quasi vent’anni fa hanno creato Identità Golose. Marchi ha confessato che, realizzando questo sogno, trasgredì ai dettami della sua stessa famiglia. Il direttore si è poi soffermato sulla tematica del Congresso XIX, la disobbedienza per l’appunto, che però, specifica, non deve essere messa in atto per il semplice gusto di farla, ma con un fine sensato.
Marchi ha concluso il suo intervento citando il maestro Gualtiero Marchesi, probabilmente l’imperatore dei disobbedienti e l’artificiere della rivoluzione gastronomica italiana, rivoluzione che, ha sempre sostenuto, trova senso solo se nasce da un ragionamento.
È salito poi sul palco Claudio Ceroni, presidente di IG, il quale si è abbandonato a qualche cenno di storia: “vent’anni fa non ero così avvezzo al mondo della ristorazione, rimasi quindi sconvolto nell’annotare quanto gli Italiani si accapigliassero, fino ai limiti della violenza, quando la critica di settore parlava di innovazione! Ed è una cosa della quale ancora oggi non mi capacito, dato che la tradizione è sostanzialmente una innovazione riuscita”. Gli onori di casa son stati poi raccolti dal sindaco Beppe Sala (nella foto di copertina insieme a Claudio Ceroni), che ha respinto al mittente le accuse di coloro che definiscono Milano un “eventificio” a cielo aperto, rimarcando quanto ciascuno degli eventi tenuto in città sia, ancor prima che una occasione d’affari, un momento culturale e sociale per la collettività.
Il sindaco ha ringraziato Marchi e Ceroni, lasciando il microfono a Davide Rampello, che ha donato una lectio magistralis al pubblico, riprendendo il termine disobbedienza e declinandolo alle varie epoche storiche, partendo dall’inizio degli inizi, ovvero dal giardino dell’Eden, luogo ameno in cui Adamo ed Eva ruppero il patto con il Creatore per cibarsi dall’albero della conoscenza. Ecco quindi che disubbidire non vuol dire essere semplicemente liberi ma cercare la conoscenza, ben sapendo che ciò porterà ad una certa dose di sofferenza, la quale, però, condurrà immancabilmente alla conquista di una cosuccia che caratterizza noi esseri umani: la coscienza.
È toccato poi allo storico del cinema Giorgio Canova disegnare un vivace confronto tra cinema e cucina, ed al comico Enrico Bartolini dare i suoi spassosi punti di vista sulla ristorazione stellata. Il gran finale, decisamente rock e disobbediente, è spettato al cantante Manuel Agnelli, storico leader degli Afterhours, intervistato dalla bravissima (e inedita nel luogo) Chiara Pavan, nota “cheffa” del ristorante Venissa. Entrambi disobbedienti, lui a metà fra il serio ed il faceto, ha parlato di sé e della scena musicale italiana attuale, mentre Chiara, dopo essersi dichiarata fan sfegatata degli Afterhours, ha parlato di quanto sia fondamentale il gioco di squadra tanto in brigata quanto nelle band.
L’apertura della prima giornata del congresso è infine terminata con le premiazioni speciali: sul palco son saliti veri guru della ristorazione come Heinz Beck, Norbert Niederkofler, Enrico Bartolini. Le luci si sono cosi abbassate, le musiche son sfumate in un silenzio/non silenzio carico di vociare, ed anche il vostro affezionatissimo ha lasciato la sala grande, fissando commosso il palco vuoto, lo stesso palco che nei prossimi giorni vedrà alternarsi altri ospiti straordinari, ed ha raggiunto l’uscita augurando a chiunque ed anche a voi, ora, un buon XIX congresso!
Ed ora i prossimi appuntamenti di IG e (un pò) la fotocronaca di Donato
I prossimi appuntamenti di Identità Golose
Il prossimo 22 aprile sarà presentata l’edizione 2024, la diciassettesima, della Guida ai ristoranti di Identità Golose.
Il 18 maggio si terrà la seconda Giornata della ristorazione per la cultura dell’ospitalità italiana, un’iniziativa ideata e promossa da Fipe che Identità Golose sostiene già dall’anno scorso e di cui MAGENTAbureau ha la responsabilità di curare la comunicazione.
Il Parmigiano Reggiano main sponsor del Congresso, protagonista a Identità di Formaggio e “sposa” anche il whisky
Il Consorzio è presente in questa edizione di Identità Milano con uno stand nel cuore dell’esposizione, e nella prima giornata del Congresso è stato il Presidente Nicola Bertinelli ad inaugurare le sei lezioni di Identità di Formaggio alla presenza di Fabrizio Nonis.
Gli abbinamenti del Re dei formaggio con scotch whisky
Sono anche iniziati i pranzi dal titolo Parmigiano Reggiano il Re della Tavola (tutti i giorni alle 12:30), con la presentazione e il racconto di un piatto tradizionale del territorio d’origine. E novità assoluta gli inediti abbinamenti con distillati d’eccellenza: da una selezione di prestigiosi scotch whisky, in collaborazione con Scottish Development International.
Il Presidente Bertinelli: in questo anno festeggiamo i nostri 90 anni e dialogheremo con il mondo della Ristorazione
«Siamo orgogliosi di rinnovare la collaborazione con una realtà come Identità Golose proprio in questo 2024 che il Consorzio Parmigiano Reggiano compie 90 anni, un formaggio Dop che ha oltre 1000 anni di storia», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, «in questi tre giorni dialogheremo in modo efficace con il mondo della ristorazione che, da sempre, riveste un ruolo fondamentale per fare conoscere le distintività del Parmigiano Reggiano in Italia e nel mondo. Il nostro è infatti un prodotto unico, versatile e sostenibile, ma ne esiste uno per tutti i gusti: la biodiversità delle razze bovine, le stagionature – dai 12 agli oltre 60 mesi – e i prodotti “certificati” offrono gusti, sapori, sfumature ed emozioni estremamente variegate. È tutto questo a renderlo diverso dagli altri formaggi e a far sì che non sia solo un prodotto di estrema versatilità e distintività, ma un simbolo del Made in Italy. Non è solo un pezzo di formaggio: è un’icona del nostro stile di vita, amata dai consumatori in Italia e all’estero».
Fotogallery con Zuarina by Clai
Zuarina e CLAI a Identità Milano: “pronti a “disobbedire” con la qualità dei nostri prodotti”
Lo storico prosciuttificio di Langhirano e la cooperativa agroalimentare romagnola alla 19esima edizione del prestigioso appuntamento dedicato al food che quest’anno punta sugli innovatori che (quando serve) sanno contravvenire alle regole. Il Direttore Marketing Gianfranco Delfini: «Niente scelte “comode”, per noi elementi come tradizione, expertise, carne italiana al 100% e gestione della filiera non si toccano. Il mercato oggi riconosce questa distintività e la premia». Leggere su Gustoh24
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