Il rinvio permetterà alle amministrazioni regionali di completare gli adeguamenti tecnico-informatici necessari per l’attuazione delle nuove misure

Con il decreto del 1° aprile 2025, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha ufficializzato il rinvio dell’entrata in vigore del decreto ministeriale del 18 luglio 2024, n. 323651, che introduce un catalogo comune di misure applicabili in caso di sospette o accertate non conformità per gli operatori biologici. Il termine, inizialmente fissato per il 1° gennaio 2025 e già posticipato al 1° aprile 2025, è ora rinviato al 1° gennaio 2026.

Questa proroga risponde alle difficoltà segnalate dalle Regioni, in particolare per quanto riguarda il sistema sanzionatorio associato alla misura SRA29 «Agricoltura biologica» del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027. Il rinvio permetterà alle amministrazioni regionali di completare gli adeguamenti tecnico-informatici necessari per l’attuazione delle nuove misure.

Il provvedimento si inserisce in un contesto più ampio di aggiornamento normativo e semplificazione amministrativa, che include l’abrogazione del DM 9 agosto 2012, n. 18321, che disciplina la gestione informatizzata dei programmi annuali di produzione per l’agricoltura biologica e per la certificazione di conformità ai sensi del regolamento (CE) n. 834/2007.  Questa modifica, prevista a partire dal 1° aprile 2025, risponde all’esigenza di ridurre gli oneri amministrativi a carico degli operatori biologici, semplificando le procedure, oltre ad allinearsi con le disposizioni della legge 9 marzo 2022, n. 23, e gli aggiornamenti relativi al Piano d’azione nazionale per la produzione biologica.

Fino all’entrata in vigore del nuovo sistema, rimarranno provvisoriamente in vigore i decreti ministeriali 20 dicembre 2013, n. 15962 e 26 settembre 2014, n. 18096.