‘La filiera agroalimentare che fa bene al made in Italy’, questo il tema dell’incontro di Birra Peroni nell’ambito del progetto Campus Peroni.
Un’occasione di discussione e confronto sulle tematiche più rilevanti del settore, tra Istituzioni, Associazioni di categoria e mondo della ricerca per mettere a fuoco i trend e le innovazioni che maggiormente contribuiranno all’evoluzione in chiave sostenibile della filiera agroalimentare made in Italy. Dalla tracciabilità in blockchain all’agricoltura di precisione.
All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Gian Marco Centinaio, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Carlo Gaudio, Presidente del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA); Maria Spena, Vice Presidente Commissione Agricoltura, Camera dei Deputati; Francesco Pugliese, Presidente GS1 Italy; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura ed Ettore Prandini, Presidente Coldiretti.
Campus Peroni entra così nel vivo dei progetti a sostegno della qualità, della sostenibilità e dell’innovazione in ambito agricolo.
Un progetto innovativo e ambizioso negli obiettivi che persegue: promuovere la trasparenza di una filiera eccellente, a partire dall’italianità della materia prima; garantire la tracciabilità in blockchain degli ingredienti; valorizzare con la tecnologia le informazioni rilevanti della filiera, e la personalizzazione dell’esperienza; rafforzare la fiducia del consumatore, consentendogli di fruire in modo immediato e real time di informazioni sicure, tracciate e certificate.
Ed è grazie alla tecnologia blockchain – che permette di notificare e autenticare le informazioni – che Birra Peroni ha scelto di tracciare il Mais Nostrano, ingrediente distintivo e necessario alla produzione di Nastro Azzurro, strutturando un percorso di informazioni che parte dal campo del raccolto e si conclude in stabilimento. Il sistema di tracciabilità, infatti, ha permesso di seguire la produzione sin dalla semina del mais, passando per il raccolto, per il mulino che lo lavora e infine per il birrificio che produce il prodotto finale.
Un processo di certificazione che permette di valorizzare sia la qualità dei prodotti utilizzati, sia il lavoro di tutta la filiera agricola interamente italiana che lavora circa mille ettari di campi di mais destinati al Nostrano Peroni, così da permettere un accesso immediato alle informazioni e avere garanzia di trasparenza dell’intero processo produttivo, dal campo alla tavola.
Tramite un QR code riportato sulla retro-etichetta della bottiglia viene data la possibilità al consumatore di inserire lo specifico lotto di imbottigliamento, attraverso tecnologia OCR o manualmente, per ottenere informazioni specifiche sulla bottiglia che è stata acquistata e attraverso la sua geolocalizzazione viene anche fornita la distanza dal birrificio.
Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni e di Virgilio Maretto, CEO e Co-founder pOsti
“Siamo molto orgogliosi di aver dato vita a questo progetto” – dichiara Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni. “Oggi consegniamo ai nostri consumatori un prodotto certificato digitalmente. Con una semplice scannerizzazione del QR code, sarà possibile quindi ripercorrere le fasi produttive di un prodotto simbolo di eccellenza in Italia e nel Mondo. Grazie a questa tecnologia, possiamo promuovere in modo concreto la cultura della sostenibilità e del Made in Italy, nonché presentare agli studenti delle università partner di Campus degli esempi concreti delle ampie possibilità di sviluppo nel settore agricolo”.
Il progetto è frutto della collaborazione con la start-up pOsti, nata per valorizzare i prodotti alimentari delle regioni italiane attraverso una narrazione completa e una certificazione completamente digitale.
“Nastro Azzurro Mais Nostrano – Qualità Certificata è un progetto che conferma l’innovatività, la lungimiranza e la visione etica di un’azienda attenta ai temi del consumo responsabile, consapevole e sicuro che da sempre promuove il valore del territorio, delle persone, della qualità, della ricerca e della sostenibilità. Siamo onorati e orgogliosi – ha dichiarato Virgilio Maretto, CEO e Co-founder pOsti – di aver contribuito al racconto e alla tutela di una filiera virtuosa, valorizzando l’italianità, la qualità, la sostenibilità dell’ingrediente distintivo della birra premium italiana più bevuta al mondo”.