Il 26 marzo, giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano” partirà la sottoscrizione pubblica per sostenere la candidatura Unesco

Alfonso Pecoraro Scanio, Lino Banfi e Massimiliano Rosati (Caffè Gambrinus Napoli)

È stato presentato oggi (leggere su Gustoh24) al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali il dossier di candidatura de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli” a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Il dossier di candidatura scaturisce dall’unione di due precedenti dossier, su sollecitazione dalla Commissione Nazionale Unesco, per giungere a una candidatura unitaria che valorizzasse le tradizioni italiane legate ad una delle bevande più popolari del mondo e che da Napoli a Venezia ha sviluppato una storia secolare: il rito e l’Arte del Caffe Espresso Italiano, promosso dal Consorzio di tutela del caffe espresso italiano tradizionale e La cultura del Caffè Napoletano tra Rito e Socialità proposto dalla Comunità emblematica napoletana con il supporto della Regione Campania.

Il dossier sarà esaminato il 29 marzo dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco che dovrà formalmente decidere se inviare a Parigi la candidatura per ottenere l’iscrizione del sito Unesco entro il 2022.

Stefano Patuanelli e Alfonso Pecoraro Scanio

Alfonso Pecoraro Scanio incontra il ministro Patuanelli: “il rito del caffè merita l’ Unesco. È tradizione dal nord al Sud. Grande lavoro unitario promosso dal Ministero. Serve unità per vincere“

Alfonso Pecoraro Scanio, promotore e vincitore del riconoscimento dell’arte del Pizzaiuolo napoletano, il più famoso al mondo, e sostenitore di altre candidature ottenute (dieta mediterranea, Dolomiti, transumanza) e in corso come #operaUnesco e bradisismo oggi ha confermato nella sede del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali il suo appoggio alla candidatura del rito del caffè italiano da Venezia e Napoli.

Per Pecoraro Scanio “il rito del caffè italiano è parte della storia e della tradizione da Napoli con la sua storica passione passando per tante realtà dal Sud al Nord”.

Mi complimento con il ministro Patuanelli e con i dirigenti del ministero -ha aggiunto Pecoraro Scanio- per il lavoro di raccordo che ha porterò ad una candidatura unitaria. È importante che le grandi tradizioni regionali trovino sintesi . Uniti si può vincere sia nella competizione in Italia che in quella Mondiale”.

Tutti al Ministero a fare il tifo per il Rito del Caffè Unesco

Le motivazioni

Questa candidatura nasce da un percorso virtuoso, che in qualche modo dimostra come è possibile superare le differenze: due candidature diverse che si uniscono per arrivare a meta, per il riconoscimento del valore del caffè espresso italiano come patrimonio immateriale dell’Unesco. Di fatto riconosciamo il valore della tazzina di caffè a tutte le latitudini del nostro Paese. E’ uno di quei momenti importanti per l’Italia perché riusciamo a far capire quali sono le nostre eccellenze e proporle alle comunità internazionali con serietà e credibilità forse come nessun altro”, ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, intervenuto alla presentazione del dossier, insieme al Sottosegretario Gianmarco Centinaio, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per la parte napoletana e al Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale Giorgio Caballini di Sassoferrato.

“Il caffè per noi ha evidenziato il sottosegretario Gianmarco Centinaio, con delega all’Unesco– non è solo un prodotto, è qualcosa che unisce una grande famiglia che è l’Italia. Questa candidatura è un risultato importante perché si è riusciti a fare una sintesi lasciando forse per strada un pezzo delle peculiarità di ciascuno ma per unire il paese. Sono citate Venezia e Napoli ma avremmo potuto citare tante altre città. Il titolo del dossier della candidatura contiene parole che sembrano semplici ma che contengono l’essenza della nostra cultura, della nostra vita e della nostra storia”,

“Il riconoscimento del caffè completerebbe per la Regione Campania il trittico con la dieta mediterranea e la pizza. Sono soddisfatto del lavoro unitario fatto, un piccolo miracolo per il nostro paese, sul caffè abbiamo trovato una linea d’intesa unificante. Un caffè è l’Italia nel mondo, c’è una filosofia di vita che ci rappresenta”, ha dichiarato il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

In questo particolare momento in cui abbiamo bisogno di ritrovare la socialità e la convivialità confidiamo che questo progetto che sta procedendo da svariati anni speriamo possa arrivare all’aspirato risultato e che la Commissione nazionale italiana dell’Unesco lo possa passare a Parigi”, ha infine concluso il Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale Giorgio Caballini di Sassoferrato.

Nel corso della conferenza stampa le comunità emblematiche di Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo e Modica hanno sottoscritto la Carta dei Valori del Rito dell’Espresso italiano che elenca i valori del caffè degni di essere condivisi con l’intera umanità attraverso l’iscrizione del caffè espresso italiano nella Lista Rappresentativa.

Il 26 marzo, giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano” partirà la sottoscrizione pubblica per sostenere la candidatura Unesco.
Nel corso della conferenza è stato infine proiettato in anteprima il filmato ufficiale di presentazione della candidatura italiana, e che accompagnerà il dossier di candidatura e in caso di accettazione, la candidatura ufficiale a Parigi.

Il commento di Aldo Cursano, vice presidente Fipe

Il caffè espresso italiano è simbolo dello stile di vita di un paese e di una comunità e come tale ha la credibilità e il prestigio necessari per concorrere a diventare patrimonio immateriale dell’Umanità”.

Così Aldo Cursano, vice presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, nel giorno dell’ufficializzazione da parte del Ministero delle Politiche agricole e forestali della candidatura del rito quotidiano del caffè espresso italiano tradizionale a patrimonio dell’Unesco.

Attorno al rito della tazzina da consumare al bancone o al tavolo è nato e cresciuto il bar italiano come lo conosciamo oggi. Con le ampie superfici pronti ad ospitare decine di persone per un espresso in piedi e tavolini studiati per condividere questa bevanda con un amico, magari per stringere un affare o sviluppare un’idea. Di questo modello il mondo si è innamorato e ha provato a copiarlo ma senza successo. Oggi questa candidatura vuole essere anche un’occasione di rilancio per un settore martoriato dalle misure restrittive che per oltre un anno e mezzo hanno messo a repentaglio la sopravvivenza di questa modalità di consumo. Ora che ci stiamo rialzando, seppur con fatica, la promozione del rito del caffè espresso a patrimonio dell’umanità rappresenta un’ulteriore iniezione di fiducia alla quale la Fipe-Confcommercio contribuirà con convinzione insieme al Consorzio e al Ministero. Anche perché, è bene ricordarlo sempre, questa è una bevanda democratica, che identifica il nostro stile di vita e come tale va promossa e valorizzata”.

Ecco il dettaglio delle iniziative si svolgeranno sabato 26 marzo in ambito nazionale:

Venezia

– ore 9-20, visite gratuite al caffè Florian;

– ore 9.30- 22-30, Un caffè nella piazza più bella del mondo presso Caffè Lavena.

Trieste

dalle ore 11, apertura al pubblico dei caffè storici e di alcune torrefazioni della città;

Milano

ore 10-17, Giornata nazionale del caffè espresso al Museo Mumac – Museo della macchina per caffè Gruppo Cimbali. Visite e degustazioni;

Torino

ore 10,30 “La Torrefazione del caffè come strumento di inclusione sociale per le persone in limitazione della libertà personale” presso la casa di reclusione;

Bologna

tutto il giorno, “Il principe in centro”, degustazioni all’ombra dei portici del centro storico;

Pescara

tutto il giorno, visite presso alcuni istituti scolastici per illustrare il dossier di candidatura e sensibilizzare i giovani al rito del caffè espresso;

Roma

ore 11-13, presso l’Antico Caffè del Teatro di Marcello dal 1886, Costituzione della Comunità Emblematica di Roma;

Lecce

ore 11.15, evento divulgativo dedicato al caffè espresso italiano presso Lounge Bar 300mila;

Palermo

ore 10-12, apertura della Fabbrica museale del caffè Morettino;

Modica

tutto il giorno, “Il tuo sostegno vale un caffè”: 120 Locali clienti di caffè Moak offriranno un espresso;

Napoli

– ore 9-11, Gran Caffè Gambrinus, racconti sull’usanza del caffè sospeso; ore 17, divulgazione sui segreti della cuccuma;

– ore 9-12, Gran Caffè la Caffettiera, degustazioni di miscele di caffè di tutto il mondo; ore 15-20, esposizione delle più antiche caffettiere;

– ore 10.30-12.30, Lazzarelle bistrot, storie di riscatto dal carcere femminile di Pozzuoli;

– ore 11-13 Teatro Trianon Viviani, presentazione del dossier di candidatura con interventi di accademici, testimonial e collegamenti streaming con le altre comunità;

– tutto il giorno, “Un caffè sospeso per l’Ucraina”, acquistando un caffè sospeso nei bar e ristoranti il ricavato sarà devoluto alla Caritas in favore del popolo ucraino colpito dalla guerra.

In altre città, grazie alla Fipe e all’Associazione Locali storici d’Italia, nonché ad alcuni Musei dedicati alla storia del caffè, si svolgeranno iniziative volte alla raccolta firme a sostegno della candidatura.

Nel corso di tutte le iniziative verranno raccolte le firme a sostegno della Carta dei Valori.

Alfonso Pecoraro Scanio

Candidatura Unesco del caffè espresso italiano, oggi al Mipaaf conferenza stampa