La patria del primo spumante metodo classico avvia un grande censimento delle sue cantine patrimonio Unesco, gioielli sotterranei che raccontano secoli di tradizione vinicola. Il progetto del  Club per l’Unesco è realizzato con il patrocinio del Comune di Canelli 

Dopo la presentazione ufficiale nell’ambito di “Canelli Città del Vino“, il comitato “Canelli Ipogea” ha avviato il censimento delle sue antiche cantine, autentici gioielli sotterranei che raccontano secoli di tradizione vinicola. Un progetto ambizioso –  messo in campo dal Club per l’Unesco è  realizzato con il patrocinio del Comune di Canelli – che punta i riflettori sulle radici storiche della città ed in particolare sulle sue Cantine, autentiche cattedrali sotterranee, costruite tra il XVI ed il XIX e che si snodano nel sottosuolo. Capolavori di architettura e ingegneria enologica, dove milioni di bottiglie sono lasciate a fermentare alla temperatura costante di 12–14 gradi assumendo gli aromi e i sapori tipici dello spumante e dei vini.

Una Visione per il Futuro di Canelli

Il progetto Canelli Ipogea punta a far emergere non solo la storia, ma anche il potenziale futuro delle cantine di Canelli. L’obiettivo è rendere queste straordinarie opere d’ingegno umano luoghi di cultura, produzione vinicola, e innovazione enoturistica. Le cantine, oggi patrimonio nascosto, potrebbero diventare in tal modo il cuore pulsante di Canelli, un simbolo di orgoglio e di rinascita per la città e un’attrazione di primo piano per visitatori da tutto il mondo.

L’anima Sotterranea di Canelli torna a svelarsi

Canelli è un luogo speciale, dove il vino è molto più che una tradizione: è parte integrante della vita, del paesaggio e dell’identità del territorio. Le sue cantine sotterranee, vere e proprie “cattedrali del vino“, sono testimoni silenziose di questa storia. Ora, grazie al progetto Canelli Ipogea, hanno modo di rivedere la luce, non solo fisicamente, ma anche attraverso la narrazione di un passato denso di storia e la creazione di nuove opportunità per il futuro.

In tale contesto, il comitato promotore ha invitato la comunità di Canelli a partecipare attivamente al censimento ed i proprietari delle cantine storiche a condividere storie, documenti e testimonianze, per contribuire a una mappatura dettagliata e accurata del patrimonio ipogeo della città capitale italiana dello Spumante dove, nel 1865 è nato l’Asti Spumante a opera di Carlo Gancia.

Le prossime fasi del progetto

Dopo l’avvenuta presentazione nell’ambito di  “Canelli Città del Vino”, il comitato “Canelli Ipogea” si appresta a lanciare le attività sul campo. Il censimento è articolato in tre fasi:

La raccolta di informazioni storiche su ogni cantina, comprese foto, etichette e marchi delle aziende vinicole;

L’organizzazione di incontri con esperti, storici e architetti per pianificare interventi di recupero e riqualificazione;

La realizzazione di attività di valorizzazione delle cantine, con eventi tematici, rievocazioni storiche e la possibilità di mettere alcune strutture in comodato d’uso ai piccoli produttori locali.

“Questa – dicono dal comitato “Canelli Ipogea” – è una chiamata all’azione per tutti coloro che vogliono far parte di un progetto che renderà Canelli un centro d’eccellenza enoturistica a livello mondiale”.

Ad oggi l’entusiasmo è palpabile. Infatti il progetto non è solo una celebrazione del patrimonio enologico di Canelli, ma un’azione concreta per mappare, catalogare e valorizzare ogni cantina storica, comprese quelle abbandonate, dimenticate o nascoste da tempo.

Con un approccio multidisciplinare e un forte coinvolgimento della comunità locale, il censimento si pone l’obiettivo di riscoprire, preservare e dare nuovo slancio alle storiche cantine, rendendole protagoniste della rinascita culturale ed economica della città.