Arriva anche quest’anno in libreria in questo mese di dicembre l’edizione 2022 della Guida dedicata alle Cantine italiane che “valgono il viaggio”.
Il volume si propone di giungere sul mercato durante le feste presentandosi così come una sfiziosa ed interessante idea regalo.
Una preziosa Guida per enoappassionati, per programmare escursioni e itinerari in vista della bella stagione e del ritorno alla normalità. Ora è appunto il momento di ripartire da dove si era rimasti: il valore dell’enoturismo secondo il Rapporto sul turismo del vino nel 2019 ha raggiunto 15 milioni di presenze per un giro d’affari stimato in 2,65 miliardi.
Sono 820 le cantine selezionate dalla Guida, coordinata dal presidente dell’associazione Massimo Corrado, 245 le “Impronte d’eccellenza”, oltre 4.400 i vini segnalati, circa 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire.
La Cantina che, nel corso degli anni, è diventata a pieno titolo un luogo di promozione del territorio, perché invita al viaggio e comunica con la sua realtà un’identità territoriale fatta di tutto quanto ruota attorno: il paesaggio, i vigneti, la tradizione del luogo, i borghi.
Una Guida che privilegia il tema della narrazione perché raccontando la cantina, racconta le vicende che stanno attorno al vino e aiutano meglio a comprendere il profilo di ogni realtà.
Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori. E per far riflettere sull’importante ruolo che la viticoltura italiana sta svolgendo a favore della bellezza e della valorizzazione di tanti territori.
Una Guida edita da Go Wine e che mantiene inalterata la sua mission: promuovere la grande accoglienza italiana in cantina e comunicare anche attraverso un volume l’identità dell’associazione.
«Vi è un obbiettivo di fondo che anima questa Guida – dichiara Massimo Corrado, presidente di Go Wine e direttore editoriale – raccontare attraverso l’Italia del vino una bella idea d’Italia, uno dei volti più belli del nostro Paese. Vigneto e vino ci conducono in ogni regione, in tantissimi siti ed angoli del Paese. La cantina è la meta, il luogo animato dove storie di vini e persone si intrecciano, dove il vino è la chiave per ascoltare il racconto di un luogo, di una terra, respirandone le atmosfere».
Il volume si apre con due “Finestre sul vino”, interventi introduttivi a cura della giornalista Leila Salimbeni(Spirito DiVino) e del conduttore televisivo e radiofonico Nicola “Tinto” Prudente,che hanno partecipato all’evento di presentazione della Guida a Milano. Sempre all’insegna del tema del racconto, e rinnovando un’impostazione già praticata nelle precedenti edizioni, il volume si apre con dieci interviste a uomini e donne del vino, esponenti di cantine selezionate in Guida. Si tratta di: Mariuccia Borio, Cascina Castlèt (Piemonte), Ottavia Giorgi di Vistarino, Conte Vistarino (Lombardia), Armando Castagnedi, Tenuta Sant’Antonio (Veneto), Michele Moschioni, Moschioni (Friuli Venezia Giulia), Giovanni Busi, Travignoli (Toscana), Omero Moretti, Moretti Omero (Umbria), Sergio Mottura, Mottura (Lazio), Gregory Perrucci, Felline (Puglia), Erminia e Rocco d’Angelo, D’Angelo (Basilicata), Piero Canopoli e Giuliana Dalla Longa, Murales (Sardegna).
Nelle sue linee generali il volume si presenta come un articolato repertorio di cantine, presentate in ordine alfabetico per regione, ricco di dati e riferimenti. Un repertorio che si aggiorna in ogni edizione, con nuovi inserimenti ed alcune esclusioni. E con nuove cantine che ottengono per la prima volta il riconoscimento de L’Impronta.
Sono in totale 245 le “Impronte Go Wine” nell’edizione 2022: esse rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’Enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine attribuisce alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.
Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle singole cantine e su cui si definisce una loro valutazione.
Sito: il luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico; ma anche sito da intendersi come il patrimonio complessivo di vigneti di cui dispone la cantina.
Accoglienza: la vocazione della cantina ad “aprirsi” all’esterno al pubblico con una parallela attività, sia in ambito recettivo: agriturismo, B&B o ristorazione, sia svolgendo iniziative culturali che si rivolgono al mondo esterno.
Vino: il profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’esito di una singola vendemmia; tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, della particolare cura verso specifiche tipologie di vini.
Nella speciale classifica per regioni che ogni anno si aggiorna, si conferma ai vertici la Toscana con 53 impronte (in crescita), seguita da Piemonte (43) e Veneto (34).
Salgono a 16 nella edizione 2022 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”. Si inserisce infatti la cantina San Felice di Castelnuovo Berardenga, in un parterre che comprende:
Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello Vicchiomaggio (Toscana); Ceretto (Piemonte); Donnafugata (Sicilia); Feudi di San Gregorio (Campania); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Masciarelli (Abruzzo); Planeta (Sicilia); San Felice (Toscana).
Per la terza edizione consecutiva, la Guida presenta i “Percorsi Autoctoni”: con il simbolo dell’acino in carrozzina (legato al tour di Autoctono si nasce di Go Wine in Italia) vengono segnalate cantine che hanno condotto nel recente periodo un lavoro di ricerca e attenzione a favore di vitigni autoctoni, con un occhio di riguardo da parte della Guida verso quelli rari o comunque meno conosciuti. Il simbolo va infatti ad evidenziare un’altra caratteristica del volume: quella di dare voce, attraverso la narrazione di tanti vignaioli, anche al loro impegno a favore della viticoltura di territorio. La selezione che si ricava rappresenta un panorama davvero straordinario di vitigni e di vini.
La guida assegna anche otto i premi speciali
“Alto Confort” per il relais aziendale va all’AgriRelais Baglio di Pianetto di Santa Cristina Gela; il premio“Cantine Golose” va alla Vineria De Tarczal di Isera, in Trentino; “Cantine Meravigliose” per l’enoarchitettura alla Marchesi Alfieri di San Martino Alfieri, in Piemonte; “Enocultura”, invece, è per il Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello della Fattoria dei Barbi a Montalcino, in Toscana; il riconoscimento “Autoctono si nasce” è per l’Alto Adige St. Magdalener Classico Moar della Cantina Produttori di Bolzano; il premio “Buono… non lo conoscevo!” è per il Barbagia Igt Granazza di Sedilesu di Mamoiada, in Sardegna; quello per i “Vini Storici d’Italia” va al Valtellina Sfursat 5 Stelle della Nino Negri (del Gruppo Italiano Vini – Giv) di Chiuro, in Lombardia; infine, il premio “Gioacchino La Franca”, riconoscimento della community dei soci Go Wine per l’esperienza in cantina dell’anno va a “Il Palagione” di San Gimignano, in Toscana.