Lettera aperta alle due Donne Presidenti del G7 e del B7 dagli Stati Generali della Sostenibilità svolatasi a Roma
Pubblichiamo il resoconto stilato da Massimo Lucidi Presidente della Fondazione E-Novation
Si sono chiusi gli “Stati Generali della Sostenibilità“ e dagli appunti presi da Massimo Lucidi, Presidente della Fondazione E-Novation e promotore dell’importante confronto, è nata una lettera aperta a due donne, capaci di dare Speranza e incarnare un’idea di Futuro.
L’emozione di scrivere una lettera che possa essere una sintesi dello spirito, delle idee, degli approcci e delle sfide è venuta ai partecipanti di questo grande evento che ha visto la partecipazione di oltre 70 relatori chiamati a ragionare sul “Governare la Complessità” sul futuro delle Città, sul modello di Eccellenza e Sostenibilità Italiana.
2 giorni, 4 sessioni 3 location esclusive ed emozionali hanno dato vita a incontri e dibattiti “ma soprattutto tanti spunti e appunti che hanno necessitato di un momento di sintesi e di condivisione con due donne forti e autorevoli, icone del Cambiamento e della Speranza che si ritrovano a essere la Presidente del Consiglio italiana a capo del G7 e la presidente della Comunità internazionale degli Imprenditori dei 7 grandi Paesi… Due donne capaci e la sostenibilità è donna” parola di Massimo Lucidi, giornalista e cattolico impegnato.
In realtà sono tanti i temi, le lezioni di Sostenibilità, sviluppate da questo incontro: basta scorrere solo qualche nome per ritrovare Stefano Zamagni, Edo Ronchi, Maurizio Molinari, Corrado Clini, Alfonso Pecoraro Scanio, Padre Franco Ciccimarra, che hanno offerto riflessioni articolate, complesse si può dire, eppure chiare e fascinose. Tanto che è parso a molti che dalla complessità delle tesi sia poi venuta, dalla platea di imprenditori e professionisti che son divenuti relatori nella seconda parte, le soluzioni. O quanto meno delle best practice da seguire e incoraggiare.
Si legge infatti nella lettera aperta: il Mediterraneo allargato è un’area geografica estesa dal Golfo della Guinea allo stretto di Hormuz, dal Mar Nero, Caspio e Rosso oltre il Mare Nostrum dell’Impero Romano perché è quell’area geopolitica strettamente connessa dal cambiamento climatico a quello socio economico. Qui tutte le questioni aperte, dai problemi ambientali ai problemi strategici, richiederebbero agende politiche comuni per trovare soluzioni a problemi “complessi“ e condivisi. Sono questioni “avviluppate“ tra loro che richiedono approccio d’insieme. L’Italia è uno straordinario laboratorio per far convergere l’Unione Europea in una piattaforma di soluzioni. Serve dialogo tra Stati, tra Religioni, tra Popoli e lo dobbiamo fare ricorrendo a eventi come questo dal forte imprinting di soft power. Servono modelli di cooperazione e partecipazione che premino le democrazie messe a rischio da troppi colpi di stato e contrastare le zone franche, naturali covi di terrorismo.
Si può Governare la Complessità, ma servono regole e cambiare la visuale. Puntare allo sviluppo, non alla mera crescita del PIL: lo sviluppo è pure legato al concetto della libertà a cui va aggiunta la dimensione socio relazionale e spirituale. Lo sviluppo integrale della persona umana deve essere il nostro faro. Il rischio che viviamo è che la crisi ecologica, che attraversiamo, possa essere la crisi dell’economia di mercato, della democrazia; e magari in nome di una soluzione si finisca per accettare la mancanza di libertà.
Cosa può e deve fare l’Italia in questo scenario? Cosa possiamo suggerire al Governo e chiedere alla Marcegaglia che presiede la struttura del B7 il business degli Imprenditori dei 7 Grandi Paesi al Mondo, in questo semestre che l’Italia si trova a presiedere? Innanzitutto molte soluzioni sono offerte dai protagonisti degli Stati Generali della Sostenibilità che sono le piccole imprese italiane riconosciute modello di Eccellenza e Sostenibilità nel mondo per la capacità di fare Innovazione e Bellezza, Sostenibilità e Efficienza. Spesso imprese familiari, anche quando raggiungono le dimensioni più grandi, sono capaci di competere sui mercati internazionali per la creatività e il genio italico di risolvere problemi. Abbiamo imprese e comparti di Eccellenza come Elettricità Futura e Assoimpredia le due verticali di Confindustria che hanno partecipato attivamente ai lavori – con i direttori generali, rispettivamente Edoardo Antonio De Luca e Alberto Patruno – e che producono energia innovativa e progettano con il Verde. Verde e Salute sono il Futuro delle nostre città. “Curare gli spazi pubblici che accrescono il senso di appartenenza alle nostre comunità”… ce lo hanno ricordato gli Arcivescovi, Gianpiero Palmieri di Ascoli e Davide Carbonaro di Potenza presenti ai lavori richiamando le Encicliche di Papa Francesco, Laudato Si e Fratelli Tutti.
Ma la sfida è vivere l’Italia dei Borghi, dei piccoli centri dall’alta qualità della vita che ritrovano centralità, grazie al digitale. Un’economia digitale che può rendere protagonisti i giovani, le donne, i disabili, può ridurre i divari sociali territoriali e generazionali a patto che i temi vengano affrontati in una logica circolare, rigenerativa e inclusiva. Non sono parole a vuoto: occorre realmente partecipare e studiare, essere consapevoli e responsabili. Le aziende possono essere considerate presidi di legalità ed esemplari ecosistemi di qualità del vivere in territori difficili: è il caso di Meic Service Spa “Impresa di Pace“. Una realtà davvero significativa ed esemplare, di Gela, conosciuta grazie a Sostenibilità d’impresa srl della bresciana Anna Pasotti perché non esiste più una divisione Nord Sud ma punti luce che devono fare costellazione. Basta con i luoghi comuni: abbiamo capito che l’amianto può diventare una metafora di come affrontare la delicata questione delle sostanze nocive alla salute se impariamo a superare la tradizionale contrapposizione giudiziaria e le parti dialogano in nome della salute e del benessere collettivo. Bisogna riscoprirsi comunità è il messaggio che viene dall’Osservatorio Nazionale Amianto.
In base ai dati emersi dagli studi di Symbola con Unioncamere bisogna aver fiducia del modello delle “imprese coesive“ che si stanno affermando: sono quelle capaci di fare politiche sostenibili e restituire valore al territorio. Bisogna affrontare i temi portando nel mainstream, nel servizio pubblico le conquiste del sapere scientifico che deve essere sovranazionale, universale e sempre condiviso al di sopra delle divisioni nazionali e politiche. Solo così si offre una dimensione universale e di Speranza. Rifuggendo dalle speculazioni delle fake news spesso attivate da stati sovrani al solo scopo di procurarsi un vantaggio elettorale o di mero posizionamento. Gli imprenditori e la stampa libera possono giocare un ruolo fondamentale per il proprio ruolo, con la propria voce e l’imparagonabile apporto di libertà al sistema.
Dare il proprio apporto al cambiamento facendo la propria piccola personale parte è un cambiamento di mentalità al quale siamo tutti chiamati per dare priorità alla crisi climatica preservando suolo e acqua che sono le due principali emergenze ma in uno sguardo presente e attento verso la comunità e il mondo che è chiamato a partecipare e condividere le soluzioni e non solo i problemi e le catastrofi.
Noi offriamo una riflessione seria e innovativa sui nuovi materiali, ovvero sull’uso intelligente e nuovo di materiali come il calcestruzzo e la plastica, che meritano una bella lezione di ripasso! Sentir parlare Renato Zelcher della Crocco spa ovvero Silvio Cocco dell’Istituto Italiano Calcestruzzo ha significato la necessità di ascoltare le competenze, senza mai demonizzare, soprattutto quando sono incarnate da Persone piene di passione spirito collaborativo e approccio innovativo: si finisce così dal ripetere slogan e luoghi comuni e si inizia a costruire Valore, restituendo significato alle parole.
“La riconnessione con la natura è possibile se abbiamo un approccio sistemico – rivendicato da Paolo Vimercati di Lombardini22 – anche nel ridisegno delle nostre città e includiamo i tempi delle città e ne immaginiamo luoghi di sperimentazione naturali come i centri commerciali che meglio di altri esprimono tutto il potenziale dell’integrazione di sistemi verdi”.
Tantissimi gli Interventi, oltre 70 in due giorni, 4 sessioni, 3 location bellissime ed emozionali. Tanti appunti e appelli sintetizzabili in uno solo. L’importanza dell’ascolto.
Ascoltare le ragioni dell’altro il dolore di chi soffre, l’esperienza del lontano questa volta non è solo un obbligo morale: essere sostenibili e partecipi conviene per cogliere prima e meglio i segnali di cambiamento e le soluzioni che ci vengono offerte da coloro che continuamente innovano e sperimentano. “Abbiamo un compito straordinario: la Politica torni tra la gente, apra all’ascolto e le istituzioni locali giocano un ruolo propulsivo di libertà e partecipazione, di esempio e di merito che nasce col fare, col saper fare e condividere”: sono queste le parole con le quali si sono aperti i lavori, usate da Daniela Nugnes figlia di una vittima di Camorra, Presidente di Bellessere & Fairplay della Fondazione E-Novation e pure contenute nel saluto dell’avvocato Michele Sarno Presidente emerito della Camera Penale di Salerno.