L’iniziativa, giunta alla decima edizione, si è svolta a Polesine Zibello (PR) nell’Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli alla presenza dei migliori chef dell’Emilia-Romagna, oltre a produttori ed accademici per costruire un futuro insieme
Focus della giornata: la valorizzazione dell’identità gastronomica emiliano-romagnola alla ricerca di nuove prospettive. Uno dei temi trattati è stato: ““Cosa metteremo nel piatto fra vent’anni?”
Il tema del tempo, con domande come “Cosa mangeremo fra vent’anni?”, e quello dello spazio, con un’attenzione focalizzata sull’identità gastronomica di un areale regionale – quello dell’Emilia-Romagna – hanno guidato la celebrazione del decennale dell’evento “Centomani di questa terra”, che si è svolto nei giorni scorsi a Polesine Zibello (PR), ospiti dell’Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli. I temi trattati guideranno anche la progettazione del futuro dell’Associazione culturale CheftoChef.
Centomani: un evento tra cuochi, produttori ed accademici
Centomani si è confermata come una grande e importante festa dei cuochi, dei produttori delle tante eccellenze DOP e IGP e dei gastronomi emiliano-romagnoli. Un evento che ha favorito la creazione e il consolidamento di relazioni e stimolato nuove idee e progetti.
La giornata baciata dal sole e da temperature piacevoli, più primaverili che autunnali, ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico di appassionati e di addetti del settore. Fra degustazioni, forum di approfondimento, cooking demo con gli oltre trenta chef presenti alla giornata, il mercato dei produttori e dei vignaioli con una ventina di aziende e consorzi, una delegazione delle Città della Gastronomia CheftoChef (Borgonovo Val Tidone, Russi e Roncofreddo/Valli del Rubicone) e una del Progetto RavennaFood/CheftoChef.
Il mondo accademico che ha partecipato attivamente ai forum – curati da Massimo Suozzi e Franco Chiarini di CheftoChef, sia dal punto di vista operativo sia per la gestione dei contenuti culturali – si è dimostrato di elevato livello di competenza e interesse, riconoscendo la necessità di un approccio approfondito e multidisciplinare.
La presenza di accademici esperti in vari ambiti, come il Prof. Massimiliano Petracci (Università di Bologna) per l’agricoltura, il Prof. Franco Mosconi (Università di Parma) per i distretti produttivi e il Prof. Davide Cassi (Università di Parma) per la fisica della materia, è stata determinante per alimentare il dialogo con i cuochi. Il Prof Patrizio Bianchi (Università di Ferrara) ha poi esortato a proseguire in questa direzione, sottolineando l’importanza di integrare la formazione con le esigenze del settore.
Inoltre, gli attori locali hanno testimoniato l’importanza di continuare esperienze territoriali come “I Rubiconi” e “Le Faentine”, collaborando con altre associazioni gastronomiche quali Slow Food, Il Lavoro dei Contadini e Tempi di Recupero, tutti sul palco di Centomani.
Infine, ma non certo per importanza, i produttori virtuosi regionali, pilastri delle idee gastronomiche, giocheranno un ruolo cruciale nel consolidare il principio fondamentale della “trasparenza”, come ha sintetizzato Roberto Casali di Ecopesce «trasparenti come l’acqua del nostro mare».
«È giunto il momento di instaurare un nuovo rapporto con la Regione Emilia-Romagna – hanno sottolineano in chiusura Massimiliano Poggi e Michele Ceccarelli, rispettivamente Presidente e Segretario Generale di CheftoChef, a cui è affidato il compito di guidare lo sviluppo di questa rete di relazioni, sempre più complessa e articolata – che deve riconoscere l’importanza della proposta del Prof. Cassi di avviare un progetto di ricerca scientifico sull’identità gastronomica della regione, pioniera nel settore dell’Agrifood e con forti legami con le avanguardie della Catalogna, fra le più prestigiose a livello internazionale».