I vini de “La Scolca” vanno forte sui mercati internazionali, grazie alla forza del brand ultracentenario e alla strategia aziendale basata su innovazione e sostenibilità
Reputazione del brand e sostenibilità produttiva. Sono queste, secondo Chiara Soldati, che guida l’azienda vitivinicola La Scolca nel territorio del Gavi, le chiavi di successo di una cantina giunta alla quinta generazione, che, nonostante il complesso scenario economico e geopolitico, chiude l’anno con positivi risultati di bilancio.
“E’ stato un anno impegnativo, abbiamo fatto un lavoro importante nei vigneti considerata la primavera piovosa e l’estate siccitosa, ma sono soddisfatta – osserva a Gustoh24 la ceo de La Scolca, in occasione di una degustazione al Parco dei Principi Grand Hotel&Spa dei suoi vini top, il Gavi dei Gavi, lo spumante D’Antan e il D’Antan Riserva vino fermo – Oggi un imprenditore vitivinicolo deve conoscere attentamente i mercati su cui posizionarsi, ci vuole un grande lavoro di marketing e bisogna saper parlare linguaggi diversi, a seconda dei contesti culturali di riferimento. Si stanno aprendo nuovi mercati, ho cominciato ad esportare anche in Africa. L’area asiatica è senz’altro promettente, crescono nuovi mercati come Afghanistan e Uzbekistan”.
L’azienda agricola La Scolca ha i suoi vigneti proprio nelle più belle posizioni di Gavi e Rovereto, e il suo Gavi dei Gavi rappresenta il vertice del vino che in questa microzona si produce. “Sì, il Gavi dei Gavi – ci ha detto l’imprenditrice- è il vino dei momenti speciali, emblematico dell’azienda, selezionato da vigneti speciali, e rappresenta al meglio la nostra filosofia. Ma anche lo spumante D’Antan e il D’Antan Riserva vino fermo, sono due vini importanti per me, perché hanno segnato il passaggio di testimone da mio padre. Nati nel momento in cui io ho deciso di portare avanti l’azienda, racchiudono il passato, il presente e il futuro in un unicum di gusti, profumi e sentori che rappresentano oltre 12 anni di bottiglie”.
-Innovazione e sostenibilità sono capisaldi della vostra strategia aziendale: quali gli ultimi traguardi in termini di iniziative ‘green’?
“L’anno scorso abbiamo ultimato l’impianto di recupero delle acque. Abbiamo anche ampliato la superficie fotovoltaica e l’obiettivo è arrivare all’ autosufficienza e poi lavoriamo su un packaging sempre più ecosostenibile. Per noi la sostenibilità è una scelta convinta, legata alla nostra filosofia di vita. Siamo un’ azienda di famiglia, con mio figlio Ferdinando siamo alla quinta generazione, ogni anno si cresce di qualche ettaro, per noi la terra ha un valore importante, fa parte delle nostre radici. La sostenibilità è un percorso che di certo prevede notevoli investimenti in termini economici e morali, ma che riteniamo di fondamentale importanza per il benessere attuale e delle generazioni future”.
– Che ne pensa del nuovo decreto sul vino dealcolizzato varato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste?
“E’ un’ottima apertura, dà competitività all’Italia rispetto agli altri Paesi europei che già si erano adeguati. E’ importante perché dà risposta a una consistente parte di mercato che non beve i vini tradizionali. Dà inoltre l’opportunità di utilizzare eccedenze che altrimenti andrebbero a creare turbativa di prezzo. Io ci ho creduto dall’inizio sul vino dealcolizzato, difatti produco un low alcol naturale e sostenibile”.
– Quali i progetti La Scolca per il 2025?
“In coincidenza dell’avvicinarsi del 120esimo anniversario della nascita di Mario Soldati, indimenticato scrittore e regista che era mio cugino, il prossimo anno vogliamo definire un programma di appuntamenti per parlare di cultura enogastronomica e dieta mediterranea, mirato soprattutto ai giovani, per rafforzare quella cultura del vino di cui Mario era stato un maestro”.