Gli slogan sui cartelli: “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle guerre militari e commerciali”, “L’Europa ci serve come il pane”

Sono stati ventimila gli agricoltori della Coldiretti arrivati a Parma da tutta Italia per difendere la salute di tutti i cittadini.

Un grande corteo pacifico non di protesta, ma a difesa soprattutto delle nuove generazioni,  guidato dal presidente nazionale Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, partito dal parco 1° maggio della cittadina per raggiungere la sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare. Si tratta dell’ente incaricato di valutare l’immissione al consumo dei nuovi alimenti che ha sede proprio nella città ducale, simbolo della Food Valley nazionale dove vengono prodotte tante eccellenze della Dieta mediterranea messe oggi a rischio dagli alimenti che l’Agenzia è chiamata a valutare.

Non a caso assieme alle bandiere gialle dell’organizzazione con il tricolore italiano sventolano quelle blu dell’Unione Europea a sottolineare il sostegno all’Europa, ma con una richiesta forte di avere un’Europa diversa, a cui oggi si chiede più coraggio. Sui centinaia di cartelli esposti dai manifestanti, si leggono alcuni slogan come “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, ma anche “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle guerre militari e commerciali” e “L’Europa ci serve come il pane”. Ma all’Europa si chiede ora un deciso cambio di passo su temi cruciali come quello della burocrazia che soffoca i nostri agricoltori. C’è bisogno di un’Europa che ascolti davvero i bisogni della gente e non le lobby o le multinazionali, di un’Europa attenta alla difesa dell’identità di ogni Stato.

Coldiretti, come richiesto da illustri scienziati, è scesa in piazza per chiedere che vengano fatti studi medici clinici e preclinici, prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti compresi quelli già presentati prima del 1 febbraio 2025. Un tema importante per l’intera popolazione e secondo un’indagine Noto Sondaggi 2024, sette italiani su 10 si dichiarano contrari al consumo di carne, latte e altri cibi fatti in laboratorio, l’8% in più rispetto al 2023.

Presenti 1000 Comuni italiani e anche il comune di Pollica, comunità emblematica della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco

In piazza a sostenere l’iniziativa, oltre 1000 comuni rappresentati con molti gonfaloni provenienti da tutto il Paese, tra cui il comune di Pollica, comunità emblematica della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco, presente con il sindaco Stefano Pisani. Numerose associazioni di categoria come quella dei consumatori del Codacons e dell’Adusbef, Federbio, Fipe (l’associazione italiani dei pubblici esercizi leader nel settore della ristorazione).

Presenti Vas Parma, Natura Sì e due organizzazioni agricole europee

C’erano i rappresentanti di Vas Parma e di Natura Sì, oltre ad altre sigle che hanno manifestato il sostegno pur non potendo essere in piazza. Presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni agricole europee: Juan Luis Delgado vicepresidente della spagnola Asaja e Patrick Benezit presidente francese della Fnb, una delle più grandi rappresentanze di allevatori d’Europa.

A supportare la mobilitazione, anche la campagna digitale #facciamoluce, per informare i consumatori sui potenziali rischi di questi prodotti e promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana. Attraverso sticker simbolici a forma di lampadina e contenuti mirati, l’iniziativa invita a riflettere su ciò che arriva sulle nostre tavole e a dare voce ai dubbi sollevati dalla comunità scientifica.

UE: COLDIRETTI, DALLA PIAZZA “GIALLO-BLU” DI PARMA LA RICHIESTA ALL’EUROPA DI PIU’ CORAGGIO E PACE

Un’Europa più forte e coraggiosa, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace. È la richiesta scaturita dalla piazza dei ventimila agricoltori.

L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più generosa. Non lasciamo che si faccia travolgere dalla storia” si legge nel materiale diffuso per l’occasione.

Innanzitutto servono risorse adeguate per sostenere il settore agricolo europeo, da destinare solo ai veri agricoltori, quelli che assicurano la sovranità alimentare al Continente. Investire in agricoltura infatti rappresenta uno strumento concreto di difesa e sicurezza strategica comune per l’Unione europea – ricorda Coldiretti. Le imprese agricole sono da tutelare con meno burocrazia e più semplificazione, partendo dalla riduzione dell’incomprensibile carico di impegni associato agli eco-schemi. Per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza per tutti i cittadini dell’Unione non è più rinviabile l’origine obbligatoria del paese d’origine in etichetta per tutti i cibi commercializzati in Europa, partendo dall’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale del codice doganale, che consente, ad esempio, al concentrato pomodoro cinese con una sola aggiunta di acqua di diventare passata made in Italy da vendere all’estero. Proprio per questo la Coldiretti, anche durante la manifestazione, sta raccogliendo le firme per arrivare a 1 milione di cittadini che chiedano di garantire il loro diritto alla trasparenza sull’origine dei cibi che arrivano sulle nostre tavole.

La trasparenza sugli scaffali Ue non potrà però essere realizzata appieno senza garantire reciprocità negli accordi internazionali, dove i prodotti alimentari dei Paesi Extra Ue devono assicurare le stesse garanzie di quelli europei in termini di utilizzo di agrofarmaci, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. In tale ottica sono necessari anche più controlli alle frontiere contro le importazioni sleali rispetto a una situazione che vede molti scali europei come autentici “colabrodo” che fanno passare di tutto.

Precise regole sui cibi ultraformulati

Indispensabile mettere regole sui cibi ultraformulati, anche sulla base delle evidenze scientifiche sui problemi per la salute legati al loro consumo, e su quelli fatti in laboratorio, che vanno trattati come farmaci, mentre è assolutamente sbagliata ogni ipotesi di mettere etichette allarmistiche o tasse sul vino, prodotto che si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea e che negli anni è divenuto il simbolo del bere responsabile.

CIBI DI LABORATORIO: COLDIRETTI, BENE SI DI EFSA AD OGNI STUDIO NECESSARIO COMPRESI CLINICI E PRECLINICI

I verrtici dell’Efsa ricevono  Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo

Abbiamo avuto un confronto aperto e costruttivo con i vertici dell’Efsa. Abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei. E’ un importante successo per i 20mila agricoltori che sono arrivati qui a Parma. Un momento di grande rappresentanza democratica, che rafforza il patto tra agricoltori e cittadini consumatori che avranno maggiori garanzie di tutela. La nostra iniziativa fin dal primo momento aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa, ora continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultraformulati”. Così il presidente e il segretario di Coldiretti Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo dopo essere stati ricevuti dai vertici dell’Efsa al termine della manifestazione.

Soddisfazione, dunque, da parte di Coldiretti, per l’impegno dell’Efsa nel condurre ogni analisi necessaria  su ogni singolo prodotto notificato, includendo test pre-clinici e clinici sui cibi derivati da colture cellulari e da fermentazione di precisione. Questo conferma l’importanza della massima prudenza e trasparenza nell’introduzione di cibi che potrebbero avere impatti ancora sconosciuti sulla salute umana.

Abbiamo apprezzato la disponibilità dell’Efsa, sottolinea Coldiretti, anche ad accogliere con favore la conferma che le richieste di autorizzazione presentate prima del 1° febbraio 2025 saranno valutate secondo i più alti standard scientifici, utilizzando criteri aggiornati contenuti nelle ultime linee guida. Questo rappresenta una garanzia fondamentale per assicurare che ogni nuovo alimento venga sottoposto agli stessi rigorosi parametri di sicurezza, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda.

Positiva anche la volontà dell’Efsa di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica. Questo aspetto è cruciale per garantire la fiducia dei cittadini e degli operatori del settore agroalimentare.

Riteniamo fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europeeconcludono Prandini e Gesmundoper garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione. Non siamo assolutamente contro la scienza e non vogliamo frenare il progresso, ma la salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere le priorità assolute”.

Infine, sottolinea Coldiretti, c’è una particolare soddisfazione nel rilevare che quando cittadini e istituzioni europee dialogano, tutta l’Europa ne esce rafforzata.

Vas Parma ha aderito alla manifestazione della Coldiretti e si prepara alla Campagna per estendere i poteri dell’Efsa alla qualità e sostenibilità del Cibo con l’appello “Efsa 2.0”

La sicurezza alimentare da sola non bastaha affermato Donato Troiano di Vas Parma e direttore di Gustoh24Il cibo che arriva sulle tavole di tutti i consumatori europei deve essere buono, cioè di qualità, e deve essere amico del pianeta, in pratica deve essere sostenibile lungo tutta la filiera “dalla terra alla tavola”. Ma chi può garantire questi obiettivi? Chi può vigilare? Non bisogna inventare niente, basta conferire maggiori poteri e magari anche più indipendenza all’Efsa, l’Autorità europea che ha sede a Parma e che fino ad ora ha avuto come esclusiva competenza il campo della sicurezza alimentare”. Vas Parma nella prossima edizione di Mangiasano, la 20ma edizione nazionale, metterà sotto i riflettori le campagne storiche e nuove dell’associazione, come quella di ampliare ed estendere le competenze dell’Efsa alla Qualità e alla Sostenibilità del Cibo, a rafforzare il Gren Deal, la Dieta Mediterranea, la lotta ai pesticidi in agricoltura e un impegno contro gli alimenti ultra processati.

Coldiretti: il 19 marzo mobilitazione a Parma davanti alla sede dell’Efsa

“Nel cuore della Food Valley per evitare che diventiamo la porta d’ingresso per l’invasione delle multinazionali e del cibo ultraprocessato”
“Avanti con coraggio e speranza…forza! La lettera di Enzo Gesmundo Ettore Prandini ai soci Coldiretti

Fondazione UniVerde, Vas  e Gustoh24: Più poteri all’EFSA di Parma”: “Anche la bandiera della Sostenibilità e della Qualità alimentare dovrà sventolare davanti al Palazzo dell’ Autorità europea per la sicurezza alimentare a Parma”. Leggere su Gustoh24 .

Gazzetta di Parma