La Villa rinascimentale del XIV secolo che si affaccia sugli incantevoli vigneti della Tenuta Poggio Casciano, a Bagno di Ripoli, ha fatto da suggestiva cornice alla presentazione ufficiale del suo terzo bilancio di sostenibilità relativo all’anno fiscale 2021, concluso lo scorso 28 febbraio. Ruffino ha scelto di incontrare i giornalisti e gli operatori di settore nella sua casa per sottolineare ancora di più il legame alle proprie radici, al territorio e al contesto ambientale e sociale in cui opera, pur sempre con il consueto sguardo di apertura globale
L’impegno di Ruffino nell’approccio sostenibile per la salvaguardia dell’ambiente: ecco il nuovo bilancio di sostenibilità
I risultati riportati nel bilancio di sostenibilità, articolato in quattro macro capitoli collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), testimoniamo i significativi progressi fatti sin qui nel solco di iniziative la cui finalità si eleva sopra il concetto stesso di business e di obiettivi sfidanti che l’azienda si è posta per i prossimi anni nell’ambito delle tematiche ambientali, sociali e di governance. Nonostante il periodo di complessiva variabilità Ruffino infatti mantiene una solida certezza: la determinazione nel perseguimento di una strategia improntata allo sviluppo responsabile del proprio business.
“Sono tre le parole che vedo indissolubilmente legate al concetto di sostenibilità e al ruolo che sempre più ha nelle aziende, annuncia ad apertura la professoressa Rossella Sobrero, presidente Ferpi che ha moderato l’incontro: concretezza, coerenza e condivisione. Sono aspetti fondamentali dell’impresa sociale e in Ruffino li ho ritrovati tutti. Non solo dichiarazioni di principio ma ricadute concrete, coerenza e attenzione alla filiera, alle partnership con gli attori costituenti il tessuto sociale e all’instaurare una relazione di valore con gli stakeholder”.
Presenti alla presentazione del bilancio, moderata dalla professoressa Rossella Sobrero, anche il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, la direttrice del Consorzio Chianti Classico Carlotta Gori, il direttore del personale Emanuele Rossini, la manager Katerina Marozava e due dei dipendenti più giovani dell’azienda, Enxhi Hoxha ed Ermanno Mugnai in qualità di Brand Ambassador.
È Sandro Sartor, presidente di Ruffino, nel fare gli onori di casa, a sottolineare come quello della storica azienda vitivinicola toscana sia un percorso di crescita sempre nella consapevolezza del proprio ruolo, nel nome di principi prima di tutto etici e non solo economici. Una terza edizione del bilancio che porta con sé la revisione della matrice di priorità, quelle che il consumatore stesso si aspetta.
Innovazione sostenibile
“Una delle nostre priorità – sottolinea Sartor – è la salvaguardia dall’ambiente, risorsa essenziale per la sopravvivenza e continuità del nostro business. Ci impegniamo quindi, entro il 2025, a convertire la nostra produzione a 100% biologica, un percorso impegnativo ma in cui crediamo fortemente, che ci permetterà di ridurre la nostra impronta ambientale e di rispondere ai bisogni dei consumatori sempre più orientati alla scelta di prodotti sostenibili”. Assunti confermati anche dai piani di investimento dell’azienda che ha già in programma investimenti di oltre 8 milioni di Euro nei prossimi quattro anni per i progetti di sostenibilità ambientale, produttiva e di salute e sicurezza.
Salute che non è in antitesi all’economia ma complementare a quest’ultima: una salute di equità, di corretto rapporto con la società stessa. La direzione è quella di lavorare con un approccio sistemico, concezione che si ritrova nel bilancio stesso dove la sostenibilità è stata integrata all’interno del piano strategico e degli obiettivi aziendali.
Ne consegue la necessità che i principi etici e morali debbano essere comunicati con chiarezza a tutte le funzioni aziendali e in particolare ai membri della supply chain, affinché si possa essere di ispirazione, non prima di esserne stati promotori.
“Ruffino sta mostrando un grande cuore in questo angolo del comune di Bagno a Ripoli – ha affermato il sindaco Francesco Casini -. Gli imprenditori sono parte attiva della comunità e possono rendere il territorio prospero e vitale nel lungo periodo. Tanto più nel caso di una società multinazionale che porta avanti un lavoro di grande importanza agli effetti della qualità, una mission che esprime profondamente il legame al proprio territorio, attraverso importanti investimenti economici e di risorse umane”.
L’azienda vinicola intende convertire la produzione entro il 2025 “Dobbiamo darci scadenze impegnative: ce lo chiede l’ambiente”
Ruffino ha iniziato nel 2018 la conversione al biologico, come enunciato da Maurizio Bogoni, direttore delle Tenute. Un concetto di biologico che non è stato inteso come meta ma come strumento, un modo concreto del fare quotidiano. L’impegno di Ruffino verso la costante attenzione agli sprechi e all’impatto ambientale si concretizza anche nel riciclo di oltre il 75% dei rifiuti prodotti, di cui ne sono un esempio virtuoso la gestione delle acque con impianti di depurazione all’avanguardia e la fitodepurazione, che permette di trattare in modo naturale le acque di scarico delle cantine grazie all’uso delle piante palustri e del filtraggio naturale dell’acqua con sabbia e ghiaia, convogliando l’acqua purificata nelle operazioni di irrigazione e pulizia.
Formare ed educare al bere responsabile, perché il vino è un piacere
Responsabilità verso l’ambiente e verso il consumo responsabile non solo delle materie prime ma anche del vino stesso, nelle parole di Sandro Sartor che riveste anche il ruolo di presidente di Wine in Moderation, l’associazione con sede a Bruxelles che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile.
“Continueremo a sensibilizzare sull’importanza di un consumo moderato e responsabile del vino, perché anche questa è sostenibilità, e a promuovere una relazione positiva tra il consumo e la salute, con l’obiettivo di trasmettere una cultura sana del vivere di gusto. Lavoreremo su numerosi progetti per la valorizzazione dei principi di Diversity & Inclusion per contribuire alla costruzione di una società più equa e solidale, promuovendo iniziative sia per i nostri dipendenti sia per alcune comunità a noi prossime che svolgono un’opera fondamentale per supportare situazioni di bisogno”.
La presentazione del bilancio ha voluto così essere un momento di confronto che ha visto il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, dei rappresentanti dei vari settori: esempio di una visione sistemica che affronta la sostenibilità nelle varie aree in prospettiva temporale e, nello specifico, portatori ognuno di uno stesso linguaggio identitario per la comunicazione trasversale di tutte le pratiche virtuose poste in essere da Ruffino.
Il bilancio di sostenibilità è stato poi l’occasione per presentare i numeri di Ruffino, nata nel 1877 a Pontassieve, acquisita a fine 2011 da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana, e una elettrizzante nuova pagina dell’affascinante storia di Ruffino è pronta per essere scritta. Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità e del Vivere di Gusto. Dei 101 milioni di valore economico generato, 88 sono stati redistribuiti: nel 78,6% ai fornitori e nel 15,9% al personale (229 i dipendenti che lavorano in 8 tenute).
Il saluto di Sandro Sartor affidato all’appello rivolto internamente ed esternamente, ad un senso di urgenza. “Viviamo in uno scenario non semplice, dai cambiamenti climatici che ogni anno creano nuove complessità a quelli sanitari e sociali. Non vi è più tempo. Dobbiamo darci delle scadenze impegnative e usare al massimo le nostre energie per agire”.
Ruffino, l’archetipo della tradizione
I Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus, e all’acquisizione nel 2018 di due tenute in Veneto per la produzione di Prosecco.
Poggio Casciano si trova sulle colline toscane, appena fuori dal borgo di Grassina e a pochi chilometri da Firenze. Il termine “Poggio” indica “un terrazzamento all’apice di una collina” e ben descrive questo luogo. Il nome “Casciano”, invece, sembra derivi da “Cassius”, un commodoro dell’antico esercito romano a cui furono concesse grandi proprietà terriere nella zona. Parte principale della tenuta è la villa rinascimentale del XIV secolo, che si affaccia sugli incantevoli vigneti e che rappresenta il perfetto connubio tra classico e moderno. Il color ocra delle pareti e i particolari in terracotta, fanno risplendere la tenuta, in mezzo al verde che la circonda. Eleganza, buon gusto e raffinatezza sono i tre aspetti che più la caratterizzano. Il giardino all’italiana della tenuta è stato ideato dal grande paesaggista Pietro Porcinai; adiacente ad esso, un boschetto di alberi secolari con tavolini regala ai visitatori speciali momenti di tranquillità immersi nella natura. Di grande impatto la piscina a sfioro con vista sui vigneti: un vero è proprio spettacolo per gli occhi e per l’anima! Un tunnel sotterraneo dove alloggiano le barrique collega la villa con gli edifici più recenti dell’azienda agricola, dove conduciamo una ricerca approfondita su suolo e clima. Questa ricerca ha portato a impianti sperimentali e nuovi uvaggi, nel tentativo di ottenere una qualità sempre migliore.
Poggio Casciano è anche casa di tutte le attività di ospitalità agrituristica di Tenute Ruffino Società Agricola: è qui che si trovano la locanda Le Tre Rane, l’Enoteca e l’Agriresort. Sempre a Poggio Casciano trovano luogo i Tour & Tastings e la scuola di cucina, guidati da due giovani e talentuosi Brand Ambassador, per godere a pieno di una giornata all’insegna del bello e del buono.
Il vigneto nel calice: esperienza speciale da Ruffino Poggio Casciano!
“Un viaggio immersivo alla scoperta del mondo del vino per capire tutto il processo, dalla vite al calice!”
Assaporando i sapori toscani da Ruffino
Un viaggio sensoriale alla scoperta di 4 vini di Ruffino Poggio Casciano a breve distanza da Firenze. Con questa magica esperienza, visiterete la Terra di Poggio Casciano e poi scoprirete la cantina di produzione e l’invecchiamento con excursus storico sulla famiglia Ruffino.