Cairo ha sottolineato l’importanza e il ruolo informativo del Corriere della Sera, un’istituzione che “considera con grande rispetto”. “In Rcs stiamo lavorando con lo spirito di una Pmi”
Palazzo Mezzanotte affollatissimo il 16 marzo scorso per il primo compleanno di L’Economia, il supplemento del Corriere della Sera del lunedì, celebrato anche con un numero speciale e un
evento dedicato al futuro dell’imprenditoria italiana. E protagoniste dello speciale di ‘L’Economia’ e dell’incontro sono state le 500 Pmi italiane selezionate, in collaborazione con il Centro Studi di ItalyPost, il portale di approfondimento sul mondo delle imprese e dei territori, per essersi distinte negli ultimi sei anni per crescita costante, capacità di generare utile e cassa.
Il ruolo di conduttore questa mattina l’ha svolto Daniele Manca, vice direttore con delega all’economia, che all’inizio dei lavori ha ricordato come L’Economia e il Corriere della Sera in generale siano stati tra i pochi a sostenere sempre che l’Italia ce l’avrebbe fatta. Un ruolo rivendicato con orgoglio anche dal direttore del Corriere Luciano Fontana, che a proposito della situazione politica ha aggiunto di sperare che la polvere sollevata dopo le elezioni decanti e che la politica assuma le proprie responsabilità come hanno fatto gli imprenditori negli ultimi anni.
Dopo i saluti del ceo di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi, è intervenuto Vittorio Colao, ceo del Gruppo Vodafone ed ex ad di Rcs MediaGroup (ha gestito l’editrice dal 2004 al 2006) con un articolato discorso sulle tecnologie come strumento per sviluppare le attività economiche di tutti i sistemi imprenditoriali, piccoli e grandi che siano.
In chiusura l’intervento di Urbano Cairo, ad e presidente del gruppo Rcs, già citato da Manca e Fontana come elemento propulsivo fondamentale per la realizzazione di L’Economia del Corriere.
Cairo ha ringraziato i giornalisti del Corriere e in special mondo quelli dell’Economia invitandoli ad alzarsi per ricevere l’applauso della sala. Ha ricordato l’importanza della piccola e media impresa di cui ha fatto parte agli esordi della sua carriera di editore. “In Rcs stiamo lavorando con lo spirito di una Pmi”.
Cairo ha sottolineato l’importanza e il ruolo informativo del Corriere della Sera, un’istituzione che “considera con grande rispetto”. E una battuta riferendosi all’intervento di Colao: “Ho sentito la sua analisi sul presente e sul futuro e ho pensato che è stato amministratore delegato di Rcs per due anni, ed è così bravo che se fosse rimasto in Rizzoli io non ci sarei mai arrivato”.
Urbano Cairo e Vittorio Colao
Rispondendo alle domande dei giornalisti sui conti dell’editrice approvati ieri, Cairo ha detto: “Per distribuire il dividendo di Rcs ci sono step contabili e di bilancio che vanno sistemati. Credo che sia molto prematuro parlarne adesso. Non sono io che decido”, ha aggiunto, ma il consiglio tutto e l’assemblea”. Quanto al debito del gruppo, l’editore ha confermato l’obiettivo di “scendere sotto i 200 milioni, che significa abbatterlo di altri 90, visto che siamo a 287″.
Cairo ha anche commentato la situazione politica. “Siamo a pochi giorni dal voto, diamo tempo. Le cose vanno fatte con calma,e poi procedono. In Germania ci hanno messo 6 mesi a fare il governo, in Belgio 3 anni e in Spagna un anno e mezzo. Tutti questi Paesi anche senza governo hanno continuato ad andare bene, per cui direi che non dobbiamo essere preoccupati”.
Non sono mancati, considerato il suo ruolo di presidente del Torino, accenni alla situazione delle istituzioni del calcio italiano, in particolare alla gestione di Giovanni Malagò, come commissario della Lega di Serie A. “Fa un lavoro positivo, non sta imponendo nulla a nessuno, sta solo proponendo nomi”, ha commentato Cairo, riferendosi alla proposta per la scelta dei nuovi vertici in vista dell’assemblea di Lega di lunedì prossimo. “Comunque, saranno poi le 20 società di serie A a decidere se quello è il presidente giusto o quell’altro sarà l’amministratore delegato giusto”, ha continuato Cairo che alla richiesta di un commento sulla proposta di candidare Gaetano Miccichè a presidente della Lega, si è limitato a replicare: “Malagò sta facendo comunque un lavoro positivo per aiutare la Lega a uscire dalle secche di un commissariamento tanto lungo e quindi lo ringrazio pur avendo avuto in certi momenti opinioni differenti”.