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A pesare l’aumento dei contagi proprio nel periodo cruciale delle vacanze natalizie: solo il 14% dei cittadini ha deciso di festeggiare il Capodanno fuori casa

Nel 2021 la spesa degli italiani in bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi è stata pari a circa 60 miliardi di euro, in calo di oltre 20 miliardi rispetto al 2019, nonostante l’aumento registrato nel 2020, l’anno della pandemia. E’ quanto emerge dal bilancio di fine anno sui consumi alimentari fuori casa elaborato dalla Coldiretti dal quale si evidenzia una situazione di difficoltà del settore che si trasferisce a cascata anche sulle aziende fornitrici di prodotti agricoli e alimentari.

A pesare l’aumento dei contagi proprio nel periodo cruciale delle vacanze natalizie: solo il 14% dei cittadini ha deciso di festeggiare il Capodanno fuori al ristorante, in trattorie e agriturismi, che hanno sofferto anche per le disdette last minute negli alloggi con percentuali che secondo Terranostra hanno superato anche il 40% costringendo molte strutture a chiudere.

Si registra invece il boom delle consegne a domicilio, favorito dal crescente numero di italiani in isolamento o in quarantena, senza dimenticare quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato necessario per mangiare fuori. Una balzo tuttavia del tutto insufficiente a coprire le perdite.

La situazione di difficoltà non coinvolge solo le 360mila realtà della ristorazione ma – continua la Coldiretti – si fa sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini soprattutto nelle località turistiche per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

Il risultato è che sono mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione per un valore di circa 5 miliardi rispetto a prima della pandemia che – conclude la Coldiretti – colpiscono ben 740mila aziende agricole e 70mila industrie alimentari presenti nella filiera agroalimentare.