Il Consiglio di Amministrazione Fabbri 1905 ha deciso di destinare 10.000 euro alla raccolta fondi organizzata dal Comune di Faenza, in collaborazione con l’Ente Ceramica di Faenza e con il MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.
I fondi raccolti saranno equamente distribuiti tra le realtà ceramiche della città, al fine di contribuire alla rinascita e ricostruzione di laboratori, intere collezioni e depositi andati persi e danneggiati tra il fango.
La terribile alluvione che nelle scorse settimane ha colpito duramente l’Emilia Romagna ha coinvolto anche Bologna, dove Fabbri 1905 ha sede, ma ha devastato letteralmente città come Faenza, allagando case e strade, senza risparmiare le botteghe artigiane depositarie di quell’arte antica della ceramica che da Faenza prende il nome.
Fabbri 1905 deve a questa città l’origine dei famosi decori faentini del vaso di Amarena Fabbri e li porta nel mondo fin da quei lontani Anni ‘20 quando il capostipite dell’azienda, Gennaro Fabbri, fece creare a Riccardo Gatti, ceramista tra i più celebrati a Faenza, il vaso bianco e blu come dono d’amore per sua moglie Rachele. Un prezioso omaggio per ringraziarla per quella ricetta casalinga che ancora oggi si tramanda in azienda di generazione in generazione.
“Questo ricordo che fa parte integrante della nostra storia aziendale ha reso ancora più doloroso vedere vere opere d’arte sommerse ed erose dall’acqua – afferma la Famiglia Fabbri – e con loro messi a rischio non solo la sopravvivenza di un sapere artigiano imperdibile, ma anche il futuro di tante famiglie di lavoratori del comparto. C’è un legame davvero forte tra Fabbri e la ceramica d’arte faentina: conserviamo ancora in azienda una collezione di vasi realizzati da Gatti e altri ceramisti come prototipi che un giorno faranno parte del nostro museo aziendale”.
“Siamo una comunità molto unita e abbiamo affrontato questa emergenza tutti insieme. Ringraziamo e siamo grati di ricevere questo contributo da un’azienda che si lega al territorio ed al nostro comparto per le sue origini” ha commentato Davide Servadei, presidente della Confartigianato Emilia Romagna e che oggi porta avanti proprio la bottega artigiana del prozio Riccardo Gatti.