I grandi benefici nutrizionali dei prodotti lattiero-caseari, in particolare nella dieta degli sportivi, sono stati illustrati in un corso di formazione giornalisti organizzato da Alleanza delle Cooperative Agroalimentari nell’ambito del progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”
“Latte e derivati sono un concentrato di nutrienti alleati dell’alimentazione, in particolar modo degli sportivi, “perché danno un buon apporto proteico nel momento giusto, nel pre-gara come nel post gara o nel recupero da convalescenze”. Parola di Giuliano Razzoli, azzurro dello sci alpino medaglia d’oro nello slalom speciale ai Giochi olimpici invernali di Vancouver 2010, che ha partecipato al corso di formazione per giornalisti “Latte e derivati nella dieta degli sportivi: falsi miti, consumi, benefici e opportunità”, promosso dalla filiera lattiero-casearia dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari che, nell’ambito del progetto triennale “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”, intende fornire una serie di approfondimenti, spunti di riflessione e case history sui benefici del latte e derivati.
Oltre all’intervento dell’olimpionico Razzoli, il corso ha visto la partecipazione di Giovanni Guarneri, del settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, della giornalista Elisabetta Esposito, della responsabile marketing e comunicazione del Consorzio di Tutela Grana Padano Mirella Parmeggiani e della nutrizionista Elisabetta Bernardi. Quest’ultima, in particolare, ha sottolineato i motivi per i quali latte e derivati sono importanti nella dieta dello sportivo, un supporto assolutamente importante per la presenza concentrata di preziosi nutrienti che contribuiscono alla salute delle ossa, al recupero muscolare, all’aumento della massa muscolare, alla riduzione della massa corporea, al recupero di energia e alla reidratazione.
Mirella Parmeggiani, responsabile marketing e comunicazione del Consorzio di Tutela Grana Padano, ha sottolineato come il Grana Padano Dop, “oltre ad essere un’esplosione di gusto, sia un concentrato di nutrienti: in ogni 100 grammi di prodotto ci sono infatti 33 grammi di proteine, 10 tipi di minerali e 11 vitamine diverse”.
La giornalista de La Gazzetta dello Sport Elisabetta Esposito ha smontato diverse fake news, contrarie alle evidenze scientifiche, che girano intorno a latte e derivati, dal falso mito che i latticini fanno ingrassare (al contrario, un bicchiere di latte parzialmente scremato da 200 ml fornisce meno del 5% delle calorie e dei grassi di una dieta standard da 2000 kcal) a quello che provocano l’aumento del colesterolo (di contro la ricerca scientifica non supporta la tesi che l’assunzione di latticini abbia un effetto negativo sul colesterolo o su altri indicatori di malattie cardiovascolari).
Ma latte e derivati, forti di 18 miliardi di fatturato e una bilancia commerciale positiva per un miliardo di euro, sono anche una voce importante dell’ economia nazionale – ha ricordato Giovanni Guarneri del settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – e le cooperative ne sono i big player con 700 imprese, 17.000 allevatori, 15.000 addetti e una quota di fatturato del 45% nel settore.
E sulle tendenze di diete senza grassi o senza zuccheri e magari senza lattosio, la nutrizionista Bernardi ha osservato a Gustoh24: “Attenzione, il lattosio serve a far assorbire meglio il calcio, quindi eliminarlo, a meno di avere una grave intolleranza, è una stupidaggine”. “Un’altra proprietà del lattosio – ha aggiunto la dottoressa Bernardi – è ricostituire più velocemente le riserve di glicogeno nel fegato. Quindi non vale la pena eliminarlo, anche perché un cappuccino se lo possono bere anche gli intolleranti!”.