Lo ha detto il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali all’Assemblea nazionale della Consulta dei Distretti del cibo
Si è svolta in Toscana nella prestigiosa sede dell’Accademia dei Georgofili a Firenze, la prima Assemblea nazionale dei soci della Consulta dei Distretti del cibo.
Un’occasione di dibattito, riflessioni e proposte attorno al tema “Il ruolo dei distretti del cibo nella programmazione e progettazione dello sviluppo territoriale paesaggistico, integrato, sostenibile e inclusivo previsti dal PSN – PAC e nel PNRR”.
Particolarmente interessante, con proposte concrete, l’intervento del sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.
Il sottosegretario al Mipaaf Centinaio: “Dopo l’estate convoco un tavolo di lavoro coinvolgendo se necessario anche altri ministeri”
“È necessario lavorare tutti insieme per portare a casa il maggior numero di risultati. È un momento storico difficile, ma proprio ora il nostro paese deve dimostrare cosa è in grado di fare e di offrire. La forza dell’agroalimentare e dei territori italiani sta nella loro unione”. Ha affermato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, senatore Gian Marco Centinaio (nella foto in alto con lo chef Alessandro Circiello, portavoce della FIC) che ha aggiunto: “Quando parliamo di patrimonio Unesco, di distretti del cibo, di consorzi, di paesaggio, parliamo di ciò che è la nostra forza quando usciamo dai confini nazionali”.
“Dopo l’estate – ha continuato Centinaio – mi impegno a convocare un tavolo di lavoro coinvolgendo se necessario anche altri ministeri. L’obiettivo è che produttori e territori abbiano la forza di promuoversi e affrontare nuovi mercati. Dietro a ogni prodotto c’è una storia da raccontare”.
“Anche le aree interne e le zone rurali – ha sottolineato Centinaio – che fino a pochi anni fa erano fuori dai cataloghi dei tour operator sono in grado ora di dimostrare di essere delle eccellenze grazie alle loro unicità a livello mondiale. Il vero lusso oggi non è più andare in un hotel 5 stelle, ma vivere delle esperienze che altri non hanno fatto, facendo conoscere quello che abbiamo, da Nord a Sud, anche ai turisti stranieri. Senza mai dare per scontato ciò che dal Brennero a Lampedusa abbiamo di unico al mondo in termini di prodotti e paesaggi”.