De Castro relatore per il Parlamento Ue sulle nuove regole per Dop e Igp

Bruxelles, 31 marzo 2022Paolo De Castro sarà il relatore dell’Europarlamento sulle nuove regole per Dop e Igp, che la Commissione europea presenterà ufficialmente oggi giovedì, 31 marzo.

Lo annuncia lo stesso eurodeputato del Pd in una nota, indicando come obiettivo la salvaguardia e il rafforzamento del sistema degli alimenti a indicazione geografica, “una delle storie di maggior successo dell’Unione”.

Ecco la nota integrale di De Castro relatore dell’europarlamento

Condividiamo pienamente l’obiettivo della Commissione di rafforzare la protezione e ampliare la diffusione di questi prodotti di altissima qualità, invidiati in tutto il mondo: basti pensare che la Dop economy vale 75 miliardi di euro a livello europeo, e 17 miliardi a livello italiano, di cui quasi 10 miliardi vengono esportati sui mercati esteri. Al contrario – prosegue De Castro – siamo preoccupati da proposte che possano portare a un indebolimento del ruolo dei consorzi, o a una delega della responsabilità di analisi e valutazione dei disciplinari di produzione all’Ufficio europeo dei brevetti, che non possiede quelle competenze prettamente agricole che invece può mettere a disposizione la direzione generale Agricoltura della Commissione“.

Negli ultimi anni – spiega l’europarlamentare PD – le Ig hanno rappresentato anche uno straordinario strumento politico per l’Unione: basti pensare all’Halloumi cipriota, simbolo di una rinnovata stagione di dialogo con la comunità turco-cipriota, o al prosciutto d’Istria, la prima Dop transfrontaliera europea, che ha posto fine ad anni di controversie tra i produttori sloveni e croati“.

Un patrimonio economico e politico, oltre che culturale e sociale, per il quale siamo pronti a metterci al lavoro fin da subito, in collaborazione con tutti i consorzi di tutela e produttori europei, con l’imperativo – conclude il neo-nominato relatore dell’europarlamento – di salvaguardare un sistema senza eguali nel mondo, e rafforzarlo ulteriormente affinché casi come quello del Prosek croato non possano più ripetersi”.

La posizione della Commissione Eu

La Commissione invita i Consorzi di tutela a inserire pratiche sostenibili nei disciplinari di produzione, ma secondo criteri definiti da Bruxelles

La Commissione europea vuole delegare parte del processo di autorizzazione delle Dop e Igp all’Ufficio europeo dei brevetti, contrariamente a quanto chiesto da quindici Paesi, tra cui Italia e Spagna, all’ultimo Consiglio agricoltura Ue.

Emerge dalle bozze della riforma del sistema Dop e Igp, di cui l’agenzia Ansa, che ne ha dato notizia, ha preso visione.

La presentazione del regolamento è attesa il 31 marzo.

Il NO dell’Italia e di altri 14 Stati

L’Italia, insieme ad altri quattordici Stati (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna) hanno detto esplicitamente no a qualsiasi modifica del processo di autorizzazione, che oggi passa dallo Stato membro e dalla Direzione generale agricoltura della Commissione. Nelle bozze viste dall’Ansa, l’Esecutivo Ue propone invece di affidare l’assistenza tecnica, definizione i cui limiti saranno decisi da un atto delegato della stessa Commissione, all’Ufficio europeo dei brevetti (Euipo).

Tra le proposte della Commissione c’è anche una definizione di “evocazione” di denominazione protetta, che limita l’accezione ampia del termine data fino a oggi dalla Corte di Giustizia Ue. Fino a oggi sono stati i tribunali a decidere in merito, caso per caso. Per esempio, la Corte Ue in passato ha giudicato un’evocazione fraudolenta di un nome protetto anche per prodotti diversi, come una catena dei ristoranti e il fatto che essa potesse confondere il consumatore veniva deciso dai giudici nazionali. La Commissione, invece, propone una definizione una volta per tutte.

Prevista anche l’inclusione di rappresentanti di consumatori e vendita al dettaglio nei consorzi, e maggiore chiarezza sulla tutela di prodotti Dop e Igp utilizzati come ingredienti.

La Commissione invita i Consorzi di tutela a inserire pratiche sostenibili nei disciplinari di produzione, ma secondo criteri definiti da Bruxelles.

Dop-Igp, Italia e 14 Paesi Ue contro valutazioni esterne

“La competenza deve restare alla Commissione europea”

La valutazione di un prodotto Dop o Igp deve essere riservata alla Commissione europea e non essere esternalizzata ad altre Agenzie o Uffici dell’Ue. E’ la presa di posizione, contenuta in un documento che è stato presentato il 21 marzo dal Consiglio agricoltura Ue, di Spagna, Italia e altri 13 Paesi europei. (leggere su Gustoh24).

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