La nuova impresa creata da Intesa Sanpaolo e Fondazione Banca del Monte di Lombardia si propone di valorizzare le importanti risorse agroalimentari e turistiche del territorio
Valorizzare l’Oltrepò Pavese, e in particolar modo quel settore vitivinicolo che è una significativa forza economica e di richiamo turistico del territorio. E’ questo l’intento che ha portato Intesa Sanpaolo e Fondazione Banca del Monte di Lombardia a creare la società “Colline e Oltre spa”.
La partnership tra le due istituzioni si propone di realizzare “interventi congiunti per il rilancio e la qualificazione del settore vitivinicolo e per la valorizzazione in generale del territorio dell’Oltrepò Pavese”. Ne dà notizia un comunicato di Intesa Sanpaolo, sottolineando che la newco si propone come principali obiettivi: “la collaborazione tra gli operatori della filiera eno-gastronomica e turistica, l’attrazione di nuovi investitori, sia nazionali che internazionali, l’erogazione di servizi a valore aggiunto a favore del territorio, l’affermazione di un marchio a brand unitario per la promozione coordinata del mondo enogastronomico turistico, la collaborazione con la Pubblica Amministrazione attraverso un piano condiviso e la creazione di partnership qualificate”.
Il Consiglio di amministrazione della società – partecipata al 51% da Intesa Sanpaolo e al 49% da Fondazione Banca del Monte di Lombardia – è presieduto da Massimo Grasselli, dirigente di grande esperienza nel mondo del private equity e della consulenza, ed è composto da Renzo Simonato, manager di Intesa Sanpaolo, Aldo Poli, former president di Fondazione Banca del Monte di Lombardia e dal direttore generale Matteo Casagrande Paladini, manager di Intesa Sanpaolo. E’ previsto anche un Comitato Industriale consultivo e propositivo composto da esperti nel settore turistico e vitivinicolo e rappresentativi del territorio dell’Oltrepò Pavese: Giovanni Merlino, commissario straordinario della Camera di Commercio di Pavia e presidente provinciale di Federalberghi; Francesca Seralvo, imprenditrice vitivinicola della tenuta Mazzolino; Ottavia Giorgi Vimercati di Vistarino, imprenditrice vitivinicola dell’omonima cantina; Cristina Cerri Comi, imprenditrice vitivinicola della cantina Travaglino; Mario Meazza, manager e consulente di grande esperienza; Francesco Mascaro, specialista desk
Hospitality di Intesa Sanpaolo.
A Pavia ha tra l’altro sede la Direzione Agribusiness del Gruppo Intesa Sanpaolo, specificamente dedicata all’agricoltura, per cogliere le enormi potenzialità di uno dei settori produttivi più importanti del Paese. La Direzione e la nuova società – sottolinea ancora il comunicato -”lavoreranno in sinergia per amplificare interventi e iniziative dedicate”.
“E’ un’importante che deriva dal Protocollo a suo tempo stipulato tra la Fondazione e Intesa Sanpaolo – ha sottolineato Mario Cera, presidente Fondazione Banca del Monte di Lombardia – Ci auguriamo che il territorio, non solo oltrepadano ma della intera provincia di Pavia, apprezzi l’impegno delle due istituzioni e soprattutto che una risorsa come l’Oltrepò, finora trascurata, possa vedere un rilancio dei propri prodotti e degli splendidi paesaggi a livello nazionale”.
L’agroalimentare è già una realtà importante a Pavia e nell’Oltrepò pavese, ma – come sottolinea la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – può ulteriormente crescere, anche giovandosi delle risorse messe in campo dal Pnrr.
Con 3,9 miliardi di euro, la Lombardia è la prima regione italiana per valore aggiunto in agricoltura (11% sul totale italiano) e Pavia è la quinta provincia lombarda in termini di valore aggiunto (339 milioni di euro nel 2018), sesta per occupazione (5.700 occupati).
Circa il 35% delle superficie totale è destinata alla coltivazione di riso (78.200 ettari), con una produzione di 5,3 milioni di quintali (prima provincia in Italia, seguono Vercelli con 4,8 e Novara con 2,3). All’uva da vino sono destinati circa 13mila ettari, con una produzione di oltre 1 milione di quintali di uve destinate a vini DOP e IGP.
L’evoluzione delle superfici vitate nell’ultimo decennio è stata in linea con la media italiana – sottolinea la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – ma è ampio il potenziale inespresso del territorio pavese sui mercati esteri. Nella categoria Vini, la provincia di Pavia conta 12 prodotti DOP/IGP, con un giro d’affari che nel 2018 ha raggiunto i 160 milioni di euro. La vocazione vitivinicola della provincia trova espressione in maniera particolare nel territorio dell’Oltrepò pavese: i 75 comuni che lo compongono danno occupazione a oltre il 95% degli addetti del settore bevande di tutta la provincia; le aziende attive nel territorio sono quasi il 70% del totale provinciale.