È stata un’edizione dai grandi numeri quella di Vinitaly 2022 con il record storico di buyer stranieri. Su 88mila operatori del settore arrivati in fiera nei quattro giorni di apertura, il 28% proveniva dall’estero: 25mila buyer di 139 Paesi diversi.
“Segnare il record di incidenza di buyer esteri in un anno così difficile sul piano congiunturale e geopolitico è tutt’altro che banale ed evidenzia tutta la determinazione di Veronafiere nel perseguire i propri obiettivi”, commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.
Dopo due anni difficili, quest’anno la ripresa c’è stata, ma con una fortissima contrazione degli arrivi da Cina e Giappone, legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali, oltre ovviamente ai buyer russi. Un contingente che pesa complessivamente per circa 5mila mancati arrivi, ma che non ha impedito la rimodulazione dell’assetto partecipativo di una manifestazione che in chiave nazionale ha anche rilanciato le presenze del Centro-Sud in rialzo con quelle del Nord. Un Vinitaly che segna il solco più profondo degli ultimi anni di una manifestazione sempre più orientata al business, con i “wine lover” nella città medievale, palcoscenico naturale di “Vinitaly and the City”.
Il commento del sottosegretario al Mipaaf Gian Marco Centinaio
“In questi giorni ricchi di appuntamenti e incontri – dice il sottosegretario con delega al settore vitivinicolo Gian Marco Centinaio (nella foto) – abbiamo ribadito che per noi il vino è identità, fa parte del nostro stile di vita e in Italia viene consumato in modo responsabile, anche dai giovani, a differenza dei loro coetanei di tanti altri paesi. Il successo della 54esima edizione di Vinitaly è la nostra risposta a quanti hanno provato o proveranno a mettere etichette o bollini su uno dei nostri migliori ambasciatori nel mondo e su un prodotto che caratterizza i nostri territori. Il vino è parte della Dieta mediterranea patrimonio Unesco, e nelle giuste dosi non fa male alla salute, al contrario. A Verona è stata protagonista anche la sostenibilità, per la quale l’Italia è all’avanguardia e che vogliamo non sia solo ambientale ma anche economica e sociale”.
Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, “il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà”. Guardiamo ora al 2023 – ha aggiunto Danese – con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di esseretornato a Verona dopo 3 anni“.
Vinitaly, il ministro Patuanelli “E’ l’edizione della ripresa”
“E’ l’edizione della ripresa, che segue un 2021 incredibile con 7,1 miliardi di esportazioni. L’export agroalimentare ha fatto tutti i record, è una filiera forte, che funziona”. Lo ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, in occasione dell’apertura della 54esima edizione di Vinitaly, a Veronafiere. (Continua con altre su Gustoh24).