Le proposte dei 5 Stelle e del Pd
Movimento dei 5 Stelle
Il programma elettorale 2022 del Movimento 5 Stelle (leggi qui) si ‘apre’ con alcuni provvedimenti che mirano ad alleviare la pressione fiscale su aziende e cittadini, quali: la cancellazione dell’Irap; il taglio al cuneo fiscale per imprese e lavoratori; una cessione crediti fiscali strutturale; la maxirateazione delle cartelle esattoriali.
Tra le proposte, anche interventi sui welfare dei lavoratori: salario minimo di nove euro l’ora, stabilizzazione di ‘Decontribuzione Sud’ per creare posti di lavoro nel Mezzogiorno, rafforzamento del Reddito di cittadinanza, parità salariale tra uomini e donne. Da segnalare l’intenzione di sperimentare “una riduzione dell’orario di lavoro soprattutto nei settori a più alta intensità tecnologica. Le imprese che aderiscono al programma ottengono esoneri, crediti di imposta e incentivi aziendali per l’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche e nuovi macchinari”.
Sul fronte agricolo, l’intenzione è incrementare gli investimenti nel settore idrico per ridurre la dispersione idrica nelle reti, completare gli invasi d’acqua, implementare l’utilizzo delle risorse idriche sotterranee e garantire la depurazione degli scarichi fognari e industriali.
Passando allo specifico dell’alimentare, il programma dice no al sistema di etichettatura nutriscore e sì alla promozione del meccanismo alternativo, il nutrinform battery. Un accenno va anche alla valorizzazione dei prodotti Dop e Igp e all’incentivazione della filiera corta.
Diversi gli interventi dedicati alle nuove tecnologie. Con l’intenzione di definire un piano industriale basato sulle tecnologie “strategiche per il futuro” come manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech.
Si parla anche di potenziamento e stabilizzazione decennale di Transizione 4.0, estendendo al piano la cessione dei crediti d’imposta sul modello del Superbonus. Ma anche di rafforzamento e stabilizzazione del Fondo centrale di garanzia per garantire liquidità alle Pmi con garanzie statali dall’80 al 100%; e del Fondo salvaguardia imprese che consente allo stato di entrare nel capitale di aziende in crisi per un tetto massimo di 10 mln di euro.
Sul fronte della transizione energetica, il programma parla della creazione di un nuovo superbonus energia imprese per investimenti a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili.
Le proposte del PD (coalizione centrosinistra)
Il programma elettorale 2022 del Partito Democratico (leggi qui) – che forma la coalizione di centro-sinistra insieme a Sinistra Italiana, +Europa, Alleanza Verdi e Impegno Civico – ruota attorno ai ‘Tre pilastri del piano Italia 2027’: Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale; Lavoro, conoscenza e giustizia sociale; Diritti e cittadinanza.
Tra le misure previste c’è “una riforma fiscale verde che promuova gli investimenti delle imprese e delle famiglie a difesa del pianeta e del clima e renda economicamente vantaggioso accelerare la transizione ambientale, attraverso la revisione e la stabilizzazione degli incentivi per la rigenerazione energetica e sismica degli edifici e l’estensione del Piano Transizione 4.0 agli investimenti green delle imprese”, ma anche “l’introduzione di una premialità fiscale per le imprese a elevato rating Esg (ambientale, sociale e di governance)”.
Il passaggio più strettamente collegato all’alimentare è quello relativo ai sistemi di etichettatura: “Vogliamo accelerare tutti i processi di etichettatura digitale dei prodotti che eliminino le distorsioni e le inefficienze dei vecchi sistemi di etichette (come nel caso del nutriscore) e forniscano al consumatore informazioni utili e trasparenti circa l’origine dei prodotti e il loro tracciamento, l’impatto ambientale della produzione e del trasporto”.
Per combattere la povertà alimentare, il programma punta invece non solo a “rendere universale e gratuito l’accesso alle mense scolastiche, ma anche introducendo una forma di reddito alimentare, tramite un sistema digitale che permetta alle persone indigenti di iscriversi e ricevere mensilmente un determinato numero di pacchi alimentari, attraverso il recupero di cibo, che rischia di essere sprecato, dalla distribuzione e la sua successiva erogazione in centri di distribuzione messi a disposizione dai Comuni”.
Si parla poi di un rafforzamento degli strumenti di politica industriale regionale (Credito di imposta per investimenti, incentivi potenziati per R&S, Fondo ‘Cresci al Sud’, ecc) con l’aspirazione di costruire, nel Mezzogiorno, “poli di formazione su rinnovabili e transizione verde, veri e propri hub internazionali, capaci di attrarre competenze e investimenti, di offrire concrete prospettive lavorative”.
Per quanto riguarda la parte agricola, si parla di interventi per la difesa dell’uso del suolo agricolo, “con un Piano nazionale per l’acqua, la siccità e il dissesto idrogeologico che metta al centro la costruzione e dislocazione strategica territoriale di nuovi invasi e investimenti volti a ridurre della dispersione idrica”. E continua: “Vogliamo supportare l’ammodernamento, l’innovazione tecnologia, l’evoluzione green, la trasparenza, nelle imprese e nel lavoro affinché l’agricoltura diventi il miglior motore per la transizione ecologica. Con un fondo di rotazione di 500 milioni possiamo avviare il sostegno a 2500 progetti di impresa agricola verde”.
Fonte: Alimentando