Nel progetto integrato pubblico-privato di rilancio di Tuscia e Maremma laziale, spicca l’area archeologica di Tarquinia e l’enogastronomia locale da gustare in riva al mare o tra i filari
Rilanciare la promozione turistica del Lazio, in particolare dell’Etruria meridionale, dopo la frenata causata dalla pandemia, attraverso una proposta di qualità che mette in rete 12 Comuni e 31 soggetti privati. Con questo obiettivo è nata l’associazione DMO (Destination Management Organization) ETRUSKEY che si riconosce, come sottolinea la presidente Letizia Casuccio, “nell’eredità culturale degli Etruschi, fatta di ingegno, accoglienza e ospitalità”.
La nuova associazione vanta un territorio di 1.300 Km di estensione con 191.000 abitanti e un sito Unesco che comprende le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia, oltre al porto internazionale di Civitavecchia. Un territorio ricco di storia e bellezza, ma anche testimonianza di un prezioso patrimonio eno-gastronomico, fatto di ingredienti autentici e genuini. Dall’olio, al vino, fino ai cereali: sulle coste dell’Etruria medionale approdavano i sapori del mondo.
Tra le proposte principali della Dmo Etruiskey c’è dunque la scoperta delle eccellenze del cibo e del vino del territorio, all’ombra dei resti del tempio etrusco – il più grande tra quelli conosciuti – posto sul Pian di Civita e denominato “L’Ara della Regina”. L’archeologia cattura il turista anche con la necropoli etrusca di Monterozzi e le tante meraviglie raccolte a palazzo Vitelleschi – edificio del XV secolo che per la sua bellezza merita da solo una visita -, sede del Museo archeologico nazionale di Tarquinia con tre piani di tesori artistici tutti da ammirare, guidati nel racconto e nella scoperta degli usi e costumi della civiltà etrusca dalla accattivante narrazione di Artemide Guide. Dmo Etruskey ha proposto, in occasione di un press tour organizzato a Tarquinia, uno dei 12 comuni rappresentati nel progetto turistico (gli altri sono Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto Di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tolfa, ndr), alcune ‘chicche’ del territorio dedicate al turismo slow che si vuole concedere un riposante soggiorno in riva al mare, piuttosto che degustare un buon calice di vino e un gustoso piatto locale tra il filari nella Maremma laziale.
Il Torre del Sole Hotel & Resort è per esempio la destinazione ideale per coppie e famiglie che vogliono godersi il mare a due passi e rilassarsi nel giardino di 2 ettari con 50 palme attrezzato con ombrelloni, assaggiando le specialità gastronomiche locali nell’ottimo ristorante interno. Ma l’albergo ha anche trovato il modo di allungare la stagione di apertura attraverso l’organizzazione di matrimoni in giardino o sulla spiaggia che sono richiestissimi dai croceristi che approdano nella vicina Civitavecchia.
Per gli enoappassionati, da non perdere una visita all’azienda vini Etruscaia, un angolo di paradiso, con vigna 600 metri di distanza dal mare circondata dal verde e baciata dal sole. Le microvinificazioni selettive eseguite nel tempo hanno consentito l’individuazione di vini rossi quali il Syrah in purezza e il blend a base di Sangiovese e Merlot che oggi l’azienda guidata da Stefano Cardoni commercializza con grandi riscontri. Con l’arrivo di Mourad Ouada, enologo di fama internazionale, Etruscaia ha avviato la conversione al biologico, certificato nel 2018, e fatto una scelta definitiva delle tipologie di vino da commercializzare in bottiglia. Etruscaia offre ai visitatori anche la possibilità di pranzi e cerimonie, gustando le eccellenze del territorio, a cominciare “dalle verdure di stagione raccolte nel nostro orto – sottolinea Cardoni -, per proseguire con la carne e il pesce forniti da partner locali. I nostri pasti sono all’insegna della convivialita’ e del ritorno alle cose semplici che la natura ci offre, mantenendo un occhio alla modernita’.