Il governo italiano, le associazioni di categoria, Federalimentare, diversi settori dell’industria alimentare e della Gdo, con Conad in prima fila (leggere QUI), sono da tempo schierati contro il modello francese di etichetta a semaforo, nota con il nome di Nutri-Score e propongono come alternativa il NutrInform Battery.

Ora alla luce dei rischi a cui viene esposta la filiera produttiva dell’agroalimentare made in Italy con l’etichettatura prevista nel “Nutriscore” (e nel “Cancer plan”), le iniziative in questi giorni si moltiplicano.

Farnesina, martedì 15 febbraio 2022

Il 15 febbraio, dalle ore 10,30, si terrà presso la Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina un evento di presentazione dello schema di etichettatura nutrizionale “Nutrinform Battery”, proposto dall’Italia nel quadro del negoziato sull’armonizzazione del sistema di etichettatura a livello UE.

L’evento, organizzato dalla Farnesina in collaborazione con Federalimentare, riunirà rappresentanti della diplomazia, della politica, delle istituzioni, del settore industriale e del mondo accademico. Parteciperanno il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Segretario Generale della Farnesina, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, e il Presidente di Federalimentare, Ivan Vacondio. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, interverrà da remoto. Chiuderà l’evento il Sottosegretario di Stato Vincenzo Amendola.

Da ricordare che il Nutrinform Battery è lo schema di etichettatura che l’Italia sostiene, nell’ambito del negoziato UE, in alternativa alla modalità semaforo (Nutriscore)Nutrinform è un sistema non discriminatorio, basato su dati oggettivi, non manipolabili e intesi a misurare il valore nutrizionale della dieta complessiva piuttosto che di diverse categorie di alimenti. Per questo si tratta di uno strumento importante per favorire scelte più consapevoli da parte dei consumatori e comportamenti più responsabili da parte dei produttori, nel rispetto delle specificità della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO, e delle diete tradizionali.

L’evento sarà realizzato in modalità ibrida. Sarà possibile seguire la diretta streaming sul canale YouTube della Farnesina nelle tre lingue di lavoro (italiano, inglese e francese) ai seguenti link:

ITA: https://youtu.be/6IB4vVDzT_E

ENG: https://youtu.be/0TbxXZpOpp4

FRA: https://youtu.be/GCfvmu6LLsg

Lettera aperta ai parlamentari europei

Cancer Plan e Nutriscore: le condivisibili battaglie contro il cancro e gli abusi di alcool non possono mettere in crisi le qualità dell’agroalimentare “made in Italy”

La Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori prende una decisa posizione, sottoscrivendo una lettera aperta, insieme alle altre associazioni nazionali firmatarie del “Patto di Spello” – Città del Vino, Città dell’Olio, Movimento Turismo del Vino, Movimento Turismo dell’Olio e Unione Italiana Vini – rivolta ai Parlamentari Europei, in previsione del voto in seduta plenaria sul Cancer Plan previsto per il prossimo 15 febbraio.

Di seguito la lettera aperta. 
Egregi Onorevoli,
gli aderenti al “Patto di Spello” esprimono la loro forte preoccupazione per alcuni dei contenuti espressi dalla relazione “Beating Cancer Plan”, e dalla proposta di adozione del cosiddetto “Nutriscore” che prevede l’apposizione sulle etichette dei prodotti agroalimentari, di bollini colorati che dovrebbero indicare al consumatore il grado di pericolosità di un prodotto, con l’ulteriore proposta di inserire il “bollino nero” sulle etichette del vino. Un sistema di classificazione che penalizzerebbe non solo il vino, ma anche produzioni di eccellenza come l’olio extra vergine di oliva solo perché contiene grassi, quando sono noti studi e ricerche che ne rilevano molteplici aspetti salutistici.

Per quanto riguarda il Beating Cancer Plan, la cui relazione è stata approvata nelle scorse settimane dalla Commissione straordinaria contro il cancro (Be.Ca) del Parlamento Europeo, i firmatari della presente lettera aperta sottolineano che dalla relazione non traspare con sufficiente chiarezza la netta distinzione tra consumo moderato e consapevole di alcuni prodotti quali, ad esempio il vino, rispetto all’assunto che “non esiste un livello sicuro di consumo di alcol” e che pertanto le bevande che ne contengono una qualunque quantità, sono pericolose per la salute umana.

Il piano europeo contro il cancro, iniziativa alla quale attribuiamo una forte valenza sociale e che nei suoi principi generali non può che essere condivisa, se verrà applicato così come previsto, penalizzerà fortemente, insieme al mondo del vino, anche altri prodotti tipici italiani e persino la possibilità di fare promozione enoturistica, settore questo che, sulla scorta di dati e ricerche anche recenti, sta assumendo un ruolo sempre più importante nello sviluppo – per altro di natura ampiamente sostenibile – dei territori rurali.
Tra le misure previste per la lotta all’alcol, oltre alle etichette con alert “sanitari”, è previsto persino il divieto di poter fare pubblicità e di sponsorizzazione ad eventi sportivi da parte di aziende produttrici di prodotti alcolici, oltre ad un aumento della tassazione e la revisione della politica di promozione, correlata a un sistema di punteggi. In pratica, chi produce vino potrà avere meno risorse per la promozione perché nel vino c’è l’alcol. Le proposte presentate all’interno del piano vedono comparare il rischio di insorgenza di tumori dovuti al fumo con i rischi derivati dal consumo di vino, senza distinguere tra l’abuso e il bere moderato e consapevole, con il possibile esito di colpire pesantemente un settore che solo in Italia conta su 1,3 milioni di addetti, miliardi di fatturato, e una supremazia mondiale delle esportazioni in termini di volume, oltre che una riconosciuta qualità che rappresenta la migliore immagine del nostro Paese nel mondo.
Ciò che sorprende è che non venga fatta alcuna distinzione tra l’abuso ed il consumo moderato di alcol, due approcci culturalmente ben differenti, e non si consideri – come affermato da decine di studi scientifici – che un calice di vino a pasto (tanto più se vino rosso) riduce il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari grazie ai polifenoli e al resveratrolo.

Il vino è un settore fiore all’occhiello del Made in Italy, la cui dinamicità sta producendo ricadute positive nelle economie dei nostri territori che la presa di posizione della Commissione straordinaria rischia di compromettere in quanto capace di trasmettere un messaggio non corretto rispetto al tema del consumo di alcol, non facendo distinzione – ad esempio – tra il vino e superalcolici, tra abuso e bere moderato e consapevole.
La Commissione Ue ha pubblicato, inoltre, il documento per l’accesso ai fondi di promozione dei prodotti agricoli per un budget di oltre 176 milioni di euro, inserendo tra i criteri di accesso alle risorse l’allineamento al piano comunitario di lotta al cancroL’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel piano d’azione di lotta contro l’alcol, prevede misure analoghe, con l’obiettivo di ridurre del 20% il consumo di alcol entro il 2030. A tutto questo si aggiunge il Piano di lavoro 2022 sulla promozione in agricoltura, approvato dalla Commissione Ue, e che attribuisce punteggi ai progetti in base alle indicazioni del piano anticancro. Alla luce di queste novità, se nel frattempo non saranno apportate modifiche, i produttori di vino (ma anche di salumi, carni rosse, etc.) si vedranno decurtare il punteggio di ammissione alle graduatorie dei bandi di promozione in ambito comunitario.
 
Il timore è che questo insieme di norme possa provocare un effetto negativo a valanga per il Made in Italy e per la promozione dei territori e del turismo enogastronomico.
Tenuto conto di queste riflessioni lanciamo un appello i tutti i Parlamentari europei italiani di farsi promotori delle istanze dei nostri territori affinché le politiche di prevenzione contro il cancro e per la tutela della salute dei cittadini non si trasformino in battaglie ideologiche contro le produzioni tipiche italiane. 
Sono a rischio tanti posti di lavoro in un settore che vale, secondo l’Osservatorio sul Turismo del Vino, oltre 2,5 miliardi di euro di fatturato (dato pre-pandemia); se consideriamo i danni provocati dal virus al settore turistico, ecco che questi provvedimenti potrebbero penalizzare ancora di più i nostri territori dove le produzioni tipiche non sono certo “attentati alla salute pubblica”, ma espressioni di una cultura e di una economia secolari. 
Pertanto, ci auspichiamo, che vengano rivisti i criteri ed i parametri in base ai quali è stata redatta questa relazione, ricordando che da più fronti è stato chiesto che venga considerato il parere della comunità scientifica che già in precedenza aveva duramente criticato la tesi, oggetto della relazione Beca, secondo cui non esisterebbe un livello sicuro di consumo di alcol definendola la lacunosa e difettosa. 
Appare, infine, evidente la contraddizione che vede l’Europa finanziare la promozione e la conoscenza del vino italiano attraverso le attività finanziate tramite l’OCM vino, per poi “demonizzarlo” mettendo un “bollino nero” sulle etichette. Ogni programma di educazione al bere moderato e consapevole troverà piena accoglienza ma non certo una generica e frustrante classificazione del vino come “pericolo pubblico”.  
Analogo appello lo rivolgiamo al Ministro per le Politiche Agricole, affinché il Governo italiano faccia sentire la propria voce su questo argomento a difesa del Made in Italy enogastronomico, del suo valore sociale, economico, culturale che, tra l’altro, il mondo ci invidia.
I firmatari: ANGELO RADICA Presidente Associazione Città del Vino, MICHELE SONNESSA Presidente Associazione Città dell’Olio, NICOLA D’AURIA Presidente Movimento Turismo del Vino, DONATO TAURINO Presidente Movimento Turismo dell’Olio, PAOLO MORBIDONI Presidente Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori e SEBASTIANO DE CORATO Unione Italiana Vini

La storia e le iniziative per il “NutrInform Battery”

Novembre 2020

Arriva la buona novella: firmato il decreto che introduce il nuovo logo nutrizionale “a batteria” denominato “NutrInform Battery”, un’alternativa al Nutriscore (francese).

Il NutrInform è la nostra alternativa al Nutriscore (ed anche ai semafori inglesi), ma è di gran lunga migliore. L’annuncio è della ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova, che afferma: “finalmente possiamo presentare il logo nutrizionale facoltativo italiano, il Nutrinform, prende in considerazione il fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive, in modo da favorire una scelta consapevole da parte dei consumatori per un’alimentazione sana, variata e bilanciata“.

Il NutrInform non dà patenti di buono o cattivo: informa

Informazioni chiare, semplici ma allo stesso tempo complete, che consentono al consumatore di fare scelte pienamente consapevoli per la propria alimentazione.

Il 27 gennaio 2021 è stata notificata alla Commissione Europea la proposta italiana per far entrare in vigore il sistema di etichettatura nazionale nominato Nutrinform Battery, in risposta al tanto criticato Nutriscore, il sistema a semaforo adottato dalla Francia e da alcuni Paesi europei.

Giorgio Calabrese e Alfonso Pecoraro Scanio

Forum Coldiretti: No Nutriscore in difesa delle Dop: #NoFakeFood

Nicola Bertinelli e Alfonso pecoraro Scanio

Dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, dal Prosciutto di Parma al Gorgonzola fino al salame di Varzi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori che sta avanzando in Europa, dal Nutriscore francese a quella a semaforo inglese. (leggere su Gustoh24)

Aprile 2021 Online il sito Nutrinform Battery

A disposizione delle aziende agroalimentari una applicazione per generare le etichette

E’ online il sito web sul NutrInform Battery, il sistema italiano di etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari che il nostro Paese ha proposto alla Commissione europea come valida alternativa al sistema a semaforo. Si tratta di un progetto promosso dai Ministeri dello Sviluppo Economico, Politiche Agricole, Salute e Esteri, e realizzato in collaborazione sinergica con l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio per la Ricerca Economica e Alimentare, i rappresentanti delle associazioni di categoria della filiera agroalimentare e dei consumatori.

Il sito qui.

Etichettiamo la provenienza dei #cibi ma diciamo  NO al Nutriscore

?Informare il #consumatore non condizionarlo

?Una dieta equilibrata si realizza con un giusto mix di prodotti nelle giuste quantità giornaliere NON mettendo un? Diciamo Si alla Dieta Mediterranea