Talk show, masterclass e degustazioni firmate dagli chef della Nazionale Italiana Cuochi e dall’Unione Cuochi Lombardia. Il commento dello chef di Buongiorno Benessere (Rai1) Alessandro Circiello

A Varzi, uno dei Borghi più belli d’Italia, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, è andato in scena il Varzi Festival, sostenuto dal Ministero della Cultura e dall’amministrazione locale, con le partnership di ItaliaFestival, Federazione Italiana Cuochi e Legambiente, per celebrare tradizioni enogastronomiche e musica d’autore. 

Tra proiezioni e dibattiti, concerti di musica sinfonica curati dalla Fondazione Festival Pucciniano e cantautorato d’autore con Max Gazzè e Colapesce Dimartino, la Federcuochi ha programmato talk show, masterclass e degustazioni firmate dagli chef della Nazionale Italiana Cuochi e dall’Unione Cuochi Lombardia. Nella suggestiva cornice del Castello Malaspina di Varzi, snodo dell’antica Via del Sole di epoca romana, le attività degli chef FIC hanno coinvolto istituzioni locali, opinion leader e giornalisti di settore, rappresentanti delle associazioni di categoria come Coldiretti-Terranostra e del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi DOP, oltre ai produttori dei vini DOC dell’Oltrepò. La parola d’ordine per chef e produttori è stata rigenerare l’attrattiva di un territorio, facendo leva sul potere strategico delle produzioni di nicchia e su un’offerta ristorativa locale che sappia unire e trasmettere il valore dell’esperienza sensoriale e culturale.

In un’area così ricca di tradizioni culinarie e vitivinicole l’amministrazione ha il dovere di tutelarle e comunicarle efficacemente – sottolinea il primo cittadino di Varzi Giovanni Palli, che è anche Presidente della Provincia Pavese –, cibo e vino sono a Varzi e in tutto l’Oltrepò opportunità sostenibili di sviluppo economico, ma anche identità distintiva di territori che sempre di più diventano destinazione di riferimento di un turismo e sistema di accoglienza lontano dai modelli di consumo del turismo di massa”.

Lo chef della FIC Alessandro Circiello in una trasmissione televisiva

Il Salame di Varzi DOP, prodotto principe del territorio – ha spiegato lo chef di Buongiorno Benessere (Rai1) Alessandro Circiello – è tra i più grandi salami italiani, una produzione di nicchia limitata ad un’area ben definita. Il suo disciplinare prevede minori percentuali di grassi rispetto ad altri salami e le diverse stagionature gli conferiscono note aromatiche inconfondibili. In abbinamento ai grandi vini dell’Oltrepò è un vero protagonista del territorio e per molti versi l’emblema stesso del Borgo di Varzi”.

I cuochi hanno il compito di assecondare l’esplorazione e la scoperta dei nostri territori – ha ribadito il Segretario Generale della Federazione Italiana Cuochi Salvatore Brunoperché in essi batte il cuore pulsante della tradizione enogastronomica italiana. Ogni volta che cerchiamo di spiegare a operatori o turisti stranieri la vera identità della cucina italiana non possiamo non citare lo sterminato patrimonio di prodotti e cucine territoriali o regionali e per comprenderle bisogna viverle ed esplorarle”.