Un momento della manifestazione a Napoli in difesa dell'acqua pubblica e contro gli obiettivi del Pnrr che, secondo gli organizzatori dell'iniziativa, in combinato con il Ddl Concorrenza penalizzano il servizio idrico, in particolare nel Sud e mirano alla sua definitiva privatizzazione, 20 novembre 2021 ANSA / CIRO FUSCO

…..ed ora anche i frati di Assisi hanno detto NO.

L’Italia candida Firenze, Assisi e Roma ad ospitare il decimo Forum Mondiale dell’acqua. Lo hanno annunciato (come ha scritto Gustoh24) il 29 dicembre 2021 alla Farnesina il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e la Vice Ministra Marina Sereni col sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella.

Dopo un appello di Emilio Molinari (che pubblichiamo integralmente qui sotto) e la sua lettera aperta al Papa (“Scacci i mercanti dal tempio!”) hanno ottenuto un primo risultato: il Custode generale del Sacro convento di San Francesco in Assisi, Marco Moroni, ha scritto una lettera a Endro Martini, presidente del comitato promotore della candidatura italiana al World Water Forum 2024, chiedendogli di togliereil logo, le firme e ogni menzione del Sacro convento, della Basilica di San Francesco in Assisi e della comunità dei Frati minori conventuali” da ogni “materiale informativo e promozionale, elettronico e cartaceo, della candidatura italiana al Forum mondiale dell ’Acqua”.

Tutto è iniziato con l’intervento di Molinari, ex senatore e leader storico del movimento per l’acqua pubblica. Il ministero degli Esteri ha lanciato la candidatura dell’Italia a ospitare, nel 2024, la decima edizione del Forum Mondiale dell ’Acqua”, scriveva Molinari. “Attenzione. Non è un Forum indetto dall’Onu o da qualche altro organismo sovranazionale: è un’iniziativa del Consiglio Mondiale dell ’Acqua, che è un organismo privato, privatissimo, con sede a Marsiglia, in Francia. È una lobby di aziende multinazionali dell’acqua, sostenuta da imprese come Veolia e Suez Lyonnes des eaux”.

Sono le stesse aziende che vogliono privatizzare l’acqua, contro i movimenti che si sono sviluppati in tutto il mondo e contro i 26 milioni di persone che hanno votato al referendum per l’acqua pubblica in Italia. Tutt’altra cosa sono i Forum Mondiali Alternativi, organizzati dai movimenti per l’acqua pubblica che si sono dati appuntamento a Ginevra nel 2005, poi a Istanbul, Marsiglia, Brasilia eccetera.

Il Forum del 2024, invece, si annuncia come un grande evento, una specie di Expo dell’acqua che muoverà 10 milioni di persone e tanti, tanti soldi. Si sono già fatti avanti i sindaci di Assisi, Stefania Proietti, e di Firenze, Dario Nardella, candidando le loro città a ospitarlo. E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, lanciando la candidatura italiana, ha definito il Forum “il Rinascimento dell’acqua”: “Incredibile”, ha commentato Molinari, se si pensa che il ministro ha finora ignorato un referendum, quello contro la privatizzazione dell’acqua, e la prima delle cinque stelle del suo movimento”.

Ora il Sacro convento di Assisi si smarca: “Abbiamo il singolare privilegio di custodire un luogo di altissimo richiamo simbolico, per la presenza della tomba e della memoria di san Francesco d’Assisi e anche per le testimonianze di arte che qui nel suo nome sono state realizzate”, ha scritto il Custode generale.

Nella lettera (“che è stata scritta dopo un ampio confronto con le diverse realtà – spiegano i frati -e in piena sintonia con la posizione del Comune di Assisi“) il Custode del Sacro Convento ha anche sottolineato come sia necessario “tener presente che esprimendo tale sostegno, il Sacro Convento, non essendo una pubblica amministrazione, né un’impresa, né una piattaforma a carattere scientifico e non rappresentando tantomeno una corrente politica, si limita, sia dal punto di vista della realizzazione dell’evento che da quello della comunicazione, ad offrire il proprio contributo ideale e valoriale non organizzativo”.

E ancora: “Chiediamo – continua fra Marco Moroni nella missivache si attui un confronto libero e aperto a tutte le istanze della società, ivi comprese quelle che si riconoscono nel Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e negli altri movimenti che nel mondo si battono per le stesse ragioni, e che abbia come obiettivo imprescindibile che l’acqua, in ogni parte del pianeta, sia a disposizione di tutti e non possa essere ritenuta bene privato o privatizzabile, come autorevolmente espresso da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’: “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani” (n. 30). Auspichiamo altresì un accordo globale vincolante sotto l’egida delle Nazioni Unite sull’acqua pubblica“.

Ecco l’intervento di Emilio Molinari, Presidente emerito del Contratto mondiale dell’acqua

Da “Il fatto quotidiano” riprendiamo un articolo di Emilio Molinari che denuncia un’iniziativa delle multinazionali dell’acqua di tenere un Forum mondiale ad Assisi o a Firenze.

Attenzione.

Non è un Forum indetto dall’ Onu o da qualche altro organismo sovranazionale: è un’iniziativa del Consiglio mondiale dell’Acqua, che è un organismo privato, privatissimo, con sede a Marsiglia, in Francia.

È una lobby di aziende multinazionali dell’acqua, sostenuta da imprese come Veolia e Suez Lyonnes des eaux, presieduta da Loïc Fauchon, presidente di Eaux de Marseille, ovvero Veolia.

La gente non ne sa nulla, solo gli attivisti del movimento italiano dell’acqua ne parlano e si attivano. E io cerco solo di spendere le mie poche risorse a sostegno della verità. Il Forum mondiale dell’Acqua è un evento che si ripete ogni tre anni in Paesi diversi del mondo ed è un appuntamento (privato) internazionale a cui i governi di tutto il mondo accorrono, dopo aver gareggiato per ospitarlo.

È uno scandalo.

Caro Papa Francesco,

Emilio Molinari

Si vorrebbe che Assisi ospitasse il prossimo Forum mondiale dell’Acqua. Il Forum mondiale dei privati, delle multinazionali, della quotazione in Borsa di un bene comune fondamentale. La gente non sa, la cultura, i giuristi e gran parte dei media tacciono, i militanti del movimento dell’acqua – quelli che promossero il referendum e ottennero la dichiarazione dell’Onu che l’acqua è un diritto umano –sono soli, senza rappresentanza.

E io mi chiedo: a quale autorità devo rivolgere la mia inquietudine, se non al Papa?

So che rivolgermi a Lei potrebbe a qualcuno apparire temerario, o addirittura ridicolo.

Ma ho 82 anni e so che il mio tempo sta per scadere.

Divento quindi ogni giorno più impaziente e mi dico che posso rischiare anche il ridicolo.

Sono un non credente, sono un ex senatore della Repubblica italiana disincantato e deluso dalla sinistra, sono indignato per le ingiustizie e la disumanità di questo mondo e non me la sento di rivolgermi a Lei chiamandola Sua Santità.

Ma le Sue parole nell’Enciclica Laudato Si’ e il riferimento all’acqua che non può essere oggetto di mercato sono diventati una guida per me e per le Associazioni in cui mi impegno: l’Associazione Costituzione e Beni Comuni e l’Associazione “Laudato si’ ”, che dalla Sua Enciclica prende il nome.

Lei è l’unica autorità a esprimersi in tal senso, l’unica con la statura di poter dire ai governi che a decidere sul destino di questo bene comune vitale devono essere solo legittime istituzioni internazionali come l’Onu: un’organizzazione delle Nazioni Unite sull’acqua potrebbe e dovrebbe promuovere un Forum mondiale, decidere la Nazione e la città ospitanti.

Un Forum che necessariamente dovrà far i conti con le multinazionali dell’acqua, ma che non potrà ignorare il conflitto tra queste e i bisogni dei popoli. Un Forum dove potranno partecipare con egual peso il vescovo di Patagonia, e i Mapuche che rivogliono la loro acqua, e l’Enel, la multinazionale italiana che oggi possiede tutta l’acqua del Cile e imprigiona in dighe i fiumi di questa regione del mondo.

Ciò che è inaccettabile è che i popoli e le istituzioni internazionali siano gli invitati di un organismo privato, che Paesi e città gareggino nell’offrirsi a chi dell’acqua fa profitto.

Dovrebbe offrirsi Assisi, la città della marcia della Pace e questo ha per me un sapore blasfemo.

Mi rivolgo dunque a Lei perché è la sola autorità che può cacciare i mercanti dal tempio e chiedere a tanti parroci sparsi in tutto il mondo: tuonate dai vostri pulpiti, tuonate che l’acqua non può essere quotata in Borsa, perché l’acqua è la vita. Emilio Molinari

La redazione di “Gustoh24” si associa all’ Appello di Emilio Molinari

“Acqua per tutti”, una iniziativa di VAS di Parma negli anni scorsi (Gazzetta di Parma)