Conto alla rovescia per la prima edizione della kermesse di Open: appuntamento a Parma il 15 e il 16 settembre. Ecco cosa bolle in pentola
Cambiamento climatico, diritti e confronto generazionale. Esplorare il futuro, addentrarsi nelle sue imprevedibili evoluzioni, cercare di comprenderlo. È la sfida del «Festival di Open – Le sfide del futuro», l’evento porterà a Parma una squadra di speciali «esploratori»: grandi nomi del mondo della politica, dello spettacolo, del giornalismo e non solo.
L’idea nasce dal giornale online «Open», fondato quattro anni fa da Enrico Mentana per dare spazio ai giovani. La testata, che organizza l’evento, vuole indagare, attraverso voci diverse, un mondo in cui i grandi mutamenti riguardano non soltanto la società o la politica, ma la radice stessa della personalità, ciò che ci rende umani. «Ogni incontro avrà come filo rosso proprio questa prospettiva verso il futuro: parleremo di diritti, di transizione ecologica, innovazione e sostenibilità, geopolitica, musica e cinema, di immigrazione e integrazione. Temi affrontati dal punto di vista delle nuove generazioni – spiega Alice Mentana, amministratore delegato di Open, figlia del giornalista Enrico Mentana -. È un’occasione per affrontare tematiche urgenti con grandi nomi blasonati, che verranno intervistati dalla redazione di Open, tra cui anche Enrico Mentana e Franco Bechis, il nostro direttore».
Festival Open in piazza Garibaldi: arrivano Elly Schlein, il rapper Ghali, Matteo Renzi e il cardinale Zuppi
Tra gli ospiti annunciati (ce ne saranno anche altri), alcuni volti dello spettacolo come la giovane cantante Ariete, il regista Leonardo Pieraccioni e lo scrittore Federico Moccia che in modi diversi tratteranno il tema della comunicazione e relazione tra le diverse generazioni; il rapper Ghali, che parlerà di immigrazione e integrazione, fino ad arrivare a Dario Fabbri, giornalista direttore della rivista «Domino», e ancora Matteo Renzi, Elly Schlein e monsignor Matteo Maria Zuppi, inviato del Papa (di recente è stato negli Stati Uniti, in Russia, in Ucraina e prossimamente andrà in Cina).
Gli incontri saranno aperti al pubblico e si terranno venerdì pomeriggio in piazza Garibaldi, fino a sera tardi e il giorno successivo, sabato, a L’ Ostello nel parco Cittadella, per poi rispostarsi nel pomeriggio in piazza Garibaldi, proseguendo fino a sera. «È un festival aperto a tutti e gratuito – informa Mentana -, per questo l’evento si svolge in luoghi di passaggio e incontro come piazza Garibaldi e il parco Cittadella, in cui cittadini e turisti possono “inciampare”, fermandosi ad ascoltare anche per puro caso».
Parma non è stata una scelta casuale: «La vostra è una città molto aperta, abbiamo trovato un’amministrazione che ha voglia di fare cose nuove, di questo tipo, avvicinando i giovani – dichiara Alice Mentana -. È una realtà ricca di cultura, di festival, iniziative, ma in cui, un evento come quello che proponiamo, ancora mancava».
«Festival di Open», infatti, porterà in città il suo sguardo e linguaggio «fresco, coinvolgente, calato nella quotidianità, immediato, contemporaneamente impegnato e autorevole», mettendoci davanti alle sfide più complesse che ci aspettano oggi e domani.
Gli esponenti delle eccellenze gastronomiche del territorio
Venerdì 15 ore 18.30, interverranno:
Chef Massimo Spigaroli – Presidente Fondazione Parma UNESCO city of Gastronomy
Paolo Barilla – Vice Presidente del Gruppo Barilla, Presidente di Unione Italiana Food e Presidente di International Pasta Organisation (Filiera della Pasta)
Francesco Mutti – Amministratore Delegato Mutti SpA (Filiera del Pomodoro)
Irene Rizzoli – Amministratore Delegato di Delicius (Filiera delle Conserve Ittiche)
Nicola Bertinelli – Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano (Filiera del Parmigiano Reggiano)
Federico Galloni – Vice Presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma (Filiera del Prosciutto di Parma)
Maurizio Bassani – General Manager Parmalat (Filiera del Latte)
I temi che il panel discuterà saranno incentrati sul ruolo della Fondazione UNESCO, l’importanza delle filiere per il territorio, il rapporto con le comunità locali, le sfide presenti e future delle filiere e delle sue industrie in un territorio d’eccellenza.
Il Festival sarà quindi un’occasione -scrive una nota di presentazione- per ascoltare tutti insieme un coro di voci intense, diverse, rivelatrici, capaci di restituire la fragilità e la forza insieme di questo nostro tempo e di quello che verrà.