A Parma è nato, nell’anno difficile del 2020, il primo “Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità” chiamato Food Farm 4.0.
L’obiettivo è ambizioso: formare giovani motivati a fare impresa nel settore dell’agroalimentare, offrendo agli studenti già avviati su un percorso scolastico agroindustriale o alberghiero l’opportunità di confrontarsi con le necessità della filiera.
Questo vuol dire che con Food Farm 4.0 il lavoro e la scuola s’incontrano per generare una nuova concezione di “azienda” proprio a Parma, capitale della food valley italiana.
Il Laboratorio mette in rete 6 istituti scolastici parmensi, con l’Istituto di Istruzione Superiore Bocchialini Galilei di Parma capofila del progetto, in partnership con importanti realtà del territorio (aziende, enti, associazioni e organizzazioni professionali tra cui Confagricoltura Parma, Cia, Coldiretti, Consorzio del Parmigiano Reggiano) per la realizzazione di una struttura dotata di tre impianti pilota per le trasformazioni agroalimentari (conserve alimentari, prodotti caseari e bakery), una linea per il confezionamento e un laboratorio per le analisi chimiche.
Food Farm 4.0 permette agli studenti di sviluppare competenze e avvicinarsi all’innovazione attraverso la pratica e sarà a disposizione delle aziende che qui potranno acquisire competenze professionali sulle principali lavorazioni agroalimentari tipiche.
L’iniziativa nasce grazie a Fondazione Cariparma, che ha investito circa 480.000 euro e gli imprenditori del territorio da Barilla (che ha messo 80.000 euro) all’associazione per lo sviluppo sociale “Parma io ci sto!”, che comprende da Chiesi Farmaceutica a Mutti del pomodoro.
Il progetto ha l’ambizione di diventare sostenibile.
Il commento di Alessandro Chiesi
“Food Farm 4.0 è l’evidenza della produttività della collaborazione pubblico-privato – dice Alessandro Chiesi – e di come possa generare opportunità per le istituzioni, in questo caso la scuola, ma anche per le aziende, che potranno collaborare con l’impianto per sperimentare. Spero che sia solo l’inizio di una prassi che coinvolga poi anche altri settori, tra cui per esempio il pharma”.
Al via le lavorazioni per conto di terzi
Si potranno trasformare anche piccole quantità e personalizzare bakery, frutta, pomodori e latticini
Nel mese di maggio del 2020 Food Farm 4.0, dopo il periodo di chiusura conseguente all’emergenza coronavirus, ha ripreso l’attività con un rinnovato entusiasmo e con la forte volontà di completare la tabella di marcia, che vede l’attivazione del servizio di “lavorazione conto terzi”, rivolto alle imprese agricole.
Il laboratorio, dotato di un’innovativa, moderna e versatile linea per la lavorazione agroindustriale di frutta e pomodoro, offre un servizio di supporto a chi è interessato alla trasformazione dei propri prodotti. L’impianto, con la sua tecnologia avanzata, è in grado di trasformare anche piccole quantità di materie prime al fine di ottenere confetture e passate di alta qualità.
Grazie alla boule di concentrazione, che è una macchina con sistema di riscaldamento a vapore per la concentrazione sottovuoto del prodotto, si salvaguardano le caratteristiche organolettiche delle materie prime. Si possono formulare ricettazioni secondo le richieste del cliente, con il supporto di tecnologi alimentari competenti ed esperti nelle produzioni e in continuo aggiornamento. Le materie prime vengono analizzate e certificate, in ingresso, durante la lavorazione e al termine del processo, attraverso il laboratorio controllo qualità. Il prodotto finito viene poi etichettato a norma di legge e può essere personalizzato, secondo le esigenze del committente, con un packaging appositamente studiato.
Il Food Farm garantisce per ogni ciclo produttivo la totale sanificazione dell’impianto: è impossibile la contaminazione tra una fase e quella successiva.
L’impianto è idoneo anche per le produzioni bio
La nuova struttura, inaugurata nel mese di ottobre 2020 e dotata di due linee industriali per le trasformazioni agroalimentari (bakery e frutta-pomodoro) vedrà presto aggiungersi quella lattiero-casearia.
L’utile realizzato dalla commercializzazione dei prodotti viene interamente reinvestito all’interno della struttura, al fine di dare continuità al progetto che si prefigge di sviluppare nei giovani quelle competenze specifiche del settore agroalimentare – ma anche trasversali – che rivestono tanta importanza nel nostro territorio ai fini dell’occupabilità. Molte aziende agricole, le più diverse per dimensione e per tipologia di produzione, hanno espresso con sempre maggior frequenza la volontà di controllare l’intera filiera. La “filiera corta”, che numerose imprese agricole stanno adottando, può trovare nel Food Farm tutte le risposte idonee.
Il Sole 24 ore presenta Food Farm 4.0
Informazioni: www.foodfarmparma.it