Crescono anche le iniziative di marketing e comunicazione, centrate sul consumo responsabile e sulla sostenibilità di alimenti e bevande. Impazza il cibo sui social con l’Italia al quarto posto tra i paesi che seguono i consigli degli influencer
Torna, nelle giornate del 9 e 10 marzo, “Food, Wine & CO.”, il seminario all’XI edizione che valorizza l’eccellenza delle realtà italiane nel settore agroalimentare ed eno-gastronomico. In questo appuntamento si parla di futuro del cibo alla luce delle crisi perduranti, di sostenibilità e territorio, di innovazioni e trend del marketing e della comunicazione.
“Questo appuntamento vede protagonisti i temi legati alle nuove tendenze – espresse attraverso le keywords fondamentali – del cibo e dell’alimentazione, che sempre più influenzano gli stili di vita orientandoli alla salvaguardia della salute e alla sostenibilità, con un’analisi dei territori in cui questi cibi e stili nascono e si diffondono. La riflessione è concentrata anche sul futuro del cibo alla luce del proseguimento dello scenario di crisi. In occasione dell’appuntamento del 9 marzo, –commenta la Professoressa Pattuglia– una tavola rotonda di accademici, imprenditori, manager e professionisti racconta la sua visione sul futuro in chiave di business, marketing e comunicazione. Nella sessione tematica il protagonista è invece il cibo contemporaneo: la sua evoluzione, il modo in cui lo consumiamo quotidianamente, lo comunichiamo e lo rendiamo disponibile quale fulcro del nostro benessere. Le sessioni del 10 marzo sono invece dedicate a Territori e Benessere, tra eventi e turismo locale e nuovi stili di vita che partono dal legame con il territorio”.
LE CRISI CHE PERDURANO
Clima: nel 2022 sono state registrate perdite della produzione agroalimentare pari al 10% e il settore del grano, generalmente in crescita dell’11% annuo, ha assistito al crollo del 40% dei raccolti (CIA-Agricoltori Italiani 2023). A ciò si aggiunge la siccità, che interessa il 10% delle aree agricole, e i rischi climatici, con l’Italia tra i 20 paesi più esposti al mondo (Climate Risk Index. 2021).
Covid: nella situazione di difficoltà vissuta dalla ristorazione, causata dall’emergenza sanitaria che per lungo tempo ha reso le persone meno propense a riunirsi per pranzare e cenare, alcune aziende e strutture, in particolare gli agriturismi, hanno saputo reagire proponendo attività alternative come degustazioni e attività legate allo sport e all’escursionismo (Rapporto TEI 2022, Associazione Italiana Turismo Enogastronomico). Inoltre, il settore del vino ha mostrato una certa resistenza all’emergenza pandemica, con una riduzione del fatturato del solo 3,6%, grazie a home delivery e vendite online (Ismea, 2022).
Guerra: le stime di crescita Pil 2023 sono a +0,2-0,4 (CIA, 2023), gas e petrolio hanno toccato il +42% di rincari con un +150% sul gas naturale (Nomisma, 2023). Il caro energia mette a rischio 575 miliardi di cibo Made in Italy (Coldiretti, 2022). La buona notizia è la crescita dell’export italiano del 17,8% sul 2021 per un totale di 60 miliardi di euro (CIA, 2023).
LA SOSTENIBILITA’ E IL TERRITORIO
La sostenibilità attorno al cibo sta iniziando ad assumere connotazioni sempre più economiche e sociali oltre che ambientali. La scarsa accessibilità alle materie prime e le difficoltà negli approvvigionamenti hanno fatto venir meno il concetto di democrazia del cibo, tanto che 2,6 milioni di persone sono costrette a chiedere aiuto per mangiare (Coldiretti, 2023). Ma in questo quadro critico ci sono anche segnali positivi: crescono i finanziamenti alle startup italiane del settore, che raccolgono 156 Mln nel 2022 (TheFoodCons-AgriFoodTech, 2023) e dallo stesso rapporto emerge che le innovazioni tecnologiche in ambito agricolo raccolgono 1,6 Mld tra macchinari e sistemi di monitoraggio utilizzati da almeno il 60% degli agricoltori.
Crescono le imprese a guida femminile, sono 256.815 le donne attive nel mondo agricolo e le titolari donne sono al 28% (Confagricoltura Donna, 2022). Inoltre, negli ultimi 5 anni, il numero di imprenditrici agricole donne under 35 è aumentato del 14% (CIA, 2021). Anche sul fronte energie rinnovabili l’Italia presenta i valori più alti e il nuovo modello di approvvigionamento energetico vede le rinnovabili coprire il 20% del totale dei consumi (CIA, 2022). Infine, il turismo enogastronomico, di cui l’Italia è leader mondiale, racconta e rivela che nel 2022 chi ha viaggiato nel nostro paese ha speso oltre 30 Mld in prodotti agroalimentari ed enogastronomici (Coldiretti, 2023). Sarà perché l’81% degli italiani è molto attento alle conseguenze che cibi e bevande hanno sulla salute (Coldiretti, 2022) e la dieta mediterranea è la più salutare al mondo con meno del 30% delle calorie da grassi malsani? (U.S. News &World’s Report’s, 2023). Il biologico è cresciuto del 5% dal 2021 al 2022, con l’89% delle famiglie che lo ha acquistato almeno una volta (Nomisma, 2023).
CICLO PRODUTTIVO ED ATTIVITA’ DI MARKETING E COMUNICAZIONE PER IL SETTORE AGROALIMENTARE E QUELLO ENOGASTRONOMICO
La produzione ha registrato nel 2022 un boom delle esportazioni, specialmente nel settore vinicolo, con una crescita del 12% rispetto al 2021 (Nomisma Forum Wine Monitor, 2023). Nuovi alimenti si stanno facendo strada nella produzione agroalimentare tra cui la carne sintetica, che arriverà a 2,1 milioni di tonnellate entro il 2030 (CIA, 2023) e i prodotti a base di insetti che, si stima, saranno in Europa 260mila tonnellate per oltre 390 milioni di consumatori entro il 2030. A ciò si aggiunge il via libera dell’UE a proteine prodotte da fughi, riso, piselli, insetti e latte. In questo scenario in evoluzione le minacce all’orizzonte sono rappresentate dai costi dell’energia e le materie prime, che nel primo trimestre del 2022 per metà imprese sono aumentate più del 10% (Mipaaf, 2022).
Nella distribuzione si assiste a un aumento del 43% di fatturato rispetto al 2021 per la ristorazione nei centri commerciali (Osservatorio CNCC, 2023) e la stessa ristorazione cresce del 67,9% rispetto al 2021 e supera i livelli pre-Covid del 9,8% (Fipe, 2022). Ma la povertà in crescita ha spinto gli italiani a rifugiarsi nella spesa al discount. Continua poi l’ascesa del food delivery, nel 2022 almeno il 21% dei comuni italiani è coperto da un servizio (Just Eat, 2022). La sostenibilità continua ad essere la priorità assoluta per il 28% degli italiani. Questa si traduce in una grande attenzione anche al green packaging +31% e agli alimenti e bevande sostenibili +20% (Nomisma-Agronetwork, 2023). Un altro dato interessante riguarda l’anima social del Belpaese, al quarto posto a livello globale per i paesi che seguono i consigli degli influencer (Global Consumer Survey Statista, 2022). Tra le categorie alimentari più popolari e più seguite sui social ci sono i prodotti da forno +21,2%, la frutta +12,8%, e la verdura +8,1% (Turnwald et Al., 2022).
COSA POSSIAMO FARE QUINDI PER SOSTENERE LE POSITIVE TENDENZE GIA’ IN ATTO IN QUESTO SETTORE?
• Valorizzare i temi legati alla salute, che per l’81% degli italiani sono un aspetto sostanziale legato al benessere e alla qualità della vita, sostenendo le coltivazioni biologiche, minacciate dal regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi;
• Recuperare sempre di più e diffondere la dieta mediterranea, la più salutare al mondo con meno del 30% delle calorie da grassi malsani (U.S.News & World’s Report’s, 2023);
• Sostenere e sensibilizzare il consumatore alle “azioni consapevoli” in merito ai consumi agroalimentari ed enogastronomici, azioni che i consumatori possono mettere in atto per creare un sistema di consumo più sano, efficace e sostenibile;
• Se la guerra, il covid e la pandemia hanno indebolito il comparto è vero anche che ospitalità e ristorazione sono in crescita e che quindi andrebbe promossa e finanziata la nascita di nuove imprese a sostegno del turismo enogastronomico nel nostro paese e garantito il supporto a quelle esistenti;
• Le attività di marketing e comunicazione verso un consumo sempre più sostenibile possono inoltre creare aperture e opportunità valorizzando i comparti del cibo e del vino, quest’ultimo in particolare è il mercato che ha ottenuto più certificazioni con più di 11 miliardi (Ismea, 2022), promuovendo il consumo responsabile e sostenibile;
• Sostenere attività di marketing e di comunicazione di “sistema”, per controbilanciare le inevitabili ripercussioni negative sulla produzione e sull’export italiano del “nutriscore”, e delle ventilate direttive sul vino “nocivo” alla salute.
“Impossibile negare lo stato di crisi in cui versa il nostro comparto agroalimentare tra inflazione, aumento dei costi delle materie prime, aumento dei costi di produzione con conseguente perdita di competitività. Gli italiani stanno però cercando di reagire, adattandosi ai cambiamenti e cercando soluzioni innovative che si traducono nell’export su nuovi mercati, soprattutto per l’industria del vino, negli investimenti nell’agritech, nella nascita di nuove imprese e nella valorizzazione del turismo enogastronomico con ospitalità e ristorazione in crescita. Presidiare queste nuove opportunità, sviluppare tecnologie che tutelino i nostri prodotti contrastandone la contraffazione, attivare campagne istituzionali sul cibo e sulla dieta mediterranea, sono i passi da compiere per salvaguardare il nostro futuro e il futuro del cibo” conclude la Professoressa Pattuglia.