Convenzione di Stresa: 70 anni di Dop denominazioni d’Origine

Convegno AFIDOP con la firma della Convenzione di Stresa fu sottoscritto il primo approccio comune per la tutela delle denominazioni di origine: l’avvio di un percorso che oggi vede nei formaggi DOP e IGP un pilastro fondamentale dell’economia del settore caseario nazionale

Nella cornice dell’ex Monastero di Astino, a Bergamo, è stato organizzato il Convegno dell’AFIDOP – Associazione dei Formaggi Dop e Igp.

Il Convegno ha voluto celebrare, in questo fine settimana dedicato a “Forme“, un atto fondamentale della storia delle Indicazioni Geografiche e guadare al futuro di questo importante settore.

Il primo giugno 1951, giorno della storica firma della Convenzione di Stresa, rappresenta ancora oggi un momento cruciale per la tutela delle Indicazioni geografiche. Quel giorno, i Governi di Austria, Danimarca, Francia, Italia, Norvegia, Scozia e Svizzera definirono un approccio comune per la tutela delle denominazioni di origine dei prodotti caseari. Il primo passo verso la tutela internazionale dei formaggi DOP e IGP, quelli che per l’Italia oggi sono ambasciatori del Made in Italy nel Mondo.

In apertura dei lavori Antonio Auricchio, Presidente AFIDOP ha affermato “Oggi festeggiamo un evento importantissimo per il nostro patrimonio caseario nazionale e più in generale per i prodotti a Indicazione Geografica. Settant’anni fa prendeva avvio un percorso che oggi vede nei formaggi DOP e IGP un pilastro fondamentale dell’economia del settore caseario nazionale: 57 tra formaggi e prodotti lattieri DOP e IGP, che a livello nazionale rappresentano la metà della produzione casearia italiana e che si rafforzano sempre più nei mercati esteri, segno del grande apprezzamento e riconoscimento dato a questi nostri gioielliIl patrimonio dei formaggi DOP e IGP italiani è ineguagliabile” prosegue il Presidente Auricchio, che aggiunge “parliamo di una vasta offerta di eccellenze alimentari che il mondo ci invidia e che dobbiamo promuovere e tutelare in ogni sede possibile, nazionale o estera che sia”.

Proprio il tema della “tutela” è stato sottolineato da Gian Marco Centinaio, sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

«Il nostro comparto alimentare è sotto attacco — ha sottolineato il senatore Gian Marco Centinaio —, la differenza la fanno le denominazioni, tanto più che le multinazionali standardizzano tutto. Tutte le denominazioni sono il nostro miglior biglietto da visita. In periodo pre-Covid presso i produttori di parmigiano reggiano si registravano visite di una decina di pullman al giorno, a riprova che la produzione eccellente spinge la valorizzazione del turismo e del territorio».

Puntare su qualità e sostenibilità

Dobbiamo proseguire nella salvaguardia dei territori e delle imprese -ha detto Paolo Zanetti, presidente di Assolattegrazie ai Consorzi che devono continuare a fare promozione e puntare su qualità, sostenibilità e tutela dei prodotti. Ci aspettano partite importanti, da giocare al meglio in Europa e nel mondo”.

La Convenzione, fortemente voluta a livello nazionale, rappresenta il punto di partenza di un percorso che questi anni ha portato il sistema delle DOP e IGP ad incrementare il proprio valore economico, sociale e territoriale, divenendo pilastro fondamentale del comparto caseario nazionale.

L’incontro è stata anche l’occasione per approfondire il grande lavoro svolto dai Consorzi di Tutela a favore dello sviluppo delle rispettive filiere produttive.

Alla tavola rotonda dedicata ai Consorzi sono intervenuti Renato Zaghini – Presidente del Consorzio Tutela Grana Padano – Domenico Raimondo – Presidente del Consorzio MBC – Riccardo Deserti – Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Raggiano – Gianni Maoddi – Presidente del Consorzio Tutela Pecorino Romano. Tutti hanno evidenziato il grande lavoro che le strutture consortili stanno portando avanti per adeguare i sistemi produttivi DOP agli obiettivi legati alla sostenibilità, al benessere animale, alla salvaguardia del territorio e alla valorizzazione delle produzioni alimentari.  

“Sono molte le cose che, grazie alle Imprese e al sostegno che i Consorzi danno alle proprie filiere, si stanno facendo” ha detto ancora il Presidente AFIFOP Auricchio, che aggiunge:“Essere sostenitori del comparto DOP e IGP non vuol dire essere sostenitori di produzioni immutate nel tempo e nelle tradizioni. Vuol dire essere in grado di difendere e tramandare un sapere caseario rispondendo alle sfide che il tempo ci presenta. Consorzi e Aziende sono già fortemente impegnate nel mantenere il passo con le sfide e le opportunità che si presentano, ma tante altre sono quelle che attendono il comparto dei prodotti DOP e IGP nel prossimo futuro” . 

È di questo che hanno parlato le Organizzazioni che sono state invitate da AFIDOP per stimolare il dibattito sul futuro delle Indicazioni Geografiche. Si è aperta una stagione di grandi cambiamenti per il settore agroalimentare e per il sistema DOP in particolare.

A Bruxelles si ragiona sulla profonda riforma della politica di qualità, oltre a definire i dettagli della Strategia From Farm to Fork e della nuova Politica Agricola Comune. In questo contesto, le organizzazioni coinvolte – Assolatte, Confcooperative Fedagripesca, Comitato Italiano FIL IDF e Origin Italia – hanno richiamato ad un approccio di sistema alle prossime sfide, così da preservare gli interessi del settore alimentare italiano e contribuire a una forte valorizzazione dei nostri prodotti. 

Summit internazionale tra le Città creative Unesco

A Bergamo si è svolto l’incontro dal titolo «International Remember the Future»

Le parole di Franco Bernabè, presidente del Consiglio Direttivo della commissione Nazionale Italiana per l’Unesco- Leggere su Gustoh24 

Nasce il Distretto Gastronomico: la firma a Bergamo

La firma dei Sindaci delle città di Alba, Bergamo e Parma (leggere su Gustoh24),