Dal 1981 ogni anno il 16 ottobre si festeggia la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, organizzata dalla FAO.
Dal 2006, è stato istituito nello stesso giorno il World Bread Day, ovvero la Giornata Mondiale del Pane, una giornata per celebrare il pane al fine di incoraggiare le persone al consumo e promuovere la cultura del pane fresco.
La giornata si collega strettamente alla Strategia sull’economia circolare “Dal produttore al consumatore” (Farm to Fork), fulcro dell’iniziativa Green Deal europeo, che punta ad una filiera agroalimentare sostenibile, più competitiva, con migliori prestazioni climatico-ambientali, con aumento continuo della qualità delle produzioni, anche in termini di salute, sicurezza e caratteristiche nutrizionali.
Nonostante la crisi che rischia di mettere in ginocchio la filiera dell’arte bianca, la Giornata mondiale del pane è l’occasione per celebrare, nella giornata odierna (domenica 16 ottobre), la centralità di un cibo che ha sempre unito, attraverso i secoli, popoli, culture e religioni.
Perché il pane, oltre alla sua valenza simbolica, soprattutto nel nostro Paese, costituisce “anche un inestimabile patrimonio culturale da tutelare e da promuovere con circa 250 le tipologie di pane che raccontano la storia dell’Italia, delle sue Regioni, delle sue collettività”, sottolinea Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federalimentare/Confindustria) .
“La produzione, da parte dei nostri Molini, di farine e semole destinate alla sola panificazione, sia essa artigianale o industriale, ammonta annualmente – spiega Andrea Valente, presidente Italmopa – in circa 2,4 milioni di tonnellate, alle quali aggiungere circa 250.000 tonnellate destinate ai prodotti sostitutivi del pane”.
Tuttavia l’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane è marginale, pari a circa il 10% in media.
Lo dimostra, secondo la Coldiretti, anche l’estrema variabilità delle quotazioni al dettaglio lungo la Penisola: “un chilo di grano viene pagato oggi agli agricoltori intorno ai 36 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città”.
A pesare sulla filiera dell’arte bianca sono invece i rincari energetici, che incidono sui costi di produzione. “I prezzi all’ingrosso delle farine di grano tenero in costante aumento, sono arrivati a segnare un +51% e +45% nei mesi di agosto e settembre, rispetto ai prezzi di un anno fa”, denuncia il presidente Fiesa Assopanificatori Confesercenti, Davide Trombini, che coglie l’occasione di questa giornata “per rivolgere un vivo appello alle forze politiche tutte e al futuro Governo, affinché si esca dalle misure tampone per contrastare il caro energia”.
Diverse iniziative si stanno svolgendo in Emilia Romagna grazie a Crea, alla Cna e alla regione.
Convegno ad Altamura
16 ottobre 2022, questa mattina ad Altamura, in occasione della Giornata Mondiale del Pane, si è svolto il convegno “A circa vent’anni dalla DOP: le potenzialità del pane di Altamura e le opportunità offerte all’intera filiera produttiva dal PNRR” promosso dal Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Pane di Altamura DOP
Panificio C&M di Cavuto Vittorio e Miserere
All’entrata del paesino abruzzese Villalfonsina in provincia di Chieti troverete il Panificio C&M di Cavuto Vittorio e Miserere & figli
”Pane, pizze, dolci, prodotti tipici e molto altro! Per acquistare il buon pane villese ecco il numero di cellulare: 3472657692
Il professor Francesco Lenoci partecipa a “Pane & Pace” a Milano
Pace di Don Tonino Bello
Pace non è
la semplice distruzione delle armi.
E non è neppure
l’equa distribuzione dei pani
a tutti i commensali della terra.
Pace è mangiare il proprio pane
a tavola insieme con i fratelli.
Di qui il nostro compito:
dire alle nostre comunità,
alle nostre città,
in cui serpeggiano dissidi,
di saper stare insieme a tavola.
Non basta mangiare,
bisogna mangiare insieme!
Non basta avere un pane
e ognuno se lo mangia dove vuole:
bisogna poterlo mangiare insieme!
Di qui la nostra missione:
sedere all’unica tavola,
far sedere all’unica tavola
i differenti commensali
senza schedarli,
senza pianificarli,
senza omologarli,
senza uniformarli.
Questa è la pace:
convivialità delle differenze.
(don Tonino Bello)