In occasione della Giornata Mondiale della Terra, TheFork ha intervistato i suoi utenti per indagare le abitudini sostenibili legate al cibo che hanno sviluppato o coltivato nell’ultimo anno e il loro punto di vista circa gli sprechi alimentari.
Secondo la ricerca “Metronomo”, riportata da The Fork, i ristoranti italiani dichiarano di buttare tra i 2 e i 5 sacchi da 220 litri di scarti alimentari. Media che cresce se si fa riferimento all’intero continente: lo studio “Love food, reduce waste” dell’Università degli studi di Scienze Gastronomiche rivela, infatti, che l’industria alimentare produce 10,5 milioni di tonnellate di spreco alimentare (pari a 21 kg a persona) ogni anno in Europa.
Il cibo viene sprecato anche nelle case: secondo il Food Waste Index Report 2021 pubblicato dall’ONU, e in particolare dall’UNEP (United Nations Environment Programme), la quantità maggiore di spreco alimentare avviene nelle abitazioni private, dove si butta circa l’11% di tutto il cibo acquistato. Si tratta di di 74 kg per abitante di scarti l’anno. Importante ’impatto ambientale di questo fenomeno: si stima, infatti, che le emissioni associate agli sprechi alimentari rappresentino dall’8% al 10% del totale dei gas serra.
Impatto ambientale elevato
Secondo i risultati dell’indagine di The Fork, cresce però la consapevolezza dei consumatori. Per l’83,8% degli intervistati, infatti, i consumi alimentari hanno un impatto ambientale elevato o molto elevato.
In particolare carne, olio di palma, frutta e verdura di importazione, pesce non di stagione e mais OGM sono percepiti come alimenti ad alto impatto ambientale, mentre frutta e pesce di stagione, legumi, cereali e soia sono considerati poco impattanti. Rimangono in una zona grigia la carne finta e latte e derivati, nonostante la prima sia a base di ingredienti di origine vegetale.
Per quanto riguarda gli sprechi alimentari domestici e non, per il 54,8% dei rispondenti sono diminuiti durante i vari lockdown, così come il consumo di alimenti ad alto impatto ambientale (39,9%). Una tendenza confermata da uno studio Doxa, secondo il quale durante il periodo di emergenza, quasi 4 intervistati su 10 (il 38%) hanno aumentato la loro attenzione verso lo spreco di prodotti alimentari.
Queste, infatti, sono le abitudini degli intervistati quando cucinano a casa: fanno la spesa evitando gli sprechi e acquistando solo ciò che si consuma; cucinano ricette di recupero per consumare i cibi in scadenza; minimizzano l’impatto ambientale scegliendo alimenti non imballati (es. frutta e verdura sfusa, acqua del rubinetto, ecc.).
Meno frequenti invece azioni come prediligere cibi sostenibili quando si fa la spesa e optare per consegna a domicilio o asporto di ristoranti attenti alla sostenibilità. Infine, quasi mai si mettono in pratica abitudini come regalare gli alimenti che altrimenti andrebbero buttati, usare gli scarti per cucinare o ancora utilizzare app di recupero come Phenix o Too Good To Go.
Cosa ci impedisce di diventare 100% green in fatto di cibo?
Per il 48% degli intervistati si tratta di un problema di reperimento, cioè i prodotti a basso impatto ambientale sono difficili da trovare; il 42% invece ne fa un problema economico, sostenendo che il prezzo degli alimenti sostenibili sia troppo alto; infine per il 22% è un problema pratico perché non trovano abbastanza tempo da dedicare alla spesa – e quindi alla scelta accurata dei prodotti.
Per quanto riguarda i consumi fuori casa invece, per il 77% degli intervistati sarà abbastanza o molto importante, nella scelta di un ristorante, la sostenibilità alimentare e l’attenzione a particolari regimi alimentari; il 27% inoltre sarà più propenso a chiedere una doggy bag – cioè un contenitore che permetta di portare a casa gli avanzi del pasto al ristorante – rispetto a prima del lockdown.
Giornata mondiale della Terra, in Italia la OnePeopleOnePlanet
In Italia l’Earth Day verrà celebrato con la seconda edizione di OnePeopleOnePlanet – the multimedia marathon, con un palinsesto di 13 ore di diretta streaming sul canale televisivo digitale RaiPlay.
La diretta televisiva prenderà il via alle 7:30 del mattino del 22 aprile per proseguire ininterrottamente fino alle 20:30: dagli studi televisivi di Via Asiago RaiPlay, #OnePeopleOnePlanet si collegherà con numerosi programmi delle tante reti radiofoniche e televisive della RAI.
Inoltre, per amplificare al massimo l’onda d’urto mediatica, #OnePeopleOnePlanet sarà animata da interventi, approfondimenti, testimonianze, performance e campagne. In diretta e on demand sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it saranno disponibili numerosi contributi di partner, associazioni, istituzioni, testimonial, esponenti del mondo della scienza, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport.
Anche gli spettatori da casa potranno partecipare, interagendo con la piattaforma web e social di OnePeopleOnePlanet attraverso gli hashtag della giornata: #OnePeopleOnePlanet, #OPOP21, #IoCiTengo, #EarthDay2021, #EarthDay, #GiornataMondialedellaTerra, #Agenda2030, #GlobalGoals, #focolaremedia, #focolaritalia.
Ritter Sport si prende cura del pianeta
Il 22 aprile, il marchio di cioccolato Ritter Sport, appartenente all’azienda familiare tedesca Alfred Ritter GmbH & Co. KG, ha scelto di raccontare per la prima volta in Italia il suo impegno di riduzione dell’impatto ambientale e di sostenibilità della filiera del cacao, iniziato a partire dagli anni ’90. La riduzione di Co₂ e di energia utilizzata, la volontà di operare con emissioni zero, raggiungendo la neutralità climatica entro il 2025 (già raggiunta nel 2019 in ambito produttivo), l’utilizzo di packaging monomaterici completamente riciclabili, l’approvvigionamento di cacao 100% certificato sostenibile dal 2018 e la salvaguardia dei fragili ecosistemi in Nicaragua, tramite “El Cacao”, sono solo alcune delle numerose tappe di questo percorso di responsabilità dell’azienda.
Dal 2002 la sede di Waldenbuch, in Germania, è stata dotata di un impianto fotovoltaico di cogenerazione che fornisce il 30% dell’energia elettrica e il 70% dell’energia termica, consentendo un risparmio annuo di circa 12.000 MWh di energia primaria, pari al taglio di circa un milione di litri di olio combustibile e delle conseguenti emissioni nell’ambiente. L’energia solare viene convertita in energia elettrica dai circa 1.000 moduli fotovoltaici posti sul tetto del sito produttivo, mentre il restante fabbisogno energetico aziendale viene coperto da energia verde proveniente dalla centrale elettrica di Schönau. Oltre all’utilizzo di sole fonti energetiche rinnovabili e quindi ottimizzare la domanda di energia, l’obiettivo di ridurre il più possibile le emissioni di Co₂ viene perseguito attraverso numerosi progetti e investimenti tecnologici per garantire l’efficienza produttiva.
Nel 2018 Alfred Ritter GmbH & Co. KG è stato il primo produttore di cioccolato a poter vantare l’approvvigionamento di solo cacao 100% certificato sostenibile per l’intera produzione, un impegno concreto a favore della sostenibilità nella produzione e coltivazione del cacao, che ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali come il premio tedesco per la sostenibilità e il premio Berenberg per la sostenibilità aziendale nel settore cacao del 2018, e che si combina perfettamente con l’impegno a tracciare la provenienza di tutti gli ingredienti che compongono le tavolette del marchio.
Nel 2012, anno del centenario dell’azienda, questa ha avviato un grande progetto agroforestale nel sud-est del Nicaragua con la creazione della piantagione sostenibile di cacao “El Cacao”: 2.500 ettari, tra le più grandi aree di coltivazione di cacao al mondo, coltivati seguendo gli standard ambientali e sociali che consentono la certificazione secondo Utz o Rainforest Alliance. Sviluppato secondo criteri di agricoltura integrata, il programma è iniziato con il rimboschimento di una vasta area a maggese finalizzato a invertire i processi in corso di erosione e isterilimento del suolo fertile, creando così le condizioni per rigenerare la biodiversità e favorire la crescita della Theobroma cacao. In aggiunta, sono stati stretti accordi di partnership a lungo termine per la fornitura di cacao con organizzazioni di produzione e con i loro piccoli produttori locali in Ghana, Costa d’Avorio, Nigeria, Perù e Nicaragua. Per oltre il 64% del suo approvvigionamento di cacao, l’impresa tedesca sostiene le organizzazioni di produzione attraverso programmi individuali per sviluppare la loro situazione ecologica, economica e sociale.
Giornata della Terra, Earth Day: Future Food Institute e Fao insieme
la maratona digitale globale di 24h sulla Sostenibilità.
La diretta vedrà la partecipazione del Direttore Generale Fao QU Dongyu, del vicedirettore e consigliere speciale Fao Maurizio Martina e dei Ministri Stefano Patuanelli e Luigi Di Maio. (il programma della giornata su Gustoh24)
Giornata Mondiale della Terra: premiazione del concorso fotografico “Obiettivo Terra” 2021
il concorso è promosso da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana. La notizia su Gustoh24 QUI.