Il prossimo 20 maggio si terrà la “Giornata Mondiale delle api”, indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
In questa quinta Giornata Mondiale delle Api, 20 maggio 2022, ISPRA organizza una tavola rotonda dove sette ricercatori illustreranno la complessa organizzazione sociale delle api, i molteplici benefici che procurano all’essere umano attraverso i loro prodotti e le numerose minacce a cui sono sottoposte per mano dell’uomo e della natura. Si parlerà di come salvare le api per salvare noi stessi.
L’incontro verrà moderato dalla giornalista di Radio RAI Sonia Filippazzi che lavora da circa venti anni al GR RAI e Conduce su RAI Radio1 il programma “l’aria che respiri” dedicato ad ambiente e clima.
La tavola rotonda sarà animata da: Mario Mineo: archeologo, attualmente coordinatore della sezione preistorica dell’ex Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” oggi Museo delle Civiltà; Guido Cortese: Presidente dell’Associazione no-profit degli Impollinatori Metropolitani. Beti Piotto: Agronoma, attualmente molto attiva nell’Associazione Italiana di Apiterapia; Cinzia Scaffidi giornalista, docente universitaria, per 4 anni vicepresidente di Slow Food Italia, autrice di numerosi libri tra cui “il mondo delle api e del miele”; Alberto Contessi, biologo ed entomologo, autore numerose pubblicazioni in ambito fitosanitario e scientifico. Inoltre ha pubblicato “Le Api – Biologia, allevamento, prodotti” e “Malattie delle api e salute degli alveari”. Direttore del mensile “Notiziario dell’Apicoltore” e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Miele e coordinatore del Tavolo tecnico dell’Intesa nazionale apicoltura/agricoltura. Valter Bellucci, biologo, otto anni all’IZSLT ed attualmente in ISPRA, studia e analizza le cause legate alla diminuzione e scomparsa delle api in Italia, attraverso progetti di ricerca mirati anche a individuare i possibili rimedi. Marcella Milito, biologa e tecnico di laboratorio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “M. Aleandri” di Roma. Si occupa di analisi di laboratorio nell’ambito dei controlli ufficiali, dell’autocontrollo e di progetti e ricerche inerenti l’apicoltura: per la sicurezza alimentare controllo dell’origine botanica e geografica di miele, polline e pappa reale; per la sanità animale ricerca delle malattie delle api ed identificazione delle subspecie di Apis mellifera.
Il “Castello di Meleto” rilancia il suo appello: proteggiamo le api
L’azienda agricola è impegnata nel progetto il Parco delle Api a cui si può contribuire acquistando una o più famiglie di api: è infatti possibile adottare un’arnia il cui miele sarà spedito ogni anno al suo proprietario.
Per informazioni: www.castellomeleto.it
Le iniziative tra api-wellness e percorsi didattici
Sul Renon l’altipiano “del sole” in Alto Adige, a pochi passi da Bolzano, è possibile provare l’esperienza dell’apiterapia, un metodo naturale che sfrutta le proprietà terapeutiche delle api per prevenire, curare e, nei casi più importanti, alleviare oltre 800 patologie, come avviene all’Apipura Hotel Rinner, a Costalovara, piccola oasi di benessere in cui Paul Rinner, proprietario e apicoltore di terza generazione, pratica l’apicoltura sostenibile e offre ai visitatori un’experience esclusiva: l’inalazione dell’aria dell’alveare ricca di oli eterici, flavonoidi e aromi e dal delicato profumo di cera d’api, un toccasana per chi ha problemi di respirazione, soprattutto per i soggetti allergici.
Il flusso d’aria proveniente dall’apiario ha infatti una straordinaria azione antibatterica e benefica per le vie respiratorie, ma rafforza anche il sistema immunitario, allevia disturbi come l’emicrania e aiuta a superare lo stress. Ma il Renon ha anche un altro fiore all’occhiello in tema di api e miele: il Maso Plattner, il Museo dell’Apicoltura ospitato in un maso storico che espone nel sotterraneo, cioè nell’antica stalla, una collezione storica di attrezzi per l’apicoltura, dalle arnie di paglia a quelle di legno, dalle presse per la cera agli smielatori, gli affumicatori, le spazzole, i coltelli e le forchette per disopercolare i favi, il cui uso viene accuratamente spiegato durante la visita guidata.
E nel fienile dell’edificio una grande raccolta sull’apicoltura altoatesina fornisce tutte le informazioni sulle api e le operazioni di smielatura, mentre la collina circostante ospita vecchi apiari e un percorso didattico all’aperto con pannelli informativi lungo il quale è possibile osservare l’attività solerte delle api.