Da L’ Albergo numero 68
E’ tempo di bilanci sull’anno da poco concluso e questi sono nettamente negativi. Ma, pur tra le troppe incertezze sull’immediato futuro, non mancano anche grandi speranze che con un maggior controllo della situazione pandemica, non solo nel nostro Paese, possano ridare fiato all’economia italiana e non solo, in quanto – come sapete – il turismo è l’industria più trasversale di tutti. Se riparte il turismo riparte il Paese in quanto tutto il grande indotto che la nostra penisola può dare ai turisti italiani e ancor più a quelli del resto del mondo, è fondamentale per l’intera economia.
Inoltre non dobbiamo sottovalutare i segnali che ci giungono da parte di grandi gruppi dell’hotellerie e da grandi personaggi che investono nel turismo.
Il riferimento a questi ultimi va in particolare a Bill Gates – poco filantropo e tanto affarista – scivolato nelle classifica degli uomini più ricchi del 2021 al 4 posto, con un patrimonio stimato in 138,3 miliardi di dollari… Bene, se questo come altri noti personaggi della finanza investono nel turismo ed in particolare nell’ospitalità è chiaro che credono in una forte ripresa dello stesso a livello mondiale. Questo deve infondere fiducia a chi l’ha persa ed è anche il momento di approfittare del ‘bonus’ governativo per affrontare il futuro innovando le strutture sia sotto l’aspetto complessivo per gli hotels datati, sia sotto quello di sicurezza che, come già abbiamo avuto occasione di ribadire, resta un punto centrale per le scelte del pubblico sia oggi che in futuro.
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Il 2021 si chiuderà con dati molto pesanti per il turismo italiano: il calo parla di almeno 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze in meno rispetto al 2019 e di 13 milioni in meno per i viaggi degli italiani all’estero. Oltre alla crescita esponenziale dell’epidemia e delle restrizioni, a pesare sono stati anche smart working e caro-bollette.
Per controbattere l’inflazione galoppante, le stime sulle ultime festività natalizie confermano che circa il 60% dei turisti ha dormito in hotel due notti e per lo più nella regione di residenza mentre solo il 5% si è recato all’estero, secondo la Confcommercio. 5 milioni di prenotazioni sono state cancellate e 5,3 milioni modificate riducendo i giorni di vacanza o abbreviando la destinazione del viaggio. I dati dell’osservatorio Federalberghi evidenziano che lo scorso anno si sono perdute 148 milioni di presenze turistiche. Per fare un raffronto con il 2019, è come se si fosse cancellato un pernottamento su tre. Se guardiamo ai soli turisti stranieri, la perdita diventa di uno su due per un totale di 115 milioni presenze estere perdute.
L’osservatorio di Confindustria Alberghi riporta dati che evidenziano la difficile situazione che nel periodo gennaio/ottobre 2021 vede il ‘tasso di occupazione’ di Roma a 30,1% contro il 72,5% del 2019 (-59%) Venezia a 31,9% contro il 74,1% del 2019 (-57%) e Firenze a 34,3% contro il 77,8% del 2019 (-56%).
Per Assohotel la categoria “grandi città”, che nell’anno pre pandemia aveva registrato un quinto delle presenze del territorio nazionale, registra nel 2021 un -73,4% e recupera minimamente nel confronto con il 2020 (+2,8% le presenze). Ancora male le città d’arte che nel 2020 avevano registrato un crollo di quasi il -55% di presenze. Nonostante il recupero rispetto al 2020 del +29,8%, chiudono il ‘21 con un netto calo rispetto al 2019: -40,9%. A pesare in negativo l’ultimo trimestre del 2021.
Secondo gli ultimi numeri forniti da ISTAT vediamo l’andamento degli acquisti dei clienti: nei primi nove mesi del 2021 le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono state in crescita rispetto al 2020 (+22,3%) ma restano nettamente al di sotto ai livelli del 2019 (-38,4%). Nel trimestre estivo (luglio-settembre) le presenze turistiche del 2021 sono state circa 177 milioni (+31% rispetto al 2020) e 29 milioni in meno nel confronto con il 2019 (-14%). I viaggi dei residenti per motivi di lavoro (circa 1,5 milioni) e per vacanza (circa 18 milioni) si sono attestati ai livelli dei primi nove mesi del 2020 ma rimangono comunque sotto quelli del corrispondente periodo del 2019.
Il Ministro del turismo Massimo Garavaglia ha sottolineato il raggiungimento da parte del suo Ministero delle misure per realizzare gli obiettivi PNRR nel turismo, quali, i contributi a fondo perduto e credito d’imposta destinati alle imprese turistiche per vari interventi migliorativi e contributi diretti alla spesa per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale. Sta lavorando sulla fruizione del credito d’imposta sia per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, sia per quelli relativi all’affitto d’azienda; sulla proroga della cassa integrazione Covid per il comparto; sull’esenzione dal versamento della prima rata dell’IMU per gli immobili adibiti ad uso turistico-ricettivo e infine sulla proroga delle misure di sostegno finanziario alle imprese operanti nel comparto turistico.
Ecco l’Albergo diretto da Giulio Biasion