«E tu di che team sei, petto o coscia?»

Mani o forchetta? Chef, blogger e influencer lanciano la deroga al galateo

IL MANIFESTO DEL POLLO ARROSTO CON LE MANI

Torna domenica 2 ottobre “Pollo Arrosto Day”, la grande maratona social organizzata da Unaitalia – l’Associazione nazionale dei produttori di carni bianche – per celebrare il secondo piatto più amato dagli italiani e raccontare le sue diverse “anime”, da quella familiare, a quella popolare delle rosticcerie, a quella gourmet proposta dagli chef. Un piatto che mette d’accordo tutti, consumato dal 95% della popolazione, e in tutte le culture. Il 74% degli italiani (40 milioni) lo mangia almeno una volta al mese; il 39% una volta a settimana e il 32% due volte (soprattutto i giovani) e senza salse (40%). Tra le ragioni del suo successo – fa notare Unaitalia – la versatilità e la trasversalità, anche culturale, del pollo che con 21.43 kg pro-capite continua ad essere la carne più consumata nel Belpaese.
Re dei pranzi della domenica a casa della nonna, ma anche delle tavole stellate, il pollo arrosto, che a molti piace mangiare con le mani, è lanciato a scardinare i diktat del galateo, con l’appoggio di chef come la stellata Cristina Bowerman, ideatrice del menù “tutto con le mani” e del piatto del #polloarrostoday 2022 “Pollo arrosto con kimchi di pesca (pesche fermentate e spezie, ndr) e insalata con parisienne di pesche”Oggi, secondo una indagine Doxa per Unaitalia, il 53% degli interpellati lo mangia con le mani, soprattutto a casa e in famiglia (59%), ma il 64% sarebbe disposto a farlo se il galateo lo autorizzasse (il 29% anche in una cena romantica o formale). Tanto che il 72% è convinto che il celebre slogan “chi non si lecca le dita gode solo a metà” si addica appieno anche a questo piatto perché “la sapidità rimane sulle mani e l’esperienza deve essere totale” (49%) e “fa tornare bambini” (33%).

“Mani o forchetta?” è proprio il tema di questa edizione, la sesta, del “Pollo arrosto Day” che vede protagonisti gli chef Cristina Bowerman (1 stella Michelin), Max Mariola, i toscanissimi Federico Fusca (tra i 10 best italian’s food influencer su Forbes e uno degli chef di E’ sempre Mezzogiorno) e Daniele Rossi (3 milioni di follower), tra le coppie di chef-tiktoker più seguite sui social che hanno spopolato anche su Instagram con le loro microricette da 30 secondi, ma anche la rete dei pollo lovers di Giallo Zafferano, impegnati a condividere le loro personali visioni di pollo arrosto sui social e sui canali di http://www.vivailpollo.it,  e gli studenti dell’Istituto Europeo di Design (IED) inventori di un utensile per non sporcarsi le mani. Per gli utenti la possibilità di postare foto, ricette e dibattere sulla modalità preferita di assaggio.

Oggi anche il galateo si mostra più accondiscendente nei confronti dell’assaggio del pollo con le mani. In occasione del Pollo Arrosto Day, infatti, l’Accademia italiana del Galateo ha riscritto le regole dell’assaggio in un manifesto con 10 spunti e consigli per gustare il pollo arrosto con le mani: si va dal non farlo mai al primo appuntamento, al mettere a proprio agio i commensali, come fece la regina Margherita (che afferrò una coscia di pollo per mettere a proprio agio lo zar Nicola I in difficoltà nel disossare il pollo); al gustarlo con tre dita, come faceva la nobiltà rinascimentale. Ma senza alzare il mignolo. Il manifesto sarà firmato il 2 ottobre da tutti i protagonisti del Pollo Arrosto Day.

 

LE 10 REGOLE DEL “MANIFESTO”

Si dice che le regole esistano per essere infrante. Mangiare il pollo arrosto con le mani è trasgressione al diktat del galateo ortodosso che impone forchetta e coltello, ma anch’esso ha le sue leggi: ecco le 10 regole definite in collaborazione con l’Accademia Italiana del Galateo.

MANGIARE #POLLOARROSTOCONLEMANI E’…

un’eccezione ma si può
Street food e finger food sono cibi tradizionalmente consumati con le mani e il pollo arrosto rientra a pieno titolo. Ma fatelo esclusivamente in una serata easy e mai in una cena formale o al primo appuntamento.

un’esperienza appagante che coinvolge i 5 sensi

riattiva il senso del tatto e risveglia il piacere primario del cibo. Quattro step: lavatevi bene le mani; usate indice, pollice e medio per portare il cibo alla bocca come faceva la nobiltà rinascimentale (senza alzare il mignolo); degustate in libertà ma non fino all’osso; pulite bocca e dita.

annullare le distanze tra voi e i commensali
anche la regina Margherita, arrivata a Napoli, mangiò (infrangendo la regola) una coscia di pollo con le mani per ingraziarsi il popolo e mettere a proprio agio il consuocero Nicola I. Mettete a proprio agio il commensale non fissandolo mentre mangia e mettendo a disposizione fazzoletti o salviette umidificate.

dare fiducia
mangiare alcuni cibi, come il pollo arrosto, con le mani, è comunicare al proprio interlocutore che ci fidiamo di lui. Indica che il nostro rapporto va oltre il formale, all’insegna della riappropriazione dei sensi e dell’evasione. Fatelo con gli amici di vecchia data ma anche con la vostra dolce metà! 

un gesto simbolico da vivere in pienezza e convivialità
nella visione di Jean Baudrillard il cibo non deve solo essere fotografato ma va anche vissuto come esperienza, toccato e assaporato, ma senza avidità. Riponete in tasca il cellulare dopo lo scatto!

infrangere le regole ma non troppo.

evitate di riempire il pollo di salse e di toccarle con le mani. Una famosa pubblicità diceva che chi si lecca le dita gode solo a metà. Se proprio dovete farlo, fatelo in solitaria, magari davanti alla tv!

un gesto goloso che fa tornare bambini, ma va fatto a piccoli bocconi
usate le dita per portare alla bocca piccoli pezzi ed evitate di accanirvi su ogni singolo boccone: non vorrete apparire dei lupi affamati!

un gesto “alleato” della salute
secondo una ricerca dell’Università di Nottingham pubblicata sul British Medical Journal, mangiare senza le posate può influire su un sano rapporto con l’alimentazione da adulti.

un gesto multiculturale
il pollo un cibo che unisce i commensali di qualsiasi nazionalità e religione, che in numerose culture viene assaporato con le mani. Paese che vai, galateo che trovi: in India, così come in Etiopia, si mangia solo con la mano destra; in Marocco si usano solo le prime tre dita.

generosità e savoir-faire
non rimestate e mescolate i pezzi alla ricerca del preferito, prendete il vostro con eleganza e velocemente. Valutate le quantità: ne deve rimanere a sufficienza per gli altri.