I Maestri Claudio Gatti, Maurizio Bonanomi, Paolo Sacchetti, Mario Bacilieri, Anna Sartori e Ivo Corsini s’incontreranno a Collecchio (Parma) da Agugiaro&Figna LAB in uno dei luoghi simbolo della ricerca nel rispetto della tradizione
Guardare al futuro, partendo dallo studio della tradizione e della storia: da qui nasce e si sviluppa l’impegno dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano per affrontare i cambiamenti scaturiti dall’attuale situazione d’incertezza derivata dall’emergenza Covid 19.
«Non ci può essere evoluzione e ripresa senza il confronto costruttivo – afferma Claudio Gatti, Presidente dell’Accademia – Per questo motivo, consapevoli del periodo storico che stiamo affrontando, abbiamo previsto una serie di appuntamenti di avvicinamento a Panettone World Championship che sarà ospitato ad ottobre ad HOSTMilano, la fiera mondiale dedicata al settore della ristorazione e dell’accoglienza».
Il 24 febbraio Agugiaro&Figna LAB, il centro tecnico della sede di Collecchio del Molino in cui si conciliano lo sviluppo tecnologico con le richieste d’ingredienti allineati ai nuovi stili alimentari, ospiterà il primo degli incontri previsti.
Cinque Maestri del Lievito Madre s’incontreranno per una giornata di studio e confronto sul tema della colomba.
I Maestri Claudio Gatti, Maurizio Bonanomi, Paolo Sacchetti, Anna Sartori, Mario Bacilieri e Ivo Corsini si confronteranno sul lievitato, tipico della tradizione pasquale, simbolo di pace, rinascita e amore. L’incontro è la prima tappa del viaggio che porterà l’Accademia dei maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano alla finale di Panettone World Championship ad HostMilano a Ottobre.
Seconda tappa il 15 marzo 2021: Polin Group di Verona ospiterà il simposio, collegato ad un webinar, dal titolo “La colomba tra tradizione e innovazione” che vedrà protagoniste tre fra le associazioni più rappresentative a livello nazionale nella lavorazione del Lievito Madre: Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, Conpait e Richemont Club Italia si uniranno in un momento di crescita, sinergia, collaborazione e dialogo per parlare del lievitato più importante simbolo della Pasqua.
Saranno presenti all’Agugiaro&Figna LAB i maestri:
Claudio Gatti, presenterà la “Colomba Farina Grani Antichi (Agugiaro&Figna) con solo zuccheri naturali integrali e bio e PastaFrutta Arancio Cesarin, burro di latteria bio Corman”,
Maurizio Bonanomi, introdurrà la “Colomba tradizionale”, usando Farina Sfoglia Le Sinfonie (Agugiaro&Figna) e scorzone d’arancia Academy 10×10 Cesarin,
Mario Bacilieri, presenterà la “Colomba pera, cioccolato con farina di Grani Antichi (Agugiaro&Figna)”,
Anna Sartori, spiegherà il procedimento per la sua “Colomba primavera al profumo di limone e cuore di lampone con farina Lievitati 60 Le Sinfonie (Agugiaro&Figna)”,
Paolo Sacchetti, spiegherà l’evoluzione delle sue famose pesche di Prato con farina Lievitati Le Sinfonie e PastaOro Arancio e Profumi d’Italia Mandarino tardivo di Ciaculli (presidio slow food) di Cesarin; il Maestro darà qualche anticipazione in anteprima proprio durante l’incontro,
Ivo Corsini presenterà: “NATURA – la colomba rinata a gusto nuovo”, una versione salata con Farina MIA, da Macinazione Integrata ® Autentica (Agugiaro&Figna), Verdure Stabilizzate (melanzane e olive di Cesarin), erbe aromatiche (timo limonato) ai profumi di bergamotto.
Chi è Agugiaro & Figna Molini
Dal XV secolo il Gruppo Agugiaro&Figna si prende cura e macina il grano. «Ogni singolo chicco di grano, così come ogni varietà, racchiude il senso del viaggio che esso percorre, partendo dal campo con la semina, per poi, attraverso un processo lento e gentile, arrivare alle nostre tavole». Questa è la filosofia che guida e anima il lavoro dell’azienda, nata dalla fusione di due storiche famiglie, che da ben sei generazioni si dedica con passione, conoscenza, tecnica e dedizione alla molitura.
Secondo Agugiaro&Figna la farina racconta una storia, anzi differenti storie tra loro unite da un unico elemento: la farina. Questa è la magia del grano racchiusa nella capacità di parlare delle persone che lo lavorano con rispetto, coscienza e tecnica in un continuo dialogo tra tradizione e innovazione; ma esso ci racconta anche del territorio e delle sue qualità, della storia e delle sue caratteristiche. Da qui, proprio dal campo inizia l’impegno per il rispetto dell’ambiente, del lavoro, dell’alimentazione e delle persone.