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Il cenone di San Silvestro ha vinto la sfida con il pranzo del 1° gennaio. Secondo CNA Agroalimentare nella due giorni sono volati oltre 45 milioni di tappi di spumanti.

Nella lotta tra champagne e spumante, nella notte di Capodanno sono state 936milioni le bottiglie dell’italianissimo vino bianco stappate in tutto il mondo, pari a più del triplo del concorrente francese. L’Italia, insomma, vince nel mondo delle bollicine. 

Secondo un’analisi Coldiretti, sulla base di proiezione di dati Istat, a fine anno sarà infatti raggiunto per la prima volta un valore dell’esportazioni di spumante all’estero di più di 2,2 miliardi (+3%) pari a un totale di 650 milioni di bottiglie.

Sulle tavole, tanto a San Silvestro che a Capodanno, a trionfare è stato il Made in Italy alimentare 

In particolare tra tanto Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma sono state le bollicine italiane il vero simbolo delle feste.

A differenza del cenone della Vigilia e del pranzo di Natale, quando a essere privilegiato era appunto quest’ultimo, il cenone di San Silvestro è stato il pasto preferito dalla maggioranza degli italiani: il 55 per cento circa contro il 40 per cento che ha optato per il pranzo di Capodanno e un 5 per cento che non si è espresso. Un pasto, il pranzo di Capodanno, è stato preferito soprattutto da quanti in famiglia contano persone molto anziane, bambini, ammalati.

Secondo una stima di Coldiretti il Prosecco ha le bollicine più ricercate, ma avanzano anche Trebbiano, Moscato, Falanghina, Grechetto e Vermentino. Tra Natale e Capodanno si sono stappate 95 milioni di bottiglie.

Giampiero Comolli, direttore di Ovse da anni fonte di ricerca e studi sugli spumanti italiani